Vita di bordo sul Dream Voyager

22 aprile 2005:
Si parte, finalmente.
All’aeroporto incontriamo al banco gruppi "vacanze Piemonte".
Descrizione: il nostro è composto di tre amici: Stefania, Marco ed io "il narratore"; poi ecco il gruppo dei "palermitani" ed infine un gruppetto di due coppie, sembrano affiatati, dovrebbero conoscersi da tempo. Fanno circolo chiuso, sembrano dei professionisti.
Poi altri tre o quattro in ordine sparso.
Sorvoliamo, in ogni senso, sul volo aereo che da Milano ci ha portato a Jeddah e da Jeddah a Yanbu. Eccoci sul pulmino che dall’aeroporto di Yanbu ci porta a bordo del Dream Voyager.
La stanchezza è tale che tutti diciamo battute penose a cui tutti fingono di ridere. E’ così: la stanchezza e la voglia di arrivare fanno il resto....

1a notte:
Stefania ed io alloggiamo all’interno del serbatoio principale di gasolio. Purtroppo, non si sa bene per quale strano scherzo del destino, per tutta la settimana riceveremo esalazioni puzzose provenienti da chissà dove. Ne siamo contenti e poi dopo tanta puzza in città..... vuoi mettere svegliarsi nella notte con gli occhi che bruciano, che bello una vera vacanza immersi nella natura. Alla sveglia la voglia di entrare in acqua è tanta. Massimo, il "manager" divide i presenti in tre gruppi di immersione, secondo una logica tutta locale. Il nostro si autonomina "Gruppo Scapestrati", seri professionisti nella vita che intendono le immersioni con quel sano spirito goliardico, che sempre dovrebbe animare l’intrepido spirito del subacqueo.

1a immersione:
La prima, quella di assaggio di tutto e di tutti, la effettuiamo a Gotha el Sharm, 3 miglia fuori dal porto di partenza. Noi l’affrontiamo come nostro costume: alla cavolo. Non dovete fraintendere, la nostra serietà è totale ma bisogna sdrammatizzare l’evento. Bella immersione, ma spendere tempo ed inchiostro a descriverla, non vale la pena e poi perchè togliere la sorpresa a chi seguirà dopo di noi?
I giorni trascorrono tra immersioni e cibo, cibo e immersioni. Su questa barca si mangia e basta: il cuoco compie miracoli, è molto bravo e se amate il pesce........ Ma quanto si mangia?????
A parte il nostro, si formano altri due gruppi, da noi nominati "SD" e "I Palermitani".
Sui secondi il nome è toponomastico. Sui primi è giusto e anche doveroso spendere alcune parole.
Il gruppo "SD" chiamato così, perchè i "Super Divers" sono stati, sono e saranno famosi in
tutti gli oceani. Sono due coppie molto affiatate, appartengono alla specie umana, famiglia
dei mammiferi e genere, stranamente variabile.
Sono facilmente riconoscibili per il numero infinito di anelli D che pendono dal loro jacket.
(vedi disegno 1).
jacket dei S.D. con infinito numero di anelli D
Sono tutti utilizzati, non ci sono anelli liberi. Tutta la mercanzia è bene esposta, tutta chiaramente indicata con prezzi e disponibilità a magazzino. Il loro capo è dotato di stemmino con bandiera nazionale completa sulla muta. E per fortuna che è muta se no quante cose potrebbe raccontare.... Nonostante lo spirito di questa descrizione, sott’acqua sono perfetti! Tutti in fila indiana, nessun disallineamento, nessuno che si muove di 10 centimetri dalla linea idrodinamica ideale. Alla terza immersione il nostro Gruppo Scapestrati li ha incontrati a &8722; No replay!
Non voglio essere frainteso, sono dei veri professionisti.
Del gruppo "I Palermitani" non posso esprimermi poiché non ci siamo mai incontrati in immersione. Ma in superficie sono molto simpatici.
Va sottolineato che il GSI è vituperato da tutti, ma sembra che poi tutti anelino farne parte.
Al gruppo si è aggiunto Roberto. E’ un "piombo" nel senso che è il basso&8722;10mt all’andata e da &8722;export di caldaiette a vapore. Grande padronanza della tecnica di immersione e grande autocontrollo. Questa non vuole essere una sviolinata pro&

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