Biologia
Sembra quasi banale descrivere le caratteristiche distintive delle murene, i cui adattamenti evolutivi l'hanno portata a muoversi nelle parti più intricate dei reef. Corpo "serpentiforme" privo di scaglie, con un'unica lunga pinna nastriforme composta dall'unione della dorsale, della caudale e dell'anale. Una ampia bocca con denti posti sia sulle mascelle che nella zona centrale del palato e "poro branchiale" al posto degli opercoli rigidi tipici da pesce osseo.
Profondità
Nella maggior parte dei casi possiamo assistere a una differenziazione batimetrica legata all'età del pesce. Le giovani murene di diverse specie vivono nei reef piatti dalle acque basse e protette, mentre da adulti si distribuiscono lungo la parete del reef fino ad una profondità media che varia da 40 a 60 metri. Fuori da questo spazio di profondità si attestano la murena dalla bocca gialla Gymnothorax nudivomer trovate fino a 170 metri di profondità circa, la murena dipinta Siderea picta che abita la zona delle pozze di marea, e che non è mai stata osservata oltre i 15 metri di profondità.
Curiosità
Le murene così come le vediamo sono il frutto di una serie di adattamenti, di scelte evolutive, che seppur non rare, le rendono affascinanti e ricche di curiosità.Il loro comportamento apparentemente minaccioso con la bocca molto aperta, è in realtà l'unico modo che questo pesce ha per respirare, non avendo opercoli branchiali rigidi (le guance classiche da pesce osseo) che agevolano il deflusso dell'acqua attraverso le branchie.Curiosità morfologica sono invece le sue narici, che come in tutti i pesci non sono collegate alla bocca, ma che nel caso delle murene possono essere estroflesse assumendo un aspetto tubiforme che sporge dal muso. Questo per metterle a contatto con una maggiore quantità d'acqua, e con una maggiore quantità di stimoli olfattivi, importantissimo strumento per un cacciatore come la murena, dalle spiccate abitudini notturne.
Avvicinamento e Osservazione
Soprattutto di giorno non è difficile avere un'osservazione ottimale della maggior parte delle murene, basta vederle spuntare dalla tana e siamo sicuri che potremo goderne in piena tranquillità. Non toccatele, non finiremo mai di dirlo, non siate invasivi nei confronti di una animale discretamente territoriale che si trova in una tana e che potrebbe non avere vie di uscita se non quelle che gli state bloccando. Non vi venga in mente di attirarle con il cibo. Posizionatevi a lato della tana, rendetevi meno fastidiosi possibile e potrete ammirarle mentre si fan ripulire da gamberi o da piccoli labridi, e cogliere così il loro comportamento in piena naturalezza. Se l'osservazione è fatta in notturna, mentre sono in nuoto libero intente a procacciarsi il cibo, evitate di accecarle con torce o flash.
Storie e Leggende
la murena non è un pesce rassicurante perchè ha un colore bruno chiaro e un muso allungato come un rettile. Gli occhi piccoli, collocati anteriormente, le danno un aspetto inquietante. E non a torto allarma giacchè il suo veleno, contenuto in ghiandole poste nela bocca, può essere pericoloso tanto quanto quello della vipera per il pescatore che tenti di catturarla. Questa somiglianza ha ispirato una credenza antica secondo la quale le murene si accoppierebbero con le vipere dopo essere uscite dal mare, come riferisce Eliano:Quando dunque la vipera è in procinto di accoppiarsi con la murena, per apparire gentile, come ben si addice a un bravo marito, vomita veleno e se ne libera completamente; poi, emettendo un delicato sibilo, che essa modula come una specie di canto nunziale, invita la sposa. Quando entrambe hanno finito i loro giochi amorosi, la murena si dirige verso le onde del mare, mentre la vipera, dopo avere riassorbito la sua porzione di veleno, torna nell'abituale dimora. Ma come ogni veleno, che è nello stesso tempo un farmaco, così anche la murena sarebbe stata utile per guarire dagli avvelenamenti. Lo stesso Eliano narra che un tale di nome Cisso, devoto sacerdote di Serapide, fu avvelenato dalla moglie che gli aveva somministrato uova di serpente. Cisso rivolse una supplica al dio che gli ordinò di comprare una murena viva, di metterla nell'acquario e di introdurre poi una mano nell'acqua. Egli obbedì e subito la murena si avventò sulla mano azzannandola. Quando la staccarono, aveva portato via con sé anche il morbo che aveva colpito il giovane. << E così la murena, diventata la collaboratrice del dio in quella guarigione, acquistò una fama che è giunta fino a noi >> conclude Eliano, che pare credere alla favola.
