Alla ricerca degli squali balena

Domenica 3 dicembre 2006
Atterriamo a Djibouti alle ore 8,30, dopo una lunga e speranzosa attesa dei bagagli. Ci trasferiamo all’imbarco da dove raggiungiamo l’Elegante, lo splendido caicco sul quale trascorreremo una intensa settimana di vacanza / studio. Dopo la sistemazione nelle cabine e la colazione d’accoglienza durante la quale conosciamo Giordano, la nostra guida e il resto dell’equipaggio, partiamo alla volta delle isole Mousha.
Dopo avere assemblato le attrezzature ci spostiamo con i gommoni e alle ore 13,00 entriamo in acqua per un’immersione di ricognizione alla Drawned Bay. La visibilità è pessima ma gli incontri sono molto interessanti, raggiungiamo la profondità di 17 metri su fondo sabbioso e risaliamo la parete tenendo il reef alla nostra sinistra, le madrepore sono meno concentrate rispetto al Mar Rosso, i pesci sono simili ma di grandi dimensioni (farfalla, pesci angelo, murene, napoleoni e un grande branco di sgombri). Usciamo un po’ perplessi per la visibilità e il colore verdastro dell’acqua ma soddisfatti. Dopo pranzo siamo pronti per rituffarci, nel frattempo ci siamo spostati in prossimità del relitto Faon. L’acqua è ancora torbida e la chiglia è visibile appena scesi sott’acqua. Lo raggiungiamo e iniziamo a percorrerlo lungo il ponte. La nave è adagiata su un fondale di 30 metri ed è parzialmente visitabile nella parte interna. La corrosione dello scafo non è ancora completata. Vernice e ruggine che si polverizzano non permettono una perfetta visione degli organismi. Briozoi e spugne lo hanno parzialmente colonizzato. Un bel ramo di gorgonia nera a 20 metri, protetto dalla luce ed esposto alla corrente e qualche alcionaria offrono rifugio a piccoli pesci.
Il resto del relitto è abitato da grandi cernie dei coralli, angeli maculati, angeli reale, pterois radiata, platax e pesci chirurgo. Aggirando il relitto dalla parte della chiglia ci siamo trovati di fronte allo spettacolo di immensi branchi di fucilieri, grugnitori e carangidi, qualche madrepora e stelle marine. L’immersione ha riscosso un grande successo, tutti noi vorremmo ripeterla in notturna. La giornata si conclude con la visione di un DVD sulla geologia del luogo.

Lunedì 4 dicembre 2006
Risveglio alle 7,30 mentre navighiamo già da 2 ore. Mancano 5 miglia per raggiungere Ras Eiro; stiamo entrando nel golfo di Tajoura dove probabilmente incontreremo i balena.
Prima immersione a Shark Island, il reef è esposto E-W, bellissime acropore a tavola in parte ribaltate. Acqua trasparente. Usciti dall’immersione abbiamo cominciato a compilare le schede di rilevamento constatando che il vento soffia prevalentemente da est.
Seconda immersione sempre a Ras Eiro. Bella immersione, la punta esterna è un blocco di lava che prosegue sott’acqua. La colonizzazione della madrepora non è particolarmente densa.
Nel pomeriggio sbarchiamo a terra con Guido il nostro ornitologo, dotato di un super cannocchiale. Splendido paesaggio con acacie verdissime, l’umidità è elevatissima dato che la settimana prima ha piovuto parecchio. Avvistiamo le gazzelle.
Notturna a Ras Eiro ambiente completamente diverso rispetto alla pomeridiana.
Laboratorio plancton e pesca di uno stranissimo pesce con pinne pettorali e pelviche sviluppatissime e colorate che nuotava sulla superficie dell’acqua. Lunghezza 3,5 centimetri.

