Report da Gibuti 2015

Le prime 4 spedizioni a Djibouti si sono concluse e con grandi risultati! Finalmente dopo un po’ di difficoltà nelle prime due settimane, gli squali balena hanno cominciato a radunarsi lungo la costa sud del Golfo di Tadjoura. Durante le prime due settimane infatti, gli squali erano stati visti principalmente in navigazione e soprattutto nel piccolo golfo di Goubbeth. In queste ultime due settimane (e in particolare in quella appena trascorsa), abbiamo assistito ad una vera e propria aggregazione di squali balena nella baia di Billal. Può esserci forse una relazione con le tenui piogge che oltre ad aver colorato il paesaggio di verde, possono aver apportato importanti nutrienti per il plancton di cui probabilmente gli squali si nutrono? In un solo giorno ben otto diversi esemplari di squali balena sono stati foto-identificati, tra cui un maschio di circa 4.5 metri che recava l’evidente segno di un morso da parte di un altro squalo sulla pinna dorsale. Tutto sembra quindi indicare che, anche se con un po’ di ritardo, la stagione delle grandi aggreagzioni di squali balena è finalmente cominciata!

Il secondo importante risultato della spedizione riguarda i cetacei! Sono stati infatti avvistati 34 gruppi di delfini durante i 24 giorni passati in mare, circa 1 gruppo e mezzo al giorno. Tre sono le specie catalogate: il tursiope (probabilmente la specie Tursiops truncatus), la stenella dal lungo rostro (Stenella longirostris) e, sorpresona, la sousa, una specie di delfino costiero che presenta una sorta di “gobba” sulla schiena. In particolare gli avvistamenti di souse sono di notevole importanza, in quanto questi delfini sono considerati non comuni con la popolazione mondiale stimata attorno a poche decine di migliaia di esemplari.
Le souse sono state avvistate sei volte nel porto di Djibouti o subito all’entrata del porto ed una volta nella baia di Billal. Siccome la specie è considerata dalla lista rossa delle specie minacciate dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come “Near Threatened” (in italiano “vicina all’essere minacciata”), questa “scoperta” si rivela molto interessante. In particolare perchè la colorazione del corpo appare molto diversa da quella del Mar Rosso ponendo diverse domande circa quale specie di sousa sia presente nelle due aree.

Gli avvistamenti di squali e delfini si vanno poi a sommare alle centinaia di specie di coralli e pesci osservati durante le immersioni nei golfi di Tadjoura e Goubbeth. Da evidenziare due incontri con una specie di squalo chitarra del gruppo dei Rhyncobatoidei, che nonostante il nome non sono veri squali ma fanno parte del gruppo dei raiformi. Presentano infatti le fessure branchiali sulla parte ventrale invece che sui due lati del corpo, come gli squali. In conclusione la mia spedizione a Djibouti si è rivelata finora molto positiva e speriamo che le settimane che ancora mancano (guardate sul sito per vedere la disponibilità dei posti) si rivelino altrettanto, se non più interessanti di quelle terminate.
Da questa settimana al mio posto si è insediato il biologo Emilio Mancuso che proseguirà il nostro lavoro di identificazione delle specie marine.

Marina Costa

 

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