DAMIGELLE

Biologia
Se appartengono alla famiglia degli amphiprionini li chiamiamo pesci pagliaccio (ma di questa famiglia ne parleremo più avanti), se appartengono alla famiglia dei crominini li chiamiamo volgarmente castagnole, se invece sono della famiglia dei pomacentrini queste sono le damigelle. In realtà quella dei Pomacentridi è una famiglia abbondante composta da pesci di piccola taglia, col corpo discoidale, compresso lateralmente con pinna dorsale fastragliata e pinna caudale tipicamente biforcuta.

Profondità
Decisamente abbondanti sul reef e maggiormente legati ai piani alti delle nostre comunità biologiche. Le piattaforme madreporiche poco pronfonde (da 0 a 15 metri circa) per le specie che si nutrono di alghe bentoniche come ad esempio la Damigella araba Dascyllus marginata, mentre le specie zooplanctivore prediligono gli affioramenti rocciosi o i blocchi madreporici che si rendono molto più sporgenti sui pendii sabbiosi, come nel caso della Castagnola di Pemba (Chromis pembae) osservata fino a 50 metri, o la castagnole endemica de Mar Rosso (Chromis pelloura), scoperta recentemente e che non è mai stata osservata al di sopra di 25 metri di profondità.Le damigelle Domino (Dascyllus trimaculatus) o damigelle a tre macchie, sono riconoscibili dalla loro particolare colorazione, e anche dal fatto che spesso, in particolare gli esemplari giovani, vivono in gruppetti numerosi in associazione ad anemoni che spesso condividono con i più famosi pesci pagliaccio.

Curiosità
Che la riproduzione sia un passo fondamentale nella vita di qualsiasi specie è fuor di dubbio, ma vedere quante energie vengano investite da alcuni Pomacentridi nell'assicurare alla progenie un futuro, è davvero commovente. Curiosando sotto il mantello di qualche anemone vi sarà capitato di osservare le uova di Amphiprion bicintus, il pesce pagliaccio endemico del Mar Rosso, sicuramente il più classico e frequente, ma nella zona meridionale del Mar Rosso ci si potrà imbattere anche nell'Amphiprion sebae più tipico del Golfo di Aden. Nei Pomacentridi è stata osservata una elevata specializzazione nella cova, la coppia si corteggia assiduamente con comportamenti molto ritualizzati: il maschio seleziona il luogo adatto alla deposizione, strappa via le alghe ed elimina eventuale detrito. Considerando che in alcune specie la deposizione è di sole 50 uova, l'idea è di sistemarle e difenderle strenuamente. Vi sarà infatti sicuramente capitato di essere "aggrediti" da pesci pagliaccio e castagnole indispettite, questo atteggiamento contribuisce significativamente all'aumento del tasso di sopravvivenza delle uova.

Avvicinamento e Osservazione
Scovarli sul reef non è affatto difficile, ma l'osservazione diventa affascinante se vi appostate con calma e attendete. Riconoscerete facilmente gli schemi ripetitivi e ritualizzati del corteggiamento, osserverete le manovre di pulizia e cura di nido e uova, se poi sarete troppo stressanti finirete per essere attaccati e mordicchiati sulla maschera o cappuccio pur di allontanarvi.

Fotografare
Fotografare correttamente questi pesci di dimensioni così ridotte e mobili non è cosa semplice ma richiede molta pazienza. Innanzitutto bisognerà decidere quale tipo di ottica fissa montare sulla vostra fotocamera: un obiettivo macro nel caso propendiate per una ripresa di primissimo piano o in alternativa una focale media nel caso in cui decidiate per una ripresa più ad ampio respiro. Sconsigliato un grandangolo spinto dal quale otterrete ben pochi risultati. Con obiettivo macro l'atteggiamento del fotografo dovrà essere di pazienza in attesa che il pesce entri nell'inquadratura per poi scattare. La messa a fuoco dovrà essere impostata in automatico. Da parte sua il fotografo dovrà prima avere acquisito un assetto molto fermo in attesa che il pesce incuriosito si posizione di fronte all'obiettivo. Nel caso di un obiettivo di media focale sarà bene individuare una situazione che oltre alla presenza dei pesci offra anche una suggestiva scenografia. In questo modo ci saranno tutti gli elementi per ottenere una immagine completa. La presenza dei pesci dovrà essere consistente in modo da creare una massa, in caso contrario il rischio è quello di non dare il giusto risalto al soggetto principale. Nel caso delle castagnole che vivono all'interno dei blocchi di corallo duro, noterete che al vostro arrivo queste scompariranno dentro le forme di corallo. Posizionatevi correttamente scegliendo l'inquadratura che più vi piace e pazientate, piano piano ricompariranno uno ad uno fino a riempire il vostro fotogramma. Nel caso della donzella, dovrete osservare attentamente i suoi movimenti, scegliere l'inquadratura migliore e seguirla con movimenti molto lenti della macchina fino a quando il soggetto si troverà all'interno della vostra inquadratura e poi scattate. Per i pesci domino la realizzazione dell'immagine sarà facilitata dalla presenza dell'anemone di un bel colore vivo e dai piccoli pesci che vi nuotano intorno. Per arricchire ulteriormente l'immagine provate a posizionare l'obiettivo in controluce; in questa maniera avrete lo sfondo che sfuma dal controluce fino al blu più intenso. Un leggero colpo di flash sull'anemone e sui pesci valorizzerà il soggetto in primo piano. Fare attenzione che la luce del flash non colpisca il fondo sabbioso se no troverete una enorme macchia di luce. Per evitare questo problema inclinate il flash leggermente verso l'alto e allontanatevi dal soggetto. Se avete la possibilità, controllate sempre lo scatto e se non vi aggrada realizzatene un altro cercando di correggere gli errori.

Testo curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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