PLATAX

Biologia
I Platax fanno parte della famiglia degli Efippidi, che comprende circa una ventina di specie di pesci tropicali, più comunemente conosciuti come Pesci Pipistrello. Risconoscibili per la loro carattiristica  forma discoidale, sono compressi tra i fianchi e di colorazione tendezialmente girgio-argentea con  bande scure verticali. La bocca è piccola e i denti sono inseriti anche nel palato.
Le pinne pettorali e ventrali sono allungate, mentre la dorsale e la pinna anale seguono la linea del corpo: spesso sono allungate. La coda è a delta o forcuta. Le loro dimensioni variano dai 40 ai 65 centimetri.

Profondità
La profondità cui si distribuiscono le specie più rappresentative degli Efippidi non è particolaremente elevata poichè si tratta di pesci erbivori o mangiatori di piccoli invertebrati. Tendenzialmente si distribuiscono fino a 40 metri, dove la luce permette la crescita della maggior parte delle alghe.
Gli esemplari adulti si incontrano anche sui pendii del reef o nei relitti mentre nuotano in coppia o in piccoli banchi. Le forme giovanili  trovano invece rifugio in mezzo alle radici di mangrovie o nelle preterie di piante acquatiche su bassi fondali.

Curiosità
La curiosità più divertente sta proprio nel nome che si perde in uno strano giro di parole:
Batfish è infatti la traduzione del nome comune anglosassone che non ha nulla a che vedere con forme e colori che osserviamo negli esemplari adulti mentre l'arcano comincierà a prendere forma incontrando le forme giovanili dei pesci pipistrello.  I giovani molto spesso sono di colorazione nera o brunata, con pinna dorsale e anale molto allungata. Alcune specie hanno anche un bordo colorato molto acceso. Non ci crederete ma la sagoma del giovane pesce pipistrello posta in orizzontale a qualcuno ricorda il logo di Batman da qui "batfish" ed eccoci arrivati, con molta fantasia, all'origine del suo nome volgare. Non sappiamo fino a che punto corrisponda a realtà ma sicuramente è divertente questa strana associazione.
Biologicamente più interessante è notare che la forma e il movimento rovesciato su un fianco dei giovani esemplari sui bassi fondi si possa confondare con le foglie che vengono trasportate dalla corrente con un ottimo livello di mimetismo, e la bordatura di colore molto accesa che qualcuno presenta, sembrerebbe farli assomigliare a vermi piatti o nudibranchi, organismi che affidano alla colorazione vistosa (colorazione aposematica) il messaggio relativo alla loro non commestibilità. In ambo i casi, supereroi a parte, forma e colore così diversi rispetto all'adulto aiutano a diminuire il rischio di predazione.

Avvicinamento e Osservazione
Per riuscire ad osservare le forme giovanili di cui abbiamo parlato, ci toccherà muoverci in ambienti sabbiosi e fangosi in acque basse, facendo molta attenzione a non movimentare il fondale con il rischio di intorbidire l'acqua andando poi a ribaltare o soffocare altri ospiti di questi fondali mobili. Se vogliamo osservare l'eleganza degli adulti dovremo avvicinarci piano, senza movimenti bruschi e troppo frontali così da evitare di esser confusi per predatori causando l'allontanamento dei pesci o la disaggregazione del banco di pipistrelli. Cerchiamoli anche in prossimità delle stazioni di pulizia poichè anche loro, come molti altri pesci, ogni tanto si affidano ai labridi per questo genere di operazione.

Fotografare
L'incontro con il platax è certamente uno degli incontri più emozionanti che si possano effettuare in acqua per via della loro forma davvero particolare e unica. Fotograficamente il Platax è un esemplare di straordinaria bellezza difficilmente paragonabile con altro animale marino e forse anche per questo, quando si ha l'opportunità di incontrarlo è sempre un momento speciale. La sua forma circolare e piatta fa si che abbia alcuni limiti dal punto di vista fotografico che sono anche le sue peculiarità: per esempio non avendo spessore difficilmente potrà essere fotografato frontalmente. La sua splendida livrea argentata farà lo stesso effetto di una superficie riflettente quando viene colpita dalla luce del flash ma, individuati questi piccoli e risolvibili problemi, potremo concentarci sull'approccio con l'animale che è molto importante per poter ottenere buoni risultati. Come sempre il trucco è quello di farsi accettare prima di cominciare a disturbarlo con gli scatti. Per fare ciò dovremo  avvicinarci lentamente e fare in modo che il pesce inizi a condividere la nostra presenza.
Il momento in cui si sarà stabilito questo "magico" contatto potrete piano piano, con movimenti lenti, realizzare un primo scatto di prova per verificare la corretta esposizione. Mantenete il flash distante dal soggetto in modo che il colpo di luce sarà solo un accenno sulla sua livrea. Considerato che questi animali nuotano perlopiù a basse profondità, sarà molto importante sfuttare la luce esterna come fonte primaria in particolare un buon controluce servirà ad illuminare la scena dandogli una buona dose di suggestione.
La livrea riflettente è da considrerare come un raccoglitore di luce
L'utilizzo di un obiettivo grandangolare è molto consigliato a patto di riuscire ad avvicinarvi il più possibile al soggetto. Prima di iniziare a scattare cercate di conoscere i suoi movimenti in modo da decidere quali saranno le posizioni più dinamiche che non facciano risultare la sagoma del pesce piatta e insignificante. Ovviamente incontrare più soggetti insieme vi offrirà l'opportunità di creare immagini più interessanti.
Per chi utilizzerà un obiettivo MACRO, sarà ancora più importante portare il soggetto alla giusta distanza prima di iniziare a scattare.

Testo di biologia curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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