Martedì 5 dicembre 2006
Prima immersione a Ras Dome, splendida secca a 20 metri: murene, napoleone, polpo e aquila di mare. Gli snorkellisti hanno avvistato una manta.
Dopo l’immersione il cielo si è rannuvolato e ha iniziato a piovere, è scattata l’ora del laboratorio pesci. Vincenzo si è messo all’opera per procurare la materia prima pescando un piccolo imperatore che abbiamo utilizzato come cavia per analizzarne le scaglie, e osservare il cristallino. Il pesce è stato anche sezionato per la ricerca degli organi interni.
Intanto la pioggia e il vento sono diventati sempre più intensi (vento a 22 nodi). Sulla costa si sono formati fiumi e cascate di fango che hanno notevolmente intorbidito l’acqua.
L’intrepido Giordano è andato in gommone a fare un giro di perlustrazione sulle tracce dei balena ma nessuna traccia.
L’acqua torbida ha costretto Claudio, il comandante dell’Elegante a navigare fino al’Ilot de Boutres, in prossimità dello stretto del Ghoubbet.
Appena la pioggia ci ha dato tregua siamo sbarcati rischiando un ribaltamento del gommone sulla vicina costa, ci siamo inerpicati sulla pietraia di roccia vulcanica fin dove era possibile ammirare una splendida vista sullo stretto, quanto è bastato per vedere l’acqua carica di fango e farci desistere sulla possibilità dal fare una notturna, prontamente sostituita con un aperitivo seguito da una cena a base di carpaccio di tonno, pasta al tonno e insalata di tonno.
Mentre buona parte dei prodi subacquei scalavano i monti, l’altra metà rimaneva in barca a fare buona guardia all’attrezzatura, a cucinare, a rendere morbidi i divanetti di poppa e a preparare una buona torta. La serata si concludeva con una ottima cena e i soliti discorsi sui volatili. Tra l’altro, prima di cena, atterrava molto dolcemente sulla tavola una favolosa e maestosa sterna che veniva assalita da un folto gruppo di paparazzi …. rendendo la serata veramente piacevole ma stancante, poi tutti a letto presto dopo che i marinai si sono prodigati ad ancorare la barca.
P.S. le disavventure di Antonio: nei primi giorni è riuscito a perdere il pedagno, a tagliarsi un sopracciglio dormendo su un comodo materassino e a farsi cadere in testa un ventilatore!!!
P.S. Da ricordare la convalescenza di Monica che è rimasta tutto il giorno a letto con il mal di pancia per un banale salto da gommone. Fortunatamente il nostro prode dottore Angelo di Bari con autorevoli cure, è riuscito a rimetterla in piedi….. Quanto mai!!

Mercoledì 6 dicembre 2006
Fantastica sveglia alle ore 6,00 per ritrovarci catapultati in una giornata veramente difficile. Tentativo d’immersione nel canale fallita a causa di una inconsueta manifestazione fangosa!! Quindi immersione sottocosta con scarsa visibilità e forte corrente. Personalmente non ho visto niente ma qualcuno è riuscito a vedere aquile di mare, mante, squali e tartarughe!! Al ritorno in barca, tanta la felicità di alcune paparazze per il ritrovamento di un grosso uccello nero morente da parte di Guido che si prenderà cura di lui facendolo tornare splendente come un tempo!! Grazie Guido!!
P.S. le disavventure di Antonio: è riuscito a tagliarsi un dito con il corallo!! Per la gioia di tutti, Monica è guarita del tutto tornando pimpante come un tempo e ha cominciato a parlare di cetrioli di mare!!!
Nel frattempo l’uccello è morto … forte commozione femminile!!

Giovedì 7 dicembre 2006
Accogliamo il giorno dell’immacolata con una giornata poco soleggiata, a testimonianza del leggero malore che serpeggia tra tutti gli ospiti. La mancanza dello squalo balena comincia a pesare.
Finalmente sole e vento sempre più forte, squali balena … troppo…pochi!!!
Ottime immersioni e snorkelate. Nel pomeriggio il gruppo si è diviso: una parte ancora in acqua con le tartarughe mentre un’altra parte sbarcava a terra nello stile dei marines per vedere piante e cespugli secchi. Al rientro, tutti soddisfatti di ciò che ognuno aveva visto; si partiva per una fantastica immersione notturna in corrente, e sospensione. Quello che apprezzava di più l’immersione, alla fine era Erminio; invece il premio per l’immersione più lunga andava ad Angelo per i suoi lunghissimi 7 minuti di bolle!! Ciò lo rallegrava davvero tanto. La sera eravamo tutti sciupati per le intense attività giornaliere. Degno di nota il doppio bacio che Giuliana ha dovuto dare a George (che è immediatamente sbiancato) per il valoroso e sottolineo valoroso recupero in acqua della cartina plastificata volata via. Altra ottima zuppetta non da tutti apprezzata. Vista la vivacità di tutto il gruppo e l’eccitazione si decideva di andare tutti a letto tutti presto!!

