Vicolo del Mortaio

Titolo: Vicolo del mortaio

Autore: Nagib Mahfuz

Editore: Feltrinelli

Vicolo del Mortaio è un luogo che potrebbe essere ovunque nella sua pacata immobilità. Le vite dei suoi abitanti sono scorci di un’umanità stanca e appesantita dagli eventi. La povertà, la guerra, la precarietà hanno qui un significato universale e raccontano di giornate spese a sopravvivere all’oblio e alla morte. Volti disegnati con abilità e attenzione da chi conosce il mondo che rappresenta e lo descrive con il giusto distacco.
Il Cairo di queste pagine è solo un frammento della città durante la seconda guerra mondiale, guerra che dagli abitanti del Vicolo – soprattutto tra i giovani – viene vissuta come l’inizio di un cambiamento, seppur temporaneo, fatto di traffici di merci e di opportunità.
Hussein Kirsha, figlio del proprietario del caffè, rifugge sprezzante la vita del quartiere proprio per cercare fortuna nel conflitto. I più anziani sono osservatori stanchi della propria esistenza, inframmezzata da slanci di ingenua e goffa vitalità e da mal celate contraddizioni: come il ricco padrone del bazar che, ogni giorno, si fa preparare un piatto di farik (composto di carne di piccione mischiata a polvere di noce moscata) – un alimento afrodisiaco – capace di regalargli, durante la notte successiva, ore intere di voluttà con la moglie, nonostante bruci di passione per la giovane Hamida; o padron Krisha, che è dedito al consumo di hashish e alla frequentazione di ragazzi abbordati e condotti nel suo caffè per soddisfare le sue pulsioni più profonde, ben note ormai all’intero quartiere e alla moglie; o, ancora, come Sayyid Ridwan al- Hussein, uomo stimato e venerato da tutti per la sua incrollabile fede in Dio e per la cieca fiducia nell’umanità, ma incapace di portare nella propria casa il messaggio di pace e speranza che diffonde con tanta facilità fuori dalle mura domestiche.
Nel Vicolo ci sono storie che si raccontano da sole. Il tempo scorre inesorabile ed è scandito solo dal ritmo degli eventi, vicini e lontani, il cui racconto passa di bocca in bocca, di bottega in bottega, dall’alba sino al tramonto, per dissolversi poi nell’oscurità della notte.
Vicolo del Mortaio è un romanzo fatto di persone e di luoghi reali in cui tornare e rivivere suggestioni ed emozioni dimenticate.

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