Sarà stato per quest’inverno così mite, sarà stato che avendo deciso di
passare le feste altrove non sono stata travolta dalla frenesia
prenatalizia, ma in un batter d’occhio mi sono trovata a dover pensare se
tutta la mia attrezzatura subacquea fosse a posto, nonché a preparare le
valigie per partire per Djibouti.
Djibouti? E dov’è questo posto dal nome esotico che ad alcuni di noi ha
subito riportato alla mente rimembranze scolastiche sulla Legione Straniera?
E’ proprio lì, dove l’Oceano Indiano entra nel Mar Rosso, il meraviglioso
Mar Rosso, l’amatissimo Mar Rosso che non ha mai deluso nessuno, dal
subacqueo neofita al più esperto, nessun vero amante del mare.
Il viaggio era stato proposto da Tatjana e Danilo, i titolari di Mare
Nostrum che, come sempre loro accade in queste occasioni, ad ottobre, non
appena hanno diramato la mail con le prime informazioni, hanno ricevuto
grandi consensi ed adesioni.
Già dallo scorso anno Mare Nostrum ci aveva parlato di Djibouti, meta da
loro consigliata dalla Compagnia del Mar Rosso, perché in questo periodo
banchi stanziali di squali balena sono lì presenti, grazie all’alta
concentrazione di plancton nelle sue acque.
E quale amante del mare non ha mai sognato di nuotare con uno di questi
straordinari e pacifici animali?
E in questa atmosfera di sogno e incredulità il 23 dicembre ho lasciato
Milano per andare in aeroporto all’appuntamento con i compagni di viaggio,
alcuni già amici perché conosciuti in precedenti vacanze, altri nuovi.
Qui c’erano anche i nostri “organizzatori” – rigorosamente tra virgolette
perché, in fondo, anche loro erano in vacanza – Tatjana e Danilo che dopo le
presentazioni e i saluti del caso ci hanno consegnato la borsa gadget della
Compagnia del Mar Rosso e, la tanto attesa dagli affezionati di Mare
Nostrum, maglietta del viaggio che, realizzata appositamente per ogni
crociera, è sempre diversa nel colore, nel disegno e nella scritta: questa
volta, non poteva che essere “Whale Shark Watching in Djibouti”.
Dopo il viaggio aereo notturno - volo diretto Parigi/Djibouti, senza dover
recuperare e rimbarcare il bagaglio nella capitale francese; e cosa può
volere di più un subacqueo nei suoi transfert? -, ci siamo ritrovati nel
porto di Djibouti, dove Giordano, la nostra guida, e il gommone ci
aspettavano per portarci sull’Elegante, la barca che per tutta la settimana
sarebbe stata la nostra base.
Giusto il tempo di imbarcarci, di sbrigare le piccole formalità burocratiche
e via, la crociera ha avuto inizio con già in quel pomeriggio due belle
immersioni.
Ma tutti noi volevamo i balena!
E così la mattina del 25, dopo esserci comunque già goduti un’esplorazione
del mondo sommerso, siamo partiti con i nostri due gommoni alla ricerca
dell’agognato animale.
Ma per quella volta non c’è stato nulla da fare.
Nonostante ciò il morale non è venuto a mancare, nessuno si è lasciato
abbattere, anzi per sdrammatizzare l’accaduto ognuno di noi ricordava a voce
alta i manicaretti familiari ai quali avevamo deciso di rinunciare – era il
giorno di Natale - in cambio di questo viaggio.
Giordano si è sentito comunque un dovere di rassicurarci, raccontandoci che
da quando la barca è lì non c’è stato gruppo che se ne è tornato a casa a
bocca asciutta, senza riuscire a vedere lo squalo balena.
Infatti, da allora in poi, non c’è stata volta in cui siamo usciti alla sua
ricerca senza che ne tornassimo vincitori, dopo averlo trovato e nuotato
insieme per lungo tempo.
L’apice lo si è raggiunto l’ultimo giorno, quando, non solo ne abbiamo visti
3-4, ma uno di questi, proprio a fior d’acqua, beatamente e con molta calma
apriva la sua immensa bocca per mangiare…………e noi eravamo lì, proprio a un
passo da lui.
Foto e filmati di alcuni di noi testimoniano questa straordinaria esperienza
che però, e credo in questo caso di parlare proprio a nome di tutti, ognuno
porterà dentro di sé come qualcosa di irripetibile.
Tra immersioni diurne e notturne, uscite in gommone, passeggiate a terra,
pranzi, cene, scherzi, letture e pisolini sulla comoda Elegante, la
settimana è passata anche troppo in fretta e quando in porto, in attesa di
essere riportati a terra, abbiamo ingannato il tempo pensando a dove Mare
Nostrum e la Compagnia del Mar Rosso potrebbero portarci la prossima volta.
L’ultimo giorno, avendo l’aereo intorno a mezza notte, abbiamo fatto la gita
al lago salato di Assal.
Che posto straordinario. Sembra un’immensa distesa di neve ……….. dove
arrivano le onde del mare!
Insomma, Djibouti non può essere solo conosciuta attraverso un racconto di
viaggio, è proprio un’esperienza da vivere.
Milano, gennaio 2007
P.S. Al nostro ritorno abbiamo saputo che proprio in qui giorni popoli di
Paesi lì vicini hanno vissuto brutti momenti e nei giorni a seguire proprio
Djibouti è diventata tristemente famosa per essere stata la base di partenza
di aerei che li hanno bombardati.
Ciò lascerà un po’ di amarezza nei miei ricordi, ma penso non debba
scoraggiare chi ha deciso o deciderà di recarsi in questo luogo.
Oltre ad essere un Paese sicuro per noi, credo che la nostra visita in
questi luoghi, anche se per vacanza e non per scopi umanitari, possa in
qualche modo aiutare questa gente, possa portare loro qualcosa che li aiuti
a “rimettersi in sesto”.
Questo mio pensiero, spero non solo dettato da una sorta di senso di colpa,
vuole essere un augurio per tutti coloro che si trovano a soffrire in luoghi
spesso da noi raggiunti per distoglierci dalle nostre preoccupazioni,
augurio non solo per un anno migliore ma che anche per loro, nella loro
vita, nella loro storia, possano esserci speranza e serenità.
Isabella Carnaghi.