WHALE SHARK EXP. 2015

Il sito di ricerca
Giunto a metà novembre a Djibouti, mi sono imbarcato sull’Elegante, la mia base di lavoro per le attività che svolgo a Gibuti ormai da diversi anni e purtroppo interrotte nel tempo per varie vicissitudini.   
La nostra operazione di fotoidentificazione degli squali balena si è concentrata perlopiù nel golfo di Tadjoura, in particolare in una piccola baia chiamata Arta Plage, protetta dai venti di terra e da basse colline vulcaniche; grazie all’ostruzione delle correnti marine prodotte dalla punta che si spinge verso nord (Ras Arta) e favorita dai bassi fondali (12/15 metri), assicura la presenza di zoo e fitoplankton, cibo preferito dagli squali balena.
Questa piccola baia, nel periodo che va tra novembre e febbraio ospita numerosissimi esemplari di Rhincodon typus, che solcano molto lentamente la superficie dell’acqua con la loro enorme bocca spalancata, per filtrare l’abbondante plankton presente.
Il lavoro scientifico di osservazione e fotoidentificazione degli squali balena di Djibouti anche questa stagione ha contribuito ad arricchire ulteriormente il nostro data base. Come ogni anno, schede e materiale fotografico sono poi confluiti nel database centrale di EcOcean, l’Ente di ricerca australiano che gestisce dal 1994 il “ Whale Shark Photo-identification Library”, per l’effettiva fotoidentificazione. Il processo ha caratterizzato ben 9 “nuovi” esemplari, che sono stati aggiunti al database mondiale.
L’eleborazione dei dati e l’invio ad EcOcean
Al rientro in Italia, dopo un ulteriore controllo di tutte le schede e un’attenta selezione delle foto da allegare, ho iniziato la compilazione degli schemi presenti sul sito di EcOcean (www.whaleshark.org): questi richiedono i medesimi dati delle schede da me compilate in barca e 4 foto di ogni squalo avvistato.
La mia speranza era prevalentemente quella di ricevere risultati che mi confermassero di aver visto animali mai identificati, in quanto ciò determinava l’incremento degli esemplari classificati e anche la possibilità di aver fotografato esemplari già avvistati in modo da studiarne le migrazioni.

DATI RILEVATI
7 settimane di osservazione, 2 guide naturalistiche da campo, 70 partecipanti e un programma di citizen science che oltre all'ormai consolidato lavoro di photo-id sugli squali balena, in questa edizione ha visto l'ampliamento del lavoro anche sui cetacei; il tutto nella cornice affascinante e particolare dei golfi di Tadjoura e Ghoubbet, acqua di Djibouti.
Il frutto del lavoro svolto parte da DJ-071, il primo "nuovo avvistamento" della stagione arriva fino a DJ-104 per un totale di 33 nuovi squali identificati appartenenti al filone di Djibouti.
DJ-074 è stato il più assiduo di questa stagione, nelle 7 settimane lo abbiamo incontrato ben 6 volte.
Ancora tanto resta da capire e da scoprire di Djibouti e di ciò che rende questo posto così importante per gli Squali Balena.

 

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