NAVE
Il Blue Belt è un gigantesco cargo da trasporto costruito dai cantieri Howaldts-werke A. G. di Amburgo varato nel 1950. Conosciuto anche come il cargo delle Toyota, è lungo 103,82 mt. e largo 14,3 mt con una stazza di 2.399 ton.
STORIA
Salpato dal porto di Jeddah e diretto a Port Sudan l’1 dicembre 1977 il Blue Belt trasportava 181 automobili, 6 camion, diversi rimorchi e pezzi di ricambio per automobili Toyota. Le cause dell’incidente sono tutt’ora sconosciute: non si capisce come mai la nave che doveva raggiungere Port Sudan, si trovasse sulla rotta di del reef di sha’ab Suedi. Le cause possono essere imputabili ad un errore umano dovuto molto probabilmente alle pessime condizioni atmosferiche e di visibilità che imperversavano quel giorno. Al momento dell’incidente la nave era di proprietà dell’armatore saudita Ahmed Mohammed Baaboud.
PIANO IMMERSIONE
Il punto preciso d’immersione lo si raggiunge con l’ausilio del gommone che vi ormeggia proprio sopra. Sul cappello del reef è visibile il rimorchio di uno dei tanti camion catapultati fuori nell’impatto contro il reef. L’imponente relitto posizionato perpendicolare alla parete di sha’ab Suedi, in direzione Est-Ovest è adagiato su un fondale digradante da prua a poppa con la chiglia rivolta verso la superficie. La prua è posta a circa - 50 mt. mentre la zona più profonda della battagliola di poppa si trova a circa -100 mt. di profondità. L’elica a quattro pale e il timone sono invece sospesi a -90 mt. Una volta in acqua, si noteranno diverse automobili pick up modello Toyota appoggiate sul fondale a diverse profondità. Il relitto è rimasto in bilico lungo la parete con la prua a 15 metri fino a settembre 2013 prima di scivolare nelle profondità. Oggi questa immersione ha perso di interesse se non per la perlustrazione delle automobili ancora presenti sul pianoro a 20 metri di profondità.