Vogliamo immergerci nelle profondità marine e disconnetterci da mondo terrestre. Dimenticare la costa, la strada, una pista, un aereo, una città col suo frastuono. Vogliamo restare avvolti in un mondo liquido e silenzioso, apparentemente senza gravità, dove sia possibile fluttuare nel blu. Vogliamo seguire il profilo di una barriera corallina che esplode di vita e fermarci a guardare stupiti la moltitudine di esseri in movimento. E poi dirigerci nel blu più profondo, dove potremo incontrare le creature più sorprendenti che sfileranno al nostro fianco, materializzandosi dall’ignoto nel loro splendore nascosto. Resteremo sospesi nella più primaria delle sensazioni. Allora ci saremo adattati al silenzio, che poi silenzio non è. Ascolteremo un suono strano e insolito, una sorta di scricchiolio continuo, prodotto dalla miriade di forme magnifiche che sono la barriera corallina stessa che sta crescendo. Ascolteremo il rumore di un branco di sardine quando cambia improvvisamente direzione, oppure il rumore dei grossi pesci pappagallo che spezzano le madrepore. Se poi saremo fortunati potremo ascoltare un sibilo intermittente: saranno i delfini che comunicano tra loro. Inizieremo la risalita verso la superficie, lentamente e inesorabilmente verso quel confine che divide il mondo di aria dall’universo di acqua. Dovremo riemergere obbligatoriamente nel nostro mondo di rumore. Solo allora ci accorgeremo di aver nuotato in un mare di suoni e assistito al concerto del reef.
L'esperienza trascorsa nelle acque di Puerto Galera dal biologo Emilio Mancuso e da un gruppo di corsisiti è ancora vivo nella memoria grazie alla straordinaria quantità di vita marina nella quale si sono imbattuti. I Piccoli gioielli del Mare saranno di nuovo i protagonisti della prossima spedizione a maggio 2015. Testo Emilio Mancuso Foto Carlo Cogliati leggi articolo
Quello che volgarmente viene indicato con il nome di pesce Garibaldi per via della sua colorazione fiammante, è in realtà il rappresentante più grande della estesa famiglia dei pesci scoiattolo o pesci soldato. Timido e amante della penombra vive prevalentemente solitario. leggi articolo
Il lento ma inesorabile trascorrere del tempo è segnato dal profumo del caffè. In terra Eritrea il tempo che passa è scandito dalle abitudini che aiutano a tenere vivo questo popolo fiero e consapevole del proprio destino. Il momento del caffè al bar è anche il momento dell'arrendevole fiacchezza. Testo e Foto di Camilla Piana leggi articolo
Quello di via Padova al 275 è uno dei tanti portoni della vecchia Milano. Nè più bello né meno bello di tanti altri, se non fosse che dentro questa corte si radunavano i nostri migranti agli inizi del '900 prima di partire per l'America. Oggi, proprio qui, si radunano gli immigrati arrivati a Milano sperando di concretizzare un sogno. Testo di Marco Rebuffi. Foto di MilleBattute leggi articolo
Con l'arrivo delle primavera le acque sudanesi ricevono la visita dei simpatici squali seta. Più si naviga verso sud, maggiore è la concentrazioen di questi simpatici compagni di immersione. La loro forma, il colore della livrea, le linee slanciate fanno dei seta uno dei pesci più belli da osservare e proteggere. Testo di Laura Brunelli leggi articolo
Ci troviamo all'estremo sud del Mar Rosso sudanese, poche miglia al confine con l'Eritrea. Abili Qab che prende il nome dall'omonima isola Dahrat Qab, è uno dei reef che compongono questo ricco arcipelago ed è riconoscibile per la presenza del relitto di un vecchio sambuco adagiato lungo la riva. leggi articolo