Prove generali
Luci dorate del pomeriggio e mare color madreperla venerdi sera 17 giugno nella
laguna di Marsa Alam.
Alla fonda spicca lo scafo rosso del M/Y Aldebaran. Un gruppo è sbarcato da
poche ore e i prossimi ospiti arriveranno all'indomani. Tempo di pulizie,
catering, rifornimenti, controllo sala macchine, sistemazione di attrezzature
varie e piccoli lavori di manutenzione. L'equipaggio della "barca rossa" ha
mestiere! Ognuno sa bene quello che deve fare e come va fatto, azioni che per
loro si ripetono ogni settimana. Poco tempo per se stessi, qualche telefonata
alle famiglie, qualche ora per riposare. Il meccanico di bordo, con l'aria
accigliata da "brontolo" controlla pompe, motori, generatori, compressori, e
filtri. I ragazzi addetti al salone e alle cabine si aggirano con pile di
lenzuola fresche di bucato e sistemano tutto l'occorrente per rendere la barca
confortevole ed accogliente. Il mitico cuoco detto “sardina” sistema le
provviste nel suo regno. I marinai lavano i gommoni, sistemano le cime
d'ormeggio a prua. Le guide pianificano le immersioni dell'itinerario della
settimana: faremo Isole Brothers' e Daedalus reef.
Tutti lavorano in perfetta armonia, tra un sorriso e una battuta. Anche
questo è il Nuovo Egitto che lavora e crede in un futuro migliore per il paese.
Dietro a questa orchestra c'è però il lavoro di una persona speciale, il cui
operato avviene spesso "Dietro le Quinte", ma che si avverte in ogni piccolo
dettaglio.
Andrea dal garbo piemontese senza clamori, ha seguito questa barca dal progetto,
ha passato tutto il tempo del cantiere controllando ogni particolare tecnico
costruttivo e ne cura logistica e organizzazione in loco. E’ lui il vero
artefice della qualità del M/Y Aldebaran.
Andrea è un attento osservatore e paziente mediatore di trattative con i
fornitori locali. Andrea, di natura taciturna, ha sempre la giusta parola per i
ragazzi che lavorano a bordo. Andrea non trascorre tutto il suo tempo in barca,
ma la sua presenza si avverte fortemente dall'efficienza che ha saputo infondere
all'equipaggio, come un imprinting inequivocabile. E poi Andrea, oltre che un
grande subacqueo è anche un eccellente pescatore di vertical jigging! E Andrea
sarà a bordo con noi questa settimana!
Ouverture
Sole caldo e vento fresco del mattino di sabato 18 luglio. Il clima dell'Egitto
è veramente unico, asciuga l'umidità dalle ossa e restituisce energia. E poi la
luce! Il riverbero del sole sull'acqua sembra un canto di gioia. Il vento da
nord rinforza un po' nelle ore centrali della giornata, poi riduce nel
pomeriggio per calare completamente la sera. Bene, così forse navigheremo
tranquilli in queste notti stellate verso le isole, sulla mitica "rotta dei
Fari".
Tra poche ore arriverà il gruppo di ospiti. Alcuni di loro sono di casa in Mar
Rosso e su Aldebaran! Altri sono già stati compagni di avventura in diverse
crociere in Arabia e Sudan. Altri arrivano per la prima volta in Mar Rosso.
Questa settimana saremo un gruppo ad alto contenuto cosmopolita e poliglotta. A
bordo si parla Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, e Arabo. Senza contare il
Veneziano, che l’amico Bruno sostiene con fermezza essere una lingua.
Andante con sentimento
La barca scivola sulla superficie increspata di un mare color zaffiro. Sopra la
barca un drappello di viaggiatori e sotto la barca il blu profondo popolato di
meraviglie. Null'altro intorno. I motori di Aldebaran scandiscono il tempo
mentre la costa si allontana. Man mano che la prua avanza si dilatano le
distanze col "pensiero terricolo" come se gradualmente si interrompessero in
sequenza tutti i collegamenti. Fino a quando ci si ritrova incollati con lo
sguardo alla superficie del mare, quasi ipnotizzati, a godere di ogni minima
increspatura o variazione di luce. La crociera è iniziata e lo stato d'animo è
di un'allegria contagiosa, guidata dal desiderio di tuffarsi nel tripudio di
vita che questo mare sa sempre regalare.
Allegro con Brio ( per qualcuno Allegro ma non troppo)
Check dive, pesata, prove di lancio del pedagno, e altre amenità che fanno parte
dell'allineamento delle truppe, poi il primo vero tuffo ad Elphinsone reef punta
nord. Un assaggio goloso per quelli che ancora non l'hanno fatto e un sempre
gradito ritorno per quelli che già ci sono stati. Il gruppo si compatta!
I viaggiatori subacquei sono una razza a parte: è sempre bello vedere come la
passione comune per il mare diventi magico catalizzatore e trasformi in poche
ore un drappello di persone sconosciute tra loro in vera "squadra assaltatori"
da reparto speciale. Tutti sono contagiati dall'entusiasmo delle immersioni e
della navigazione. Quasi tutti... per qualcuno il moto ondoso è un vero strazio
e finchè non si raggiunge la stabilità dell'ormeggio il mal di mare si
impossessa di loro rendendo il loro sguardo vacuo e malinconico. Grandi Eroi che
sfidano il malessere con esemplare rassegnazione. A loro una menzione d'onore!
