CHIRURGO

Biologia
Famiglia Acanthuridae, ai più nota come famiglia dei pesci chirurgo, sono presenti in tutti i mari tropicali, caratterizzati in primis dal possedere sul peduncolo caudale, cioè l'attaccatura tra corpo e coda, una o due spine, piastre ossee spinose (fanno eccezione le pochissime specie di pesci chirurgo della sottofamiglia dei prionurini, che per ogni lato del peduncolo hanno una serie di piccole piastre ). Per il resto sono accomunati dal possedere un'unica pinna dorsale, una piccola bocca in posizione frontale e per l'aggraziato nuoto affidato alle pinne pettorali.

Profondità
Nella maggior parte dei casi erbivore o detritivore, buona parte dei pesci chirurgo resta confinata entro i primi 30 metri d'acqua.Fanno eccezione le specie planctofaghe, tipicamente i pesci unicorno che appartengono al genere Naso e che in banchi a volte anche molto numerosi seguono i movimenti della colonna d'acqua scendendo fino a 90 – 100 metri.

Curiosità
Primo tra tutte le curiosità... è il "bisturi" del pesce chirurgo. Le piastre ossee, che non si estroflettono volontariamente ma che diventano più sporgenti nel momento in cui il fianco tende a flettersi, vengono utilizzate come armi di difesa verso i predatori, o nei confronti di competitori durante il periodo di corteggiamento e riproduzione. E tutto ciò non deve esser dimenticato nemmeno dai subacquei troppo zelanti che si avvicinano in maniera poco rispettosa.

Avvicinamento e Osservazione
Per le specie più strettamente legate al reef è meglio arrivare lentamente, tenersi a distanza e fare in modo che non si venga percepiti come invasori, così da poter godere della naturalità del comportamento e dei vari momenti biologici che rendono più interessante qualsiasi osservazione. Per quanto riguarda le specie planctofaghe, che si trovano più distanti e che spesso incrociamo quando ci lasciamo alle spalle il reef per cercare grandi pelagici nel blu, basterà non fare eccessivo rumore per potersi trovare in mezzo al banco. Non è escluso l'incontro con qualche grosso esemplare di chirurgo  in particolare del genere Naso, che staziona sopra di noi mentre gioca con le nostre bolle.

Storie e Leggende
In pesce chirurgo probabilmente più famoso, sicuramente più simpatico del mondo si chiama Dory. Un pesce chirurgo con un serio quanto esilarante problema: non ha memoria a breve termine! Per chi avesse memoria corta, proprio come quella di Dory, basti ricordarsi il famosissimo film animato "alla ricerca di Nemo" in cui Dory è un simpaticissimo pesce chirurgo con la tragica patologia della perdita di memoria a breve termine. Il regista ha trattato questo personaggio in modo molto intelligente, presentando situazioni paradossali e divertentissime per stemperare i toni di questa patologia che in realtà è assolutamente tragica: noi siamo le nostre memorie e le nostre esperienze; se non possiamo ricordarle si va incontro alla disintegrazione della personalità, perennemente sospesa in un limbo. C'è infatti una sola scena in cui lo spettatore avverte la drammaticità della condizione di questo personaggio ed è quella in cui Dory, abbandonata da Marlin (padre di Nemo), si ritrova a nuotare in circolo intorno alla catena di una boa, mormorando frasi senza senso e senza sapere perchè si trova lì o che cosa deve fare. Il resto del film vede il lato "buono" di questo personaggio: Dory è palilalica, sempre ben disposta verso il prossimo (è lei infatti la prima ad aiutare un disperatissimo Marlin nella ricerca della barca che ha rapito Nemo, dando vita ad una sequenza assolutamente divertentissima!!!) e dotata di un'ingenuità e di un fiducia nel prossimo pressochè disarmanti. Molto spesso è lei a complicare involontariamente una situazione, dalla quale poi l'unica soluzione è la fuga precipitosa, ma è anche la "chiave di volta" che permetterà a Marlin di ritrovare suo figlio. Ah, Dory sa anche parlare il "balenese"... e poi per Dory, il bicchiere è sempre mezzo pieno.

Fotografare
Imbattersi nei pesci chirurgo non è certo difficile dato che li potremo incontrare solitari o in gruppo mentre "pascolano" sul cappello del reef oppure mentre nuotano lungo le pareti della barriera, oppure ancora sui fondali sabbiosi o nel blu in piccoli o ricchi banchi sempre intenti a nutrirsi. E' talmente vasta e ricca la famiglia dei chirurgo che basterà cercarli per incontrarne qualcuno. Considerata la vastità della specie è chiaro che sono diverse anche le loro abitudini e caratteristiche. Per esempio il tipico chirurgo del Mar Rosso denominato anche "chirurgo arabo" Acanthurus sohal, quello con la livrea caratterizzata da striature orizzontali blu e grigie lungo tutto il corpo, che popola le estremità esterne delle piattaforme coralline esposte alla corrente, è un pesce abbastanza difficile da avvicinare per via del continuo movimento a cui è soggetto. La colorazione della sua livrea è molto bella e facilmente fotografabile, bisognerà avere solo un po' di fortuna di incontrarlo mentre è intento alla ricerca di cibo e poi scattare. Considerando che il chirurgo arabo lo si incontra in basse profondità sarà importante bilanciare correttamente l'esposizione in modo da sfruttare al massimo la luce esterna e dare un minimo colpo di flash sul soggetto.  Un po' diversa è invece la situazione del chirurgo a bande nere (Acanthurus gahhm) o il pesce chirurgo vela (Zebrasoma desjardinii)  facilmente avvistabili soprattutto mentre si aggirano intorno alla chiglia della barca o in banchi più o meno ricchi mentre nuotano o intenti ad alimentarsi nel blu. Oppure ancora i pesci unicorno (Naso hexacanthus e il Naso unicornis) anche loro dalla livrea scura.Tutti abbastanza impegnativi da illuminare correttamente per via della loro livrea scura che assorbe grossa quantità di luce. Sfruttare il controluce sarà sicuramente una buona soluzione per ottenere una immagine d'ambiente, al contrario se la sagoma del pesce dovesse trovarsi su uno sfondo scuro l'immagine finirebbe per essere meno di effetto. Un grandangolo medio sarà più che sufficiente sempre che ci si riesca ad avvicinare abbastanza al soggetto. Sarà necessario effettuare l'esposizione sulla livrea del pesce e poi bilanciare con il resto della scena. Se i pesci si trovano a bassa è possibile anche scattare a luce ambiente ottenendo comunque un buon effetto scenografico.  

Testi di biologia curati da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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