Fotografare
La murena non è tra i pesci più semplici da fotografare non certo per motivi legati al suo comportamento quanto per un problema tecnico di assorbimento della luce legato alla sua livrea decisamente scura e opaca. Di contro, aumentando l'intensità del flash rischieremo di sovraesporre tutto ciò che si trova intorno al nostro soggetto. Fatta questa premessa che poi affronteremo nello specifico, possiamo affermare che la murena dal punto di vista comportamentale è relativamente semplice da fotografare. Inoltre il suo comportamento relativamente tranquillo ci permetterà di riprenerla in varie posizioni. La situazione più classica è quella all'interno della sua tana ma con un po' di pazienza la murena potrà essere anche osservata al di fuori mentre si aggira tra gli scogli. Grazie alle molteplici situazioni saranno anche diverse le immagini che potremo realizzare: dalla classica macro allo scatto con il grandangolo. Come sempre l'unico problema per i fotografi che useranno una macchina scafandrata sarà la scelta dell'obiettivo prima di scendere in acqua. Il fatto che la murena ci offra diverse possibilità di ripresa non significa che non si debba prestare attenzione ad una serie di dettagli come ad esempio l'approccio con l'animale che sarà il segreto per realizzare una buona immagine. La murena è animale abbastanza timido che in certe situazioni può diventare anche aggressivo. Come tutti gli animali è anche curioso e sarà proprio questa sua curiosità a farla uscire dalla sua tana. MACRO per realizzare una corretta macro del pesce dovremo riprenderla quando avrà estratto il suo muso fuori dalla tana, quando sarà tranquilla e soprattutto curiosa di osservare cosa sta accadendo intorno a lei. Per fare in modo che tutto ciò avvenga, il fotografo dovrà essersi fatto accettare dall'animale, avere pazienza che questo dopo essersi rintanato una o più volte, decida che è arrivato il momento di uscire a prendere confidenza con il subacqueo. Soltanto allora, dopo essersi preventivamente posizionati, attenderemo che il pesce si allunghi verso di noi mostrandoci il suo meraviglioso muso. Cercando di evitare qualsiasi movimento inadeguato, inizieremo a scattare posizionando il flash nel modo più corretto. Come abbiamo detto e ripetuto più volte, dopo un primo scatto di prova, verificheremo i corretti parametri della nostra macchina. Se è tutto a posto potremo iniziare a scattare cercando di controllare sempre la messa a fuoco e le forti ombre che spesso si formano intorno al soggetto. GRANDANGOLO grazie al nostro obiettivo saremo in grado di contestualizzare il soggetto nell'ambiente circostante. In questo caso sarà ancora più importante definire prima il nostro set di ripresa. Posizionarsi trovando il migliore assetto che ci permetta di lavorare tranquillamente e attendere l'uscita della murena che diventerà finalmente l'attore principale. A quel punto saremo noi a scegliere la migliore inquadratura e a posizionare i flash correttamente. Il problema dell'assorbimento della luce sulla sua livrea, verrà risolto non aumentando l'intensità di luce del flash ma trovando la corretta distanza dei flash rispetto al soggetto. Non dimentichiamoci che intorno a noi ci sarà un ambiente che dovrà anch'esso essere illuminato correttamente.
Testo di biologia curato da Emilio Mancuso (I.S.M. Istituto per gli Studi sul Mare)