Venerdì 8 dicembre 2006 ….la ripresa
Sebbene forze maggiori ci ostacolavano, riuscivamo ad attraversare la passe, e subito fuori a fare la prima immersione della giornata dove Guido si faceva strapazzare dalla catena dell’ancora che ondeggiava vivacemente!!!
La barca riprendeva a solcare le alte e spumeggianti onde verso est, quando ad un tratto si materializzava all’orizzonte, come un miraggio, (infatti all’inizio nessuno ci credeva) una minuscola pinnetta che scoprivamo essere un enorme squalo balena (whale shark, requin balein, tiburon ballena). Assalto tipo marines, con in testa capitan Erminio che non si era mai visto nuotare in acque libere in modo così elegante e veloce. Tutti si spostavano per farlo passare! Aveva inizio una lunga serie di saliscendi dai gommoni con inseguimenti, appostamenti e salti quasi sul muso del povero pesce. Una scena memorabile: Erminio che veniva preso letteralmente a musate da uno squalo lungo ben 8 metri che cercava di farsi strada tra morti e feriti. Al ritorno in barca la vacanza aveva preso un’altra piega, il buonumore serpeggiava e il clima euforico faceva dimenticare ad Erminio quanto la visibilità fosse scarsa ma non a Clara l’ennesimo mal funzionamento della sua cinepresa. Pranzo, pennichella e per qualcuno pesca mentre arriviamo al momento di una nuova avventura in gommone. Ancora squali balena e poi una notturna a Ras Eiro. La sera dopo un filmato sul Sudan poi tutti a letto in vista dell’immersione mattutina.

Sabato 9 dicembre 2006
Sveglia alle ore 4,10 circa, perché qualcuno ha avuto la brillante idea di fare un’immersione mattutina. Alle 5 in acqua. Tante le cose viste, il dottore riusciva anche a farsi avvicinare da uno squalo balena. Terminata la mattutina ci si trasferiva in un altro punto per l’ultima immersione. Alla fine dell’immersione Paola diceva di avere perso il suo computer (strano ma non era in coppia con Antonio?). Un valoroso gruppo di volontari si offriva di tornare sul posto dell’immersione ed effettuare una ricerca approfondita. Il gruppo si divideva in 6 subacquei più 2 snorkellisti in modo da avere una maggiore visione del fondale. Troppo complicate da descrivere le sofisticate tecniche di ricerca.
Al ritorno in gommone era forte la delusione per non avere trovato il computer ma si scopriva che tutti avevano visto del gran pesce godendosi l’immersione. Qualcuno ne approfittava per fare la duecentesima immersione. Prima di pranzare e riprendere la navigazione verso Gibuti, facevamo un altro tentativo con gli squali balena. Circa 2 ore sotto il sole cocente per due avvistamenti ma ne valeva la pena.
Rientrati in rada, scendevamo per un giretto a terra. Escursione in centro e al mercatino che è suddiviso in vari settori: la zona dell’abbigliamento, quella della frutta, l’area dell’oggettistica d’arredo e non. Vincenzo il più attivo, acquistava cartoline da rivenditori ben selezionati e frutta pregiata.
Ritorno a bordo dopo cena, la maggior parte cadeva in catalessi e si addormentava in vari angoli della barca mentre qualcun altro preferiva rimanere sveglio tutta la notte.

 Domenica 10 dicembre 2006
Giornata al Lac Assal, il lago salato…. cioè giornata in pulmino con varie soste di pochi minuti per ammirare panorami e lago. Tutti carichi o quasi! Erminio finiva di parlare alle 17,55, Guido poco prima. Dopo avere visitato il Lac Assal per circa 20 minuti, ripartivamo per un viaggio di 2 ore e circa 100 chilometri per raggiungere un ristorante e mangiare pollo e patatine fritte, poi di nuovo in pulmino per rientrare a Gibuti distrutti mentre il dottore di Bari ci attendeva fresco come una rosa facendosi aria con il passaporto. Frenetica preparazione dei bagagli, docce, souvenir e alle 21,20 tutti sul gommone per l’ultimo saluto all’Elegante e pronti ad iniziare il viaggio di ritorno. Tutti con facce tristi e musone.

Monica

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