La visita

Mar Rosso meridionale: comprensorio di St.John :Shaab Farag. Ore 7.45

Strano, il primo gruppo non sale a bordo, la bella e tranquilla immersione è terminata, ma si spostano verso la prua del Veena. Succede qualcosa. Mi stacco dal reef dove stavo ammirando “in macro” uno splendido alcionario rosa e vado in diagonale verso gli altri. C’è Hamam davanti a me e pure lui taglia obliquo e …lo vede per primo e mi fa segno. Vedo una grande coda balenare per un attimo, mi avvicino ancora ed eccolo! Vira maestoso è un bell’esemplare di Longimanus, le lunghe pinne pettorali come ali. Si capisce la sua forza, la sua durezza, è deciso non ha alcuna paura di noi. La pelle sembra lisciata da miglia e miglia di mare e da cacce infinite. Gira un paio di volte, noi siamo molto vicini, il gruppo più in là. Hamam è più basso e guarda in su, io alla stessa quota dello squalo che si volta e mi punta deciso. Ho un attimo, solo un attimo ma intenso di indecisione. Che faccio: retromarcia guardandolo? Decido di stare fermo, sta ormai arrivando. Carico il destro (poi mi verrà da ridere), è dritto su di me vedo solo il muso piatto, la bocca, le lunghe pinne distese. A meno di un metro scarta, mi mostra il fianco muscoloso, quasi sento l’acqua spostarsi. E ripete ancora la manovra: sono affascinato, probabilmente pazzo ma intuisco, sarò un po’ pesce anch’io, che non ha cattive idee che è solo curioso e forse misura la mia stazza e le mie bolle. Lo seguo quando vira: è bellissimo con i piloti che vibrano sul suo naso…

  Poi credo di vedere doppio, lui va e contemporaneamente torna. Ma sono due! Anche il secondo è curioso ma per fortuna non mostra inquietudine. Carosellano stupendi a pochi metri. Hamam mi fa segno di raggiungerlo, uno va bene ma due…. Eseguo. Nel frattempo, visto il movimento, dall’altra barca scendono in acqua due con pinne e maschera. Uno ha una mutina con una grossa S gialla sulla schiena (tipo Superman) e si avvicina troppo, si spaventa e fila verso la scaletta inseguito dallo squalo che sembra molto interessato ad assaggiare le pinne gialle. Per fortuna non lo fa altrimenti ci sarebbe stato un serio inquinamento biologico…
A questo punto siamo tutti raggruppati sotto la chiglia per 15 interminabili minuti, e meno male che tutti hanno ancora aria, (visto che bisogna risalire con 50 bar !?) ci godiamo lo spettacolo del carosello che termina teatralmente con l’arrivo di un gruppo di tonni e l’uscita dalla scena di tutta la compagnia. Sulla piattaforma siamo tutti euforici e sbigottiti: due e così vicini e in un luogo dove non erano stati segnalati…Veramente l’amato Mar Rosso riserva, a chi lo ama, grandi sorprese.

Poche miglia a N/W: Shaab Mahrus. Ore 11.50
Torniamo dalle gorgonie di punta Nord accompagnati da una giostra di tonni e arriviamo sotto la barca. Christoph che é davanti segnala a braccia aperte in giù. Non possiamo crederci ma spunta la sagoma inconfondibile. Che ci abbia seguito? E l’altro allora? C’è anche lui. Stiamo impazzendo per la gioia ma oggi è la Grande Giornata perché dal blu ne arriva un terzo e cominciano ad andare avanti e indietro. Non puntano ma passano molto vicini e noi non abbiamo occhi per seguire il carosello. Ciascuno ha i piloti che vibrano frenetici incollati al muso e ai fianchi. Uno ha una vecchia ferita sulle branchie. Quando vengono dritti su di te sembrano caccia Messerschmitt. L’occhio rotondo ti scruta impassibile e senti “ che ti prende le misure “. Tre alla volta! E penso all’emozione quando ne vedevo uno dalla piattaforma , sagoma veloce, verde e bianca deformata dall’acqua. Tre e in diretta. Un TIR di emozioni e gioia. Ma non è finita, ancora non lo sappiamo, ma un’altra presenza si sta avvicinando, questa si, silenziosamente minacciosa. Quasi preceduto da una immaginaria colonna sonora un grosso maschio compare , per fortuna più lontano. E’ potente e, quasi a dimostrare la sua importanza, è avvolto da una nuvola di accompagnatori che lo coprono dalle branchie in giù verso la grande pinna caudale. Lo vediamo bene, si avvicina meno. Meglio è troppo grosso, sembra pericoloso… Gira largo mentre gli altri tre sfilano vicini. Poi spariscono contemporaneamente quasi chiamati altrove. Grazie Dei del Mare, faremo sacrifici in vostro onore.
Ps. Ne ritroveremo ancora due alla fine della terza immersione. Rivedo “scarface” lo sfregiato sulle branchie. Mi viene dritto quasi a toccarmi mentre i compagni mi recitano il necrologio. Ma è un amico !!!!

Testo di Bruno Fullin, foto di Veronique Girod

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