Crescendo Maestoso
Navigazione notturna verso le Isole Brothers', un po' di traversone e poi calma
piatta. Meraviglia e stupore davanti a un cielo che ancora una volta ci inchioda
sul ponte. Il capitano Said imposta la rotta e dai suoi gesti traspaiono
esperienza e rispetto del mare. I suoi occhi sono sempre in movimento e
controllano ora il mare e l'onda, ora gli strumenti di navigazione. Said fa
parte di una stirpe di "gente di mare", ha imparato il mestiere da ragazzino ed
è cresciuto con la consapevolezza che il comando è un lavoro serio.
Ha un portamento fiero e un sorriso aperto. E' un vero capo, la sua voce non si
sente mai, comanda con lo sguardo. Il faro ha già dato segno di se all'orizzonte
e raggiungiamo le isole in piena notte. Insieme a noi c'è solamente un'altra
barca ormeggiata all'isola piccola e il vento è calato del tutto.
La mattina presto punta nord tra le correnti nel blu, la seconda immersione nel
giardino incantato delle gorgonie giganti e il pomeriggio sulla parete e sul
plateau. Immersioni importanti, portate a termine con successo anche dai meno
esperti. Pronti a spostarsi sull’isola grande dove svetta il faro e dove ci
attendono i due magnifici relitti e le pareti a strapiombo nel blu. Un acqua
così limpida non la vedevo da tempo. La sagoma dell’Aida adagiata sul costone
appare il tutta la sua maestosità. E’ sempre bello ritornare nei posti dove si è
stati felici e riprovare le stesse emozioni. Scoprire che l’entusiasmo è
immutato, il ricordo intatto e il tempo ha solo accresciuto un po’ di
consapevolezza e forse un briciolo di saggezza. (non troppa)
La visita di rito al faro conclude la nostra permanenza alle Brothers’. La notte
si navigherà per 100 miglia verso sud con rotta su Daedalus reef. La luna è
calante e con lei cala il vento. Si procede con una navigazione tranquilla e
anche i nostri eroi del “Mal di Mare” iniziano a regolare il giroscopio e
tollerare meglio il movimento della barca.
Largo con sentimento
Daedalus reef è uno scherzo della natura: la barriera corallina è cresciuta sul
cratere di un antico vulcano fino a raggiungere la superficie e formare uno
zoccolo compatto le cui pareti sprofondano nel blu. La conformazione è ideale
per richiamare il pesce pelagico di passo. Qui le immersioni sono da sogno e gli
incontri possono essere di grande effetto, secondo le correnti. Le immersioni si
susseguono con ritmo serrato e con crescente entusiasmo. Punta Nord e l’incontro
con i martello, la parete con i tonni che sfilano in caccia, la barriera
corallina tappezzata di anemoni rossi, veri condomini per i pesci pagliaccio.
Il faro sfida i venti, saldamente ancorato sulla piattaforma naturale di corallo
che lo protegge dal moto ondoso. Si affronta un’altra scala a chiocciola per
guadagnare la cima. Qui lo spettacolo è anche più intenso rispetto al faro delle
Brothers, perchè qui l’isola non esiste! Ci si affaccia sulla tavola azzurra e
si avverte un attimo di vertigine e insieme di profonda emozione. I desideri
espressi dalla cima di questo faro hanno spesso buone probabilità di diventare
realtà!
E il desiderio di Andrea si è infatti avverato: il re dei tonni abbocca alla sua
lenza e a bordo è grande festa!
Non fate la faccia severa, questo è un tonno a Kilometro zero! Ci ha nutrito
tutti e non è stato trasportato, lavorato, congelato e inscatolato! Onore al
pesce, al pescatore e ovviamente al cuoco!
21 giugno, solstizio d’estate e Spritz per tutti! Con Bruno grande direttore
d’orchestra!
Gran finale per archi
Si naviga verso ovest con un po’ di mare al traverso e si rientra sottocosta per
ormeggiarsi per la notte. Pervade sempre una sottile malinconia quando dal mare
aperto si rientra sottocosta. I contatti iniziano a riallacciare i segnali e il
pensiero cambia gradualmente modalità. Al mattino però ci attende un ultimo
grande tuffo sulla punta di Elphinstone con il suo arco fiabesco. L’acqua è un
cristallo e lo sguardo può spaziare dalla superficie fino al fondo della punta
sud. Ci si porta sulla sommità della punta, poi una scivolata d’ala lungo il
costone della parete e si imbocca l’arco con la sua luce magica che riverbera
sulla sabbia chiara del fondale. Poche pinneggiate per percorrere la sua
lunghezza e si risale lungo il versante est. Un grande pesce Napoleone ci
attende fuori dall’imboccatura dell’arco e ci osserva sfilare come un guardiano
attento.
Gran finale per un viaggio che tutti voi partecipanti avete reso veramente
speciale.
La barca Rossa ci mancherà: Grazie Andrea!
Laura