LATTERINI

Biologia
Pesci minuti che raramente superano i 10 cm di lunghezza, i latterini che più tipicamente popolano le acque del Mar Rosso appartengono alla specie Athrinomorus lacunosus, si riconoscono per la forma slanciata, bocca terminale che si apre proprio in punta al muso, grosse scaglie che non mettono in evidenza la linea laterale, e colorazione argentea fregiata da una banda scura che solca il corpo dalla testa all'attaccatura della coda.

Profondità
Statisticamente i latterini si attestano tra la superficie e i 40 metri, e la loro natura di planctofagi li porta a compiere brevi migrazioni di giorno e di notte a caccia dello zooplancton di cui si nutrono. Durante il giorno tendono a formare banchi a volta anche di notevoli dimensioni in acque basse, vicino alla sommità del reef o all'interno di piccole lagune sabbiose, per diventare cacciatori attivi poi di notte.

Curiosità
Se non come contorno scenico, i latterini difficilmente attirano l'attenzione del subacqueo; mentre dal punto di vista alimentare sono di assoluta importanza. Predati da una grande quantità di specie anche di interesse commerciale, ad esempio gli sgombri, e predatori a loro volta di zooplancton, svolgono un ruolo chiave nel trasferimento di energia dai piani bassi a quelli più alti delle reti alimentari, e non di meno in numerose marinerie locali sono individuati come specie "target", cioè oggetto di una pesca mirata alla loro cattura.

Avvicinamento e Osservazione
Per pesci di queste dimensioni, gregari e capaci di riunirsi in banchi a volte densissimi, lo scopo non è quello di avvicinarli, quanto riuscire ad ottenere una visione di insieme. E' infatti nella visione della forma del banco che si ottiene il risultato migliore, il riflesso argenteo in movimento, la dinamicità con cui si accostano agli elementi del reef, il modo in cui riempiono il blu danno una sensazione di opulenza e vitalità.Lo scopo quindi non è quello di buttarsi in mezzo per individuare il singolo esemplare (non ci riescono nemmeno i predatori, che devono puntare nel mucchio nella speranza che qualcosa resti in bocca) ma accostarsi senza infastidirli e attendere con calma che il loro fluire tra noi e il reef renda il colpo d'occhio così come desideriamo.

Storie e Leggende
Tra i pesci di casa nostra che un po' ricordano i latterini vi son le sardine, che in Spagna sono diventate fin dal Medioevo protagoniste di una cerimonia carnascialesca resa famosa da Goya, la Sepoltura della Sardina, che si celebra il mercoledì delle Ceneri. La gente del popolo si traveste a coppie da frati, preti e ascritti a diverso titolo alla Chiesa, inalberando aste e stendardi su cui sono appese scope e siringhe a mo' di aspersori, orinali, caldaini e altri oggetti burleschi. Si porta in processione su portantine un otre o un tino di vino e una maschera o un pupazzo con una sardina in bocca. Accompagnandoli al suono di un tamburo, di clarinetti o buccine, si va avanti e indietro per il paese: s'intonano lugubri parodie di canti funebri aspergendo con scope intrise d'acqua il malcapitato che incappa nel <>. Alla fine dell'assordante cerimonia si seppellisce la sardina in una fossa per poi banchettare allegramente bevendo il vino contenuto nell'otre. Tratto da Acquario di Alfredo Cattabiani

Fotografare
Realizzare una bella immagine di un banco di latterini è impresa ardua per via delle dimensioni assai ridotte del singolo esemplare. Escludendo quindi la possibilità di fotografare un singolo esemplare, dovremo concentrarci sul banco sperando che questo sia molto ricco e possibilmente inserito in un particolare contesto come per esempio la scena di caccia di un predatore in un banco di latterini. Esistono situazioni  straordinarie in cui il banco entra a fare parte di una scena di alto contenuto scenografico, basti pensare al Sardine Run, la migrazioni di sardine in Sud Africa oppure alla pesca delle sardine a Cenderawasih nella Papua Indonesiana. Non si tratta nello specifico di latterini ma pur sempre pesci della medesima taglia. Nel primo caso l'elevata concentrazione di sardine genera una straordinaria mangianza alla quale partecipano tutti i grossi predatori del  mondo marino ai quali vanno ad aggiungersi anche alcuni volatili. Uno degli spettacoli più emozionanti che si possano vivere sott'acqua. Nel secondo caso, nella baia di Cenderawasih, le sardine cacciate dai pescatori locali, diventano cibo che attira numerosi squali balena anch'essi ghiotti del piccolo ma gustoso pesce. Ovvio che in questi due casi realizzare belle immagini di un banco di minuscoli pesci non sarà poi così complicato mentre lo diventa il momento in cui ci troveremo di fronte a banchi più minuti che, con grossa difficoltà potranno diventare soggetti principali della nostra immagine. La situazione migliore sarà l'incontro con quella che volgarmente si definisce una palla di latterini che formeranno una massa più o meno compatta tanto da occupare uno spazio importante all'interno dell'immagine. Dal punto di vista tecnico dobbiamo tenere presente che la loro livrea argentea rischierà di creare riflessi di luce. Per questo motivo il flash dovrà essere tenuto a debita distanza dal soggetto e soprattutto molto laterale in modo da ridurre al massimo la sparata luminosa sulla livrea oltre alla presenza di plancton nell'immagine. Sarà poi indispensabile cercare di avvicinarci il più possibile al banco di pesci in modo da poterli riprendere più vicini possibile e per finire cercare sempre una scenografia che faccia da contorno alla nostra immagine. Se fossimo molto, ma molto fortunati da trovarci dentro il banco, a quel punto la nostra immagine avrà un effetto decisamente diverso e spettacolare. Nonostante tutte queste complicazioni soltanto l'utilizzo di un grandangolo potrà regalarci una immagine di grande effetto.

Testo di biologia curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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