17 Aprile 2010, nel giorno in cui lo spazio aereo dell’intera Europa del nord è completamente bloccato a causa dell’eruzione del vulcano, noi i pochi considerati “miracolati”. Nel disagio, che in fondo non lo è stato, di vedere la nostra partenza dirottata da Milano a Roma a causa del mio passaporto, ci troviamo in una Fiumicino che vede la maggior parte dei voli cancellati, mentre il nostro che ci porta in Arabia Saudita solo in ritardo. Il resto del gruppo invece è partito in perfetto orario il giorno prima da Milano ed attende il nostro arrivo per iniziare la crociera. L’aereo decolla alle 18.30 e dopo solo 4 ore di volo ci troviamo in una Jeddah che ci accoglie con il suo vento caldo. Dopo il volo e qualche ora di macchina riusciamo ad imbarcarci intorno alle 3.30 del mattina, sistemiamo subito l’attrezzatura nelle nostre ceste e dopo la promessa di lasciarci riposare fino all’arrivo del primo punto di immersione ci impossessiamo della cabina intorno alle 4, ormai sfiniti.
Pensavamo in realtà di sonnecchiare qualche ora ma alle 7 siamo stati svegliati da due squali balena…. Inizialmente abbiamo pensato ad uno scherzo ma poi nell’insistenza delle urla di gioia siamo usciti dalla cabina ancora con gli occhi chiusi e come robottini addormentati ci siamo letteralmente buttati sul gommone, entrata in acqua con la sola maschera, apro gli occhi e davanti a me mamma squalo balena e figlio squalo balena. Mi sfiorano, ci sfiorano, ci nuotano indisturbati attorno e noi immobili quasi increduli. Beh non avevo messo le lenti a contatto ma insomma non ne ho proprio avuto bisogno, e così questa è stata la nostra prima sveglia in Arabia!
Così inizia l’avventura…….. questa è l’Arabia e questi sono i Farasan Banks.
Insieme di colori, emozioni, fantastici sogni diventati reali all’improvviso. In sole 24 ore, catapultati tra squali balena, grigi, e banchi di squali martello, delfini ovunque, sempre tanti, sempre affascinanti, sempre emozionanti.
E così dolcemente termina il primo giorno….
Il giorno successivo, sembra la fotocopia del primo, ancora delfini, ancora martelli…, ormai convinta e certa che questo tratto del Mar Rosso, lontano dalle mete affollate rappresenta uno dei pochi posti rimasti con un mondo vivo sotto la superficie. Ad ogni immersioni dove butti lo sguardo c’è qualcosa da vedere. Dove non trovi moltissimo pesce, trovi colore e corallo.
Il terzo giorno girata la prua direzione Nord, favoriti dalla mancanza di vento e grazie ad un mare simile ad una tavola, cambiamo leggermente rotta nella speranza di trovare punti nuovi di immersione, ma soprattutto una nuova baia per poter attraccare la notte, ed evitare in questo modo anche l’unica notte in cui le uniche due barche presenti alle Farasan si incrociano. Il fatto di non incontrare nessuno per l’intera vacanza ti regala la meravigliosa sensazione di essere gli unici a vivere questo fantastico mare. Altro giorno, altre immersioni. Immersione numero uno avvolti da una coperta di squali martello solo dopo 5 minuti, richiamati dalla solita sentinella, e così lo squadrone di umani in perfetto assetto da spettatori, tutti composti, tutti silenziosi stropicciano gli occhi. Dentro ognuno di noi le urla volano, il cuore impazzisce di gioia e le lacrime scorrono raccontando la felicità di quel momento. Seconda immersione un reef molto affascinante sotto l’aspetto del colore e della formazione corallina tipica del Mar Rosso, ma qui è completamente intatta. Terza immersione ci vede i primi ad immergerci in questo reef o meglio un insieme di reef, battezzati poco prima dell’immersione “Baraka”. Eccoci qui tutti trasformati in tanti Cousteau alla scoperta di nuovi reef, nuove meraviglie che qualcuno dopo di noi vedrà, nuove emozioni per coloro che verranno dopo ma che noi per primi abbiamo ammirato. Beh conclusione: si è rivelata a mio avviso una buona location per la notte, una buona terza immersione della giornata e una notturna niente male.
Ed ora pronti per il quarto giorno, ma cos’altro in più dovremmo volere?
In questo modo continua la nostra vacanza, immersi nello splendore,
qualche nuotata verso le isole disabitate, chiacchiere serali, quasi
sottovoce per non disturbare il rumore del mare. Compagni di avventura
con i quali abbiamo condiviso l’emozione più grande e più piccola, spero
di rivedere tutti magari durante un altro tuffo nel mare incantato
dell’Arabia. Un mare che mi hanno raccontato più volte ma che nessuno
mai è riuscito a farmelo immaginare veramente così bello. Ringrazio
tutti a partire dall’ equipaggio fantastico e disponibile sempre , il
Rais che durante il rientro in porto ha navigato con un mare
incredibile, pensando che nella dinette l’aspirapolvere girava da solo
indisturbato, le guide Massimo e Hamam. Ringrazio Hamam per avermi
sopportata quando volevo vedere nudibranchi e gamberetti e basttaaaaa
martelli, e lui incredulo davanti a questa richiesta bizzarra è riuscito
a farmi vedere anche quelli! Ringrazio gli altri ospiti della M/Y
Veena dei quali non elenco i nomi, ma ringrazio soprattutto chi mi ha
consegnato il mio passaporto a Roma Fiumicino tre ore prima della
partenza, perché senza non avrei potuto raccontare nulla.
Elena