I sette pilastri della saggezza

Autore: Th. E. Lawrence

Editore: Bompiani

Prezzo: Euro 21,69

“Tutti gli uomini sognano, ma non allo stesso modo. Coloro che sognano di notte nei ripostigli polverosi della loro mente, scoprono, al risveglio, la vanità di quelle immagini; ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, perché può darsi che recitino il loro sogno ad occhi aperti, per attuarlo. Fu ciò che io feci. Intendevo creare una Nazione nuova, ristabilire un’influenza decaduta, dare a venti milioni di Semiti la base sulla quale costruire un ispirato palazzo di sogni per il loro pensiero nazionale... Ma, quando vincemmo, fui accusato di avere messo in pericolo i profitti inglesi sui petroli della Mesopotamia, e d’aver rovinato la politica coloniale francese nel Levante.”

Sono le parole dello stesso Th. E. Lawrence, il leggendario Lawrence d’Arabia, che in due anni – dal 1916 al 1918 – riuscì a organizzare un esercito arabo sotto il comando dell’emiro Feisal e a portarlo vittorioso fino a Damasco; ma per il governo inglese la guerra serviva solo a distruggere l’impero ottomano e consolidare la propria posizione nel Medio Oriente. Alla fine della guerra, Th. E. Lawrence raccontò gli avvenimenti di quegli anni in un libro che non è un resoconto di guerra. I sette pilastri della saggezza è un classico della letteratura: è un racconto epico ricco di poesia e di avventura, un libro di saggezza, un ritratto dell’Arabia, della sua gente e dei suoi misteri ed è il diario intimo di un uomo, forse l’ultimo eroe romantico, che con il mitico nome di Lawrence d’Arabia è entrato nella leggenda. Ti amavo, perciò ho sospinto queste fiumane d’uomini tra le mie mani ed ho scritto la mia volontà sul cielo, come stelle. Per conquistarti la Libertà, la casa preziosa dai Sette Pilastri, perché i tuoi occhi risplendessero per me quando noi venivamo. La morte sembrava il mio servo, lungo la via, finchè fummo accosto e ti vedemmo che aspettavi: finchè tu sorridesti e con dolorosa invidia essa mi lasciò e ti prese con sé: nella sua pace. L’Amore stanco d’errare, si apprese al tuo corpo; nostra breve mercede, nostra per un momento, prima che la dolce mano della terra ti accarezzasse, ed i vermi ciechi ingrassassero di te. Ma quale degno monumento io la frantumai, incompiuta, e adesso, le piccole bestie strisciano fuori e puntellano le loro tane all’ombra lacerata del tuo dono.
Th. E. Lawrence

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