SQUALO MARTELLO

Biologia
Tra le tante specie del regno animale, gli squali, insieme agli scorpioni e ai Nautilus, sono tra gli animali più antichi, tuttora presenti tra mare e terre emerse. Sphyrnidae è la famiglia cui appartengono gli squali martello, rappresentata solo da dieci specie, distribuite praticamente in tutti i mari del mondo caldi e temperati. Tendenzialmente questi squali sono organismi costieri che si distribuiscono lungo le piattaforme continentali e che, diversamente da molti altri squali, nuotano in aggregazioni anche molto numerose di giorno per poi disperdersi durante la notte. Sembrerà assurdo ricordarlo ma gli squali martello si riconoscono dalla testa particolarmente espansa lateralmente, con occhi e narici molto periferiche da cui deriva il nome generico di "Martello". La larghezza della testa varia dal 23 al 27% della sua lunghezza totale. Gli squali martello si nutrono di pesci, squali di dimensioni più piccole, razze, molluschi cefalopodi e crostacei. La riproduzione è vivipara (con placenta del sacco vitellino) e i piccoli da 13 a 42 esemplari, dopo una gestazione di circa 7 mesi, nascono con dimensioni tra i 46 e 70 cm. La maturazione sessuale per i maschi avviene intorno ai 2.50 metri e per le femmine tra i 2.10 e i 2.50 metri di lunghezza.

Profondità
Come detto questi squali sono organismi che difficilmente vengono osservati in mare aperto, ma restando in prossimità delle piattaforme continentali, riescono ad avere una notevole distribuzione verticale che dipende dal loro "momento biologico" e dalla temperatura media del tratto di costa. Probabilmente il più famoso e comune tra gli squali martello è lo Sphyrna lewini (Squalo Martello smerlato, meno nobilmente conosciuto come pesce stampella), con una distribuzione verticale media che dalla superficie raggiunge i 270 metri di profondità; parrebbe essere stato osservato anche a 500 metri di profondità.

Curiosità
E' proprio la sua caratteristica più appariscente ad essere la più grave; curiosa. Sul motivo per cui si sia evoluta una testa del genere è stato scritto tantissimo, e forse il mix di tutte le scoperte a darci la risposta su questa forma insolita. Idrodinamicità, elettrosensibilità;, campo olfattivo, campo visivo e alimentazione sono le caratteristiche che hanno indotto questo animale ad avere una testa tanto curiosa quanto fondamentale per accentuare queste peculiarità. La forma a flap, così viene denominata, parrebbe essere un supporto idrodinamico che aiuta l'assetto dell'animale nei suoi movimenti. Le narici così periferiche, aiutate dal classico movimento sinuoso del pesce, incontrano una porzione maggiore di acqua e quindi "annusano" meglio. Ricordandoci che il famoso settimo senso degli squali, ovvero la possibilità di percepire i campi elettromagnetici è posizionato sul rostro. Quello degli squali, particolarmente espanso, gli permetterà di essere molto "elettroricettivi".

Avvicinamento e Osservazione
Per via delle loro dimensioni, per il fatto che si tratta di un animale dalla particolare fisionomia, dalla poderosa dentatura, per via delle difficoltà ad avvicinarlo alcuni studiosi fanno rientrare gli squali martello nella lista degli animali potenzialmente pericolosi. Schivi per natura, gli squali martello reagiranno a un avvicinamento troppo rumoroso e invadente con una corretta reazione di difesa dileguandosi e lasciando il subacqueo poco educato solo nel blu in compagnia del suo computer. Una atteggiamento più discreto quasi al limite dell'immobilità, mai frontale e senza rumore potrà invece regalarci un incontro dal raro potere emozionale: trovarsi nel blu con queste creature affascinanti ed eleganti che ci nuotano intorno è qualcosa che tutti sognano e non si scorderà mai. Quindi, quando vi capiterà di incontrare uno squalo martello è inutile che vi mettiate ad urlare al compagno per avvisarlo ma godetevi in pace questa splendida visione.

Fotografare
Eccoci finalmente a raccontare come si fotografa il pesce più elegante che si possa incontrare sott'acqua. La fotografia che tutti sogniamo di realizzare. Intanto bisogna avere una buona dose di fortuna per riuscire ad avvicinarci ad una distanza tale per cui ci siano i presupposti per realizzare una bella immagine ma tutto questo può sicuramente accedere se l'approccio con l'animale sarà tranquillo e corretto. Dovremo immediatamente trovare l'assetto migliore in modo da non perdere tempo e concentrarci sull'unica cosa importante: realizzare una bella fotografia. Se dovessimo trovarci nel mezzo di un branco il primo trucco è quello di non continuare a voltarci alla ricerca del pesce ma rimanere immobili in attesa che sia lui ad avvicinarci incuriosito dalla nostra presenza. Questo è il momento perfetto dato che è il pesce che ha deciso di venire a curiosare e noi siamo oggetto del suo interesse. A quel punto con movimenti impercettibili effettuati unicamente con la respirazione, attenderemo il momento propizio per fare il primo scatto e poi un secondo e così via in base a quanto tempo il pesce ci nuoterà intorno. Facciamo un passo indietro e parliamo dell'obiettivo corretto da usare: questa sarà una decisione davvero impegnativa dato che non sapremo mai prima cosa ci attende sott'acqua. E' chiaro che dobbiamo rischiare e il rischio ha il suo prezzo. Personalmente monterei un grandangolo medio che ci possa garantire di riprendere il grosso pesce a diverse distanze con discrete possibilità di successo. Per quanto riguarda l'uso del flash dovremo valutare noi quando sarà il caso di usarlo e quando no. Ovviamente dipenderà molto dalla distanza tra noi e il pesce. Il flash avrà senso utilizzarlo solo se ci troveremo ad una distanza tale per cui il colpo di luce abbia effetto sul soggetto, in caso contrario attenzione perchè il suo effetto sarà negativo dato che farà risaltare la sospensione presente nel blu. Gli squali martello normalmente li potremo incontrare ad una profondità che varia dai 25 metri ai 40 metri, questo significa che la quantità di luce esterna disponibile sarà davvero ridotta ma fondamentale quindi, oltre ai mille pensieri e all'emozione di questa splendida visione non dimentichiamo di sfruttare al massimo quel poco di luce che avremo a disposizione affinchè ci aiuti ad illuminare il soggetto. Andare troppo fondi convinti di fotografare meglio gli squali martello non ha nessun senso dato che più scendiamo e meno luce avremo a disposizione.

Testo di biologia curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)

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