Editoriale

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La prima settimana di giugno Sherazade ha terminato la sua ultima crociera in quelle acque che l’hanno ospitata ininterrottamente da inizio ottobre ad oggi. Una stagione lunga e abbastanza logorante quella sudanese, costretti ad operare ancora oggi in un paese tanto bello quanto difficile soprattutto per una barca che richiede una manutenzione fuori dall’ordinario. E’ soprattutto grazie alle persone che hanno gestito direttamente Sherazade che siamo riusciti a garantire un elevato livello in tutte le settimane di crociera. A Mariacristina, Bobo, Mary e Federico vanno i nostri più sinceri ringraziamenti ben coscienti che senza ognuno di loro, Sherazade non avrebbe avuto il successo che ha riscosso in questi anni. Quasi certamente questa è stata l’ultima stagione di Bobo e Mary in Sudan dato che tra poco tempo riprenderanno a navigare a bordo della loro barca a vela inseguendo nuove rotte e nuovi mari. Abbiamo ricevuto da Bobo e Mary questa bella lettera che pubblichiamo integralmente perché la consideriamo un saluto da parte di chi ha vissuto un periodo irripetibile in una paese che tutti noi amiamo profondamente e che sta lentamente mutando i suoi connotati: Un saluto al Sudan Il Sudan, come l’Africa, mira da sempre ad un modello di vita “Europeo”. Sempre più spesso si aprono in città Internet Point, i cellulari sono ormai in mano a chiunque, anche al nomade nel deserto, sempre più spesso si vedono computer portatili di ultima generazione. Forse è grazie a Internet, forse per la Televisione Satellitare, o solo per uno grande spirito di emulazione, che questi paesi dell’Africa compiono passi da gigante in tutti i sensi. Non sempre sono supportati da una buona tecnologia e, in molte occasioni, la loro sete di crescita è spunto per sostanziosi affari per i soliti squali della finanza. Le forniture vengono fatte con materiali vecchi e tecnologie superate o di seconda mano, a costi non proprio concorrenziali, o con richieste esose di materie prime di cui il Sudan è ricco. Sotto embargo dall’America, e quindi dall’Europa, il Sudan per acquistare tecnologia si rivolge alla Cina, che triangola con aziende europee in modo da soddisfare le richieste. Tutto ciò è solo supposizione, anche se supportata da prove di funzionamento non proprio perfetto (telefonare dal Sudan non è ancora una cosa immediata ma bisogna provare e riprovare!!!!), mentre il cambiamento che si nota nella città è sotto gli occhi di tutti. Alcuni anni fa, la prima volta che venimmo in Sudan come turisti, l’impatto che avemmo era di pura Africa; strade sterrate, macchine “pittoresche”, niente telefoni, niente di niente. Le cose sono cambiate con gli anni; prima i cellulari, poi internet, ora da un paio di anni le strade sono belle e i marciapiedi vengono sistemati con autobloccanti e resi meno polverosi mentre sempre più auto circolano sulle strade sempre più belle. La scorsa settimana improvvisamente sono persino comparse le strisce di mezzaria, gialle e bianche e, quasi di fronte al pontile dove usualmente sbarchiamo per recarci in città, anche delle strisce pedonali. Sul loro utilizzo, ancora ignoto per moltissimo cittadini di Port Sudan, si potrebbe aprire un capitolo. Tutto questo in occasione della visita del Presidente Bashir, per l’apertura della Settimana del Turismo. Per l’occasione si sono svolte alcune rappresentazioni folcloristiche, ed essendo il lungomare il luogo più “in” della città, tutto si è svolto a pochi metri dall’ormeggio della nostra barca, rendendoci spettatori privilegiati. Con molta sorpresa, abbiamo assistito ad un concerto che potremmo definire “AFRO-RAP-REGGAE”, con rapper che si esibivano, in arabo, su ritmi sincopati copiati dall’America e adattati al gusto locale. A giudicare dagli spettatori e dagli applausi la performance è piaciuta. L’apice è arrivato con le canzoni di Bob Marley applauditissime dal pubblico. Il secondo spettacolo, questa volta con tanto di sponsorizzazione di una compagnia telefonica locale, si è svolto addirittura su di un pontone ormeggiato lungo il molo. Al ritmo di tamburi, violini e battiti di mani, tutto proveniente da una non modernissima tastiera elettronica, ballerine non velate si sono esibite in volteggi, salti e balli, con grande ammirazione del pubblico e nostra, soprattutto per la disinvoltura con cui delle ragazze si esibivano davanti al pubblico. Siamo profondamente legati al Sudan e al suo magnifico mare; ci ha dato ospitalità per tanto tempo, abbiamo ricordi bellissimi, e chissà, tra qualche anno, quando ripasseremo da queste parti, quali sorprese ci farà trovare. Per oggi intanto godiamoci gli spettacoli e le feste, mangiando un buon gelato comprato al negozio in centro, altra gustosa novità sudanese. Per ora solo cioccolato, vaniglia e mango, ma chissà. In passato avevamo più volte constatato come alcune zone del Mar Rosso, in particolare la costa egiziana, siano mutate negli anni, oggi stiamo assistendo a un lento ma inesorabile cambiamento del Sudan. Il futuro di questo splendido paese è come sempre nelle mani di chi lo governa a noi non resta altro che sperare!!!


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Diario di Bordo SCU-BA ai Farasan Banks

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Il simpaticissimo gruppo milanese SCU-BA si è per la prima volta avventurato ai Farasan Banks. Ecco il racconto della loro avventura in questo Mar Rosso così diverso a quello che ben conoscevano. leggi articolo


Immersioni Marker 42 Mansi

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L’immersione di Mansi è a tutti i diritti considerata una delle Top di tutta l’area di Yanbu. Una colonna madreporica isolata che sprofonda con pareti verticali nel blu. Nelle sue acque è possibile qualsiasi incontro. leggi articolo

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Personaggi Andrea Maggioni

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Guida fissa a bordo del m/y Veena e sul Dream Voyager, oggi Andrea può a tutti i diritti considerarsi tra i maggiori conoscitori dei fondali sauditi. Uno splendido compagno di immersioni con la passione per gli squali e in particolare per i martello. leggi articolo


Segnalibro L’ottava vibrazione

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Comunque consigliata la lettura. Sono diversi e discordi i pareri su questo giallo scritto da Carlo Lucarelli ambientato nella Massaua della fine dell’800. leggi articolo

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Reportage Non solo squali

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Questi mitici reef sono il regno dei grandi pelagici, ma, per una volta, invece di guardare insistentemente nel blu, andiamo alla scoperta di tutti quei piccoli tesori che, anche qui, si nascondono tra i rami delle gorgonie, sulle madrepore, o, più semplicemente, sulla sabbia del fondo. Sono gamberetti, granchietti, ghiozzi, pesci falco, meduse, conchiglie, un mondo minuto, ricco di colori e specializzato in mille trucchi. leggi articolo