la nostra casa si chiama Aldebaran

Ogni subacqueo lo sa… nessuna foto o video potrà mai rendere giustizia a ciò che hanno visto gli occhi.
Ogni subacqueo lo sa… nessun racconto potrà mai spiegare quello che il cuore ha vissuto e provato.
Ogni subacqueo lo sa… di rientro a casa, la mente vola fra i ricordi della vacanza e la voglia di imprimere su un foglio bianco ogni secondo delle due settimane vissute sull’Aldebaran, dal reef di Deadelus a Rocky Island e Zabargad per poi passare ai magnifici reef di Saint John.
Se solo le parole non fossero così limitate, sarebbe tutto più facile. Così provo a chiudere gli occhi e, come d’incanto, rivivo il sogno…
Le fatiche del lungo viaggio che da Malpensa conduce al porto di Hamata scompaiono non appena saliamo sul gommone che ci porta sulla “nostra Aldebaran”, ogni anno è come ritornare a casa e riabbracciare famiglia e amici.
I ragazzi dell’equipaggio sono tutti a poppa ad attenderci, l’accoglienza è a dir poco emozionante, abbracci e saluti come se non fosse trascorso questo anno di separazione e noi partiamo con le tradizionali operazioni di sistemazione, ovviamente scegliendo sempre lo stesso numero di bombola! Per la serie… viva le abitudini! Quest’anno, però, ci sarà una novità: scopriamo, infatti, che la nostra guida sarà il mitico “Capitano Hamam”. Una leggenda di cui, personalmente, avevo sentito parlare a lungo dai più esperti del mio gruppo che lo avevano conosciuto in crociere precedenti.
Un mito che, dalla prima immersione di check dive, ha trovato subito conferma! Quanto vorrei poter descrivere ogni singolo momento che abbiamo vissuto sott’acqua con lui… ricordo la magia di scendere e osservare Hamam che sfrega la bottiglietta d’acqua per richiamare gli squali, guardare nel blu con la speranza crescente di vederli arrivare, notare gli spostamenti improvvisi dei banchi di pesci, in fuga da qualcosa che, da li a poco, si è rivelato anche ai nostri occhi… Hamam allunga il braccio all’improvviso per indicarci delle macchie in arrivo, richiama la nostra attenzione e in un attimo eccoli arrivare. Uno, due, tre, e sempre più… eccoli in tutta la loro bellezza, eleganza di movimento e incredibile forza… ecco i tanto attesi: squali martello! I fotografi si spingono alla ricerca dello scatto perfetto, i registi subacquei si infiammano per girare un filmato da favola… ognuno di noi cerca di avvicinarli sempre di più, rimaniamo incantati da questa meraviglia, il cuore batte forte per l’emozione e la voglia di immortalare questo momento per sempre. Una fotografia indelebile fra i nostri ricordi.

Quando risaliamo in barca l’entusiasmo è alto, aspettiamo l’altro gruppo sceso in acqua appena dopo di noi per scambiarci emozioni, pareri e racconti; Mohamed, la seconda guida dell’Aldebaran, è di una gentilezza e professionalità incredibile e dopo ogni immersione ribadisce la sua preferenza per noi italiani, perché trasmettiamo passione e coinvolgimento. Non possiamo che essere d’accordo, anche se siamo consapevoli che solo noi sappiamo ciò che abbiamo vissuto e che, una volta a casa, non potremo raccontarlo perché ogni singola parola sminuirebbe tutto ciò che abbiamo provato.
Come riuscire a raccontare, senza renderlo banale, l’incontro con l’incredibile Pinna Bianca Oceanica della famiglia Longimanus? Avevamo da poco iniziato l’immersione, la parete a sinistra e poi via con Hamam e la sua “famosa” bottiglietta alla ricerca di squali grigi. Nel blu, con il passare dei minuti, le speranze sembravano scemare, un po’ di corrente contraria rendeva la pinneggiata più dura, qualcuno del gruppo iniziava a spostarsi per osservare alcionarie e gorgonie… Sembrava svanire l’occasione di un incontro quando poi, all’improvviso, ecco “l’inatteso” davanti a noi.
Così, in pochi secondi, sfrecciamo verso la nostra mitica guida che, entusiasta, indicava il fantastico animale davanti ai nostri occhi. Pinne tese, movimenti sinuosi ed eleganti, “ragazzi questo è proprio un longimanus!”.
Nessuna paura, nessun timore solo felicità per poter ammirare una rarità!
Nessun pensiero, nessuna razionalità solo l’emozione scandita dal battito del cuore che pompava adrenalina all’impazzata!
E, come per i martelli, fotografi e registi subacquei scattano e riprendono… impossibile perdere l’attimo, non è un incontro che capita tutti i giorni. Lo squalo ci gira intorno, vira e scatta, dapprima incuriosito nell’osservare noi, ospiti di questo mare che ci sta offrendo visioni da favola, per poi tornare alla sua natura, all’inseguimento delle prede, pronto ad attaccare un branco di pesci sfuggenti e così, come era apparso, eccolo pian piano allontanarsi… mentre noi rimaniamo fermi, ancora sbalorditi da ciò che abbiamo appena vissuto, nel nostro disorientamento emozionale.
La giornata prosegue fra altre immersioni da favola, mille repliche che non ci stancheremo mai di vivere: martelli, grigi, tartarughe, delfini, napoleoni, pagliacci sugli anemoni, murene, barracuda, tonni, pareti incantevoli di alcionarie e gorgonie... sono gli occhi la nostra parte più affaticata, immersi nelle innumerevoli meraviglie che ci circondano, non si può perdere nulla di ciò che ci offre questo fantastico mare e non solo…

