BLENNIDE

Biologia
Famiglia molto biodiversa, composta da oltre 400 specie di piccoli pesci di reef anche se di bavose se ne incontrano anche in mari temperati, non tropicali. Chiamati anche Bavose perchè sprovvisti si scaglie, hanno evoluto la capacità di secernere molto muco a protezione della loro pelle nuda. Stazionano sul fondo (le pinne ventrali sono ridotte a lunghi raggi che usa per appoggiarsi alla superficie), quasi tutti sprovvisti di vescica natatoria da adulti, hanno una sola pinna dorsale e un corpo tendenzialmente flessuoso e un testa relativamente grossa quasi sempre ornata da propaggini "a mò di ciuffo".

Profondità
Indubbiamente molto abbondanti su tutto il reef, presenti ben oltre ai 40 metri di profondità, nonostante la maggior parte delle speci prediligano i primissimi piani del reef. Proprio qui il subacqueo è più incentivato a cercarli, normalmente dopo avere terminato la fase più profonda e impegnativa dell'immersione. Finalmente si potrà dedicare attenzione a questi minuscoli organismi che nella maggior parte dei casi non superano 10 – 15 cm. di lunghezza.

Curiosità
Curiose sono le strategie alimentari che hanno evoluto questi pesci che vedono i Blennidi Salarini praticamente erbivori con bocca rivolta verso il basso e minuti denti "a pettine", mentre i Blennidi Blennini hanno denti più sviluppati, spesso con canini relativamente più grossi (Ecsenius gravieri, il blennide imitatore del Mar Rosso, ha canini collegati a ghiandole del veleno) e si nutrono attaccando pesci più grossi per strapparne scaglie, muco, pezzi di pelle o di pinne. Il più famoso di questi è indubbiamente l'Aspidontus teniatus che imita il labride pulitore laborides dimidiatus nel colore e nel comportamento, per avvicinare pesci che però non verranno puliti.

Avvicinamento e Osservazione
Una volta individuato il soggetto  sarà fondamentale creare una sorta di rapporto confidenziale in modo da non spaventarlo e quindi potersi lentamente avvicinare cercando di fare meno rumore possibile. Il pesce dovrà progressivamente abituarsi alla vostra presenza, all'inizio si nasconderà in qualche minuscolo anfratto salvo poi uscire allo scoperto perchè anche lui è curioso.

Fotografare
Considerate le ridotte dimensioni del pesce, sarà d'obbligo l'utilizzo di un sistema macro che vi permetterà di avvicinarvi il più possibile al pesce senza irruenza. Il vostro atteggiamento dovrà essere fermo e di attesa con la macchina già posizionata nella zona dove presumibilmente verrà a posarsi il pesce. Possibilmente la messa a fuoco dovrà essere in automatico e la macchina già impostata in tutte le sue funzioni. Quando il soggetto si sarà posizionato voi dovrete solo scattare e nulla più. Qualsiasi altro movimento lo disturberà inesorabilmente.

Testo curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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