Distribuzione
I Coni sono una delle famiglie di gasteropodi marini più diffuse in tutta l’area tropicale dell’Oceano Atlantico e dell’Indo Pacifico. Alcune specie si trovano anche nelle aree subtropicali e nell’emisfero boreale e si spingono verso Nord fino alle coste della Florida settentrionale e della Georgia nell’America Settentrionale; lungo le coste del Portogallo, della Francia meridionale e della Croazia in Europa; le coste del Giappone meridionale, le isole Midway, le Hawaii e il Golfo di California nel Pacifico.Nell’emisfero australe si spingono verso Sud fino alle coste dell’Uruguay nell’America Meridionale; fino a Cape Agulhas punta meridionale dell’Africa; fino alle coste meridionali dell’Australia e della Nuova Zelanda settentrionale nel Pacifico Occidentale e fino all’isola di Pasqua nel Pacifico Orientale. Per le coste dell’America Meridionale i ritrovamenti si fermano all’Ecuador e mancano notizie per quanto riguarda il Cile.
Habitat e abitudini
La maggior parte delle specie di Coni vive nella fascia compresa fra la zona della bassa marea e i 40-50 metri di profondità, con la maggioranza delle specie che si ferma ai -20 metri. Un numero minore di specie si spinge fino ai -200-250 metri. Un numero ancora minore raggiunge i 500-675 metri di profondità. Infine, pochissime specie possono arrivare a superare i 1000 metri. Esemplari di Conus teramachii sono stati dragati da una profondità di 1134 metri nelle acque della Nuova Caledonia già fino dalla fine del 1800.Ai giorni nostri, alcuni esemplari di Conus hivanus sono stati dragati da una profondità di 1250 metri nelle acque dell’Arcipelago delle Isole Marchesi, nella Polinesia Francese.L’habitat classico dei Coni è la sabbia, fine o grossolana, dove la maggior parte di essi vive infossata. Le zone preferite sono le lagune create dalle barriere coralline. Altri fondali preferiti sono quelli con detrito corallino e piante. Anche le zone rocciose vanno bene, ma devono esserci sempre delle sacche di sabbia nelle quali stare nascosti nei momenti di riposo.Come si vede, i Coni preferiscono le zone con acque calme, ma alcune specie si possono trovare anche nelle zone con acque più mosse come i canali di accesso alle lagune e quelli che si trovano all’esterno delle barriere o proprio sulla loro sommità, dove le onde del mare aperto si frangono contro la parte superiore delle barriere stesse.La quasi totalità dei Coni ha abitudini notturne perché è in questa parte della giornata che il mollusco esce dal suo nascondiglio diurno e va in cerca di cibo. Solo una piccola parte dei Coni viventi si mostra anche di giorno e a volte è possibile vedere qualche esemplare strisciare sulla sabbia, all’interno delle ramificazioni coralline o sull’erba verde che copre sassi e rocce.Ovviamente, non è così facile poterli incontrare. Bisogna conoscere bene il loro habitat e riconoscere la forma caratteristica, soprattutto quando si cerca tra i ciottoli e il pietrisco grossolano. I Coni, o meglio una parte di loro, hanno un altro mezzo per mimetizzarsi, vale a dire il loro periostraco.Ogni conchiglia è divisa strutturalmente in tre parti: endostraco, mesostraco e periostraco.L’endostraco è la parte più interna ed è costituito da madreperla, formato da una alternanza di lamelle di conchiolina e di aragonite disposte parallelamente alla superficie esterna del mantello.Il mesostraco è formato da prismi di calcite o di aragonite disposti perpendicolarmente alla superficie. È la parte mediana; quella principale ed anche la più ispessita della conchiglia.Il periostraco è la parte esterna; ed è costituito da conchiolina e può avere spessore e trasparenza diverse.
Tornando al periostraco dei Coni, in alcune specie è sottile e trasparente, in altre è più ispessito e semitrasparente, in altre ancora ha aspetto setoso ed è completamente opaco e di colore scuro; infine, ci sono Coni in cui il periostraco ha dei piccoli ciuffetti disposti secondo file spirali equidistanti fra loro.I Coni che hanno il periostraco opaco e scuro sono fra i più difficili da individuare. Inoltre, molto spesso la conchiglia è coperta da incrostazioni coralline a volte addirittura ramificate e quindi non ci si deve assolutamente meravigliare quando ci si sente dire che “là sotto non c’era neppure un Cono”.
Invece il Cono c’era, ma era irriconoscibile !Per quanto riguarda le abitudini alimentari, possiamo dividere i Coni in tre grandi categorie: vermivori, molluscivori e piscivori, a seconda del tipo di cibo preferito.Di regola, una specie appartiene ad una sola categoria, ma si conoscono Coni che possono essere molluscivori e piscivori contemporaneamente.
Alcune specie, poi, possono essere definite “cannibali” in quanto si cibano dei loro “cugini di genere”.Studi recenti su esemplari viventi in acquario stanno anche evidenziando che alcune specie sono vermivore nello stadio giovanile e poi piscivore in quello adulto.
Marco Bettocchi
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