Già, perché la crociera sull’Aldebaran non si limita alle bellezze sottomarine. La magia del sole all’alba che, nascendo all’orizzonte, accompagna la nostra prima colazione nel solarium all’attico. Le onde che si infrangono sul reef e colori che dal blu profondo passano alla trasparenza invogliando un giro di snorkeling o un tuffo dall’alto della barca. Le giornate scandite dal ritmo del sole scivolano via, il tramonto ci offre un ulteriore spettacolo con una luna rossa trionfante nel cielo, mai vista prima. L’equipaggio a prua festeggia la fine del digiuno del Ramadan con frullati di datteri e melone, mentre noi  auguriamo il più sincero buon appetito.

Arriva il buio della sera con le sue magnifiche stelle e noi, dopo la cena, ci ritroviamo al piano più alto della barca con tutti i ragazzi, persone conosciute da poco ma con cui si instaura da subito una complice intesa. Così per caso nascono canzoni storpiate, revival di vecchi successi e motivi dedicati a questo fantastico cielo sopra di noi… a poco a poco qualcuno inizia ad abbandonare, la stanchezza accompagna verso le cabine anche gli ultimi instancabili reduci e il sonno rigeneratore caratterizza questa notte in cui, in sogno, riviviamo la giornata appena vissuta e fremiamo per ciò che vedremo domani.
Un domani che, un giorno, ci ha regalato l’emozione di nuotare per quasi venti minuti con una manta.
Era la seconda immersione del mattino a Small Gotha, una fra le più belle e colorate pareti di Saint John… scesi in profondità, io e la mia compagna seguiamo subito Hamam dirigersi verso il blu. Lo conosciamo ormai, ha sentito qualcosa… presto la sensazione è confermata, una macchia sempre più grande, più nitida, eccola apparire in tutta la sua bellezza! Cerchiamo in tutti i modi di richiamare gli altri membri del gruppo, persi ad osservare il prosperare di gorgonie e ventagli, e poi torniamo a contemplare la fantastica manta che “vola” sopra di noi, con due ali imponenti, come fosse sospesa in mezzo al mare. Ci giriamo e voliamo con lei, danziamo con questa meravigliosa ballerina che sale sempre di più, i nostri computer suonano per la risalita ma è impensabile lasciarla andare… E’ troppo bella per non ammirarla mentre passa e ripassa, compiendo degli spettacolari loop.
Le sue “corna” sporgenti prima ripiegate su sé stesse e che si distendono quando trova da mangiare. Ci osserviamo fra noi… abbiamo tutti la stessa espressione incantata, i nostri cuori stanno battendo all’unisono per lo spettacolo che stiamo vivendo. Solo questa emozione vale l’immersione, proviamo sensazioni incredibili come se ci trovassimo in un altro mondo, in un altra dimensione!

Salutiamo la nostra nuova amica, “grazie” verrebbe da dirle, torniamo verso la parete e completiamo l’immersione che ci riporta verso la barca… intanto i pensieri si susseguono, continuiamo a rivivere la magia appena vissuta, sembra un sogno eppure è la NOSTRA REALTA’!
È la crociera nel magico mare egiziano, è la storia di subacquei che amano la libertà della navigazione in mare aperto, gli
schizzi delle onde e i piedi nudi sul legno, è la fortuna di poterlo vivere.
Riapro gli occhi e vorrei tanto che ci fosse l’alba del Mar Rosso su di me. Vorrei poter tornare indietro nel tempo, al momento in cui mi imbarcavo sull’aereo a Malpensa e rivivere un’altra volta questa vacanza.
Vorrei che questa pagina tornasse bianca per scriverci ALDEBARAN... UNA MERAVIGLIA. Punto!

Mara e tutti  quelli del Legnano Sub “sempre fedeli alla barca rossa”

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