Ritorno a Dahlak Kebir

Autore: Vincenzo Meleca

Editore: Greco&Greco

Prezzo: 11,88 Euro

L’Autore ci racconta, con stile fresco e spesso scanzonato, le esperienze vissute durante alcuni dei suoi vari viaggi nello splendido arcipelago delle isole Dahlak.
Non è però un libro solo per appassionati di fondali, ma anche per gli interessati alla Storia Militare: nelle Dahlak sono state infatti presenti basi navali e batterie sia durante la recente guerra contro l’Etiopia, sia durante la seconda guerra mondiale. Ancora oggi è possibile sorprendersi, nello scovare ancora ben conservati nonostante la salsedine, pezzi d’artiglieria da 120/45 della OTO del 1937 e 1938, che “puntano le quattro canne verso occidente, minacciando inutilmente un nemico che non c’è più”, (forse gli impianti recuperati dai CT Nullo e Leone, oppure quelli destinati a riarmare la nave coloniale Eritrea) o nel fare snorkeling sull’affiorante relitto dell’Urania, autoaffondatasi (insieme a tante altre navi italiane), nel 1941. L’Autore, che di Storia militare è appassionato, non perde occasione di approfondire questi aspetti, ogni volta che una piazzola per batteria, un proiettile arrugginito, un muretto a secco al cui interno arrugginiscono decine di scatolette di antichi ranci, gliene danno l’occasione.
Una curiosità: come ricorda Meleca, quando, nell’aprile 1941, Massaua cadde, i britannici non si preoccuparono più di tanto della guarnigioni sparse tra le isole: si limitarono a mandare in giro un’imbarcazione, con un megafono, ad avvisare i militari italiani che potevano arrendersi o restare liberi, come preferivano. Però, in quest’ultimo caso, non avrebbero ovviamente ricevuto né cibo né acqua...
Il libro è riccamente illustrato con foto dei luoghi e con belle tavole a colori delle specie ittiche più diffuse. Suggestiva la presentazione di Enzo Majorca.

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