S.S. Maidan

Località Rocky Island
Distanza dalla Costa 32 miglia
Tipo Nave trasporto
Nazionalità Inglese
Cantiere W. Hamilton & Co di Glasgow
Varo 23 gennaio 1912
Data Affondamento 10 giugno 1923
Causa Affondamento collisione contro reef
Lunghezza 152 metri
Larghezza 17 metri
Stazza 8.205 ton.
Propulsione vapore
Motori 1 quadruplice espansione
Eliche -
Posizione assetto navigazione
Profondità minima e max. 100 metri
Profondità max consigliata nessuna
Visibilità -
Corrente -
Difficoltà -
Esplorazione Interni -
Interesse Storico -
Interesse Biologico -
Interesse Scenografico -
Ora migliore -
Notturna -
Snorkelling -

NAVE

La nave a vapore Maidan venne costruita nei cantieri W. Hamilton & Co di Glasgow in Scozia ed era lunga 152 metri e larga 17 metri ma a causa delle sue dimensioni imponenti riusciva a raggiungere a malapena 10 nodi come massima velocità., fu varata il 23 gennaio 1912 e completata definitivamente due mesi dopo. La compagnia armatrice Brocklebank Line, inizialmente proprietaria di un unico veliero specializzato nel trasporto del carbone, fu fondata nel 1801 a Whitehaven, un paese del nord Inghilterra di proprietà dei fratelli Brocklebank.
Nel 1918, grazie all’abolizione del monopolio commerciale della East India Company i fratelli Brocklebank si interessarono immediatamente alle colonie inglesi in India facendola diventare ben presto la loro principale destinazione tanto che nel 1819 la sede della compagnia si trasferì nella più prestigiosa Liverpool. Nel 1859 la Brocklebank Line iniziò ad operare anche su altre rotte tra cui la Cina e successivamente con il Brasile continuando tuttavia a circumnavigare l’Africa fino al 1899 nonostante l’apertura del canale di Suez avvenuta ben vent’anni prima. Tutti i velieri della compagnia erano caratterizzati dal fumaiolo nero su cui era impreso il simbolo della Brocklebank Line su una striscia bianca sormontata da una blu. Sette anni più tardi, grazie alla compartecipazione nella Shire Line, si aprirono anche le porte del Giappone. Nel 1911 la Brocklebank Line venne acquistata da altri azionisti membri del consiglio direttivo della prestigiosa Canard Line la quale acquisì anche la Anchor Line dando così origine alla Anchor Brocklebank Limited. Fu l’anno successivo che venne varata la Maidan come nave ammiraglia della flotta andando a sostituire la Mandasor che venne venduta alla compagnia Hamburg America Line e rinominata Belgia. Per sei anni la Maidan rimase l’ammiraglia della flotta fino al 1918 quando arrivò la più grande Malancha.
Nel corso della prima guerra mondiale la Maidan ebbe tuttavia impegni ben più gravosi e importanti dato che nel 1914 la Gran Bretagna entrò in guerra come risposta dell’invasione del Belgio da parte dei tedeschi. La Maidan venne utilizzata per trasferire i diversi reparti inglesi in Francia tra cui gli Scottish, i famosi fanti dell’unità di Liverpool. Questa unità conosciuta come “the Scottish” anche per via della tipica uniforme con il kilt fu una delle prime ad essere trasferita in Francia a cominciare dal 1 novembre 1914, proprio a bordo della Maidan. Dei mille uomini trasferiti in quel viaggio solamente sessantacinque erano rimasti sul campo di battaglia mentre tutti gli altri erano morti o gravemente feriti.  In onore di questi uomini venne coniato il nome di “Maidaners” e in loro onore venne realizzato il Maidan Plate, un vassoio di argento che venne consegnato al reggimento in memoria dei caduti. Alla cessazione della sua utilità bellica, la nave tornò alla compagnia armatrice ma nel 1918 la più grande e veloce Malancha prese le redini della flotta diventandone l’ammiraglia. L’anno successivo la Maidan subì una profonda trasformazione: il suo apparato propulsivo originale fu sostituito da una potente macchina a vapore a quadruplice espansione. La nuova potenza di 745 cavalli era in grado di spingere la nave ad una velocità massima di quasi 14 nodi. Purtroppo nel corso del conflitto la compagnia armatrice subì la perdita di diverse navi subendo forti ripercussioni dall’indipendenza indo pakistana nel 1947 che cambiò totalmente le regole del commercio oltre alla chiusura del Canale di Suez in occasione della crisi del 1967 che costrinse le navi alla circumnavigazione dell’Africa. Nel 1968 venne creata la Canard Brocklebank ma ormai le gravose perdite finanziarie iniziate con il conflitto mondiale, proseguirono senza sosta e le ultime due navi con l’effige della Brocklebank furono definitivamente cedute nel 1968 decretando anche la chiusura della compagnia.


STORIA

Nel 1921 il comando della Maidan venne assegnato al capitano Nicholas Breen, nato a Dublino nel 1872. Nei suoi diciotto anni di carriera da comandante Breen aveva già comandato diverse navi della compagnia ed era considerato uno degli uomini più affidabili. Oltre ai meriti militari, vantava infatti ben trentaquattro lunghi viaggi oceanici. Nel 1923, anno dell’ultimo viaggio del Maidan,  il capitano Nicholas Breen aveva già effettuato cinque viaggi a bordo della nave. Il 25 aprile di quell’anno, la Maidan arrivò a Calcutta dove sbarcò il suo carico di merci per imbarcarne altre e il 22 maggio potè salpare verso l’Inghilterra con a bordo sette passeggeri e cento membri dell’equipaggio di cui la maggior parte erano marinai di provenienza indiana chiamati “lascars” termine derivante dalla parola askari ovvero guardie. Cinque giorni dopo essere salpati la Maidan raggiunse l’isola di Ceylon e il 5 giugno arrivò a Bombay. Il 7 giugno dopo essere entrata in Mar Rosso e aver attraverso lo stretto di Bab el Mandeb, attraccò a Port Sudan per caricare carbone e ripartire nella notte tra l’8 e il 9 giugno. Sebbene il capitano Breen riuscì a fare un buon punto nave all’alba del 9 giugno, inspiegabilmente cambiò decisione stabilendo di passare 5 miglia a est dell’isola di Saint John in Egitto (l’attuale Zabargad) peraltro priva di ogni tipo di segnalazione luminosa. Alle 18,45 prendendo il rilevamento delle Elba mountains il suo secondo si accorse che la nave si trovava 2,5 miglia più a ovest di quanto stimato, probabilmente a causa delle insidiose correnti del Mar Rosso e provvide ad informare il comandante. Stranamente Breen non tenne conto della segnalazione e lasciò la rotta invariata convinto di avere ragione. Alle 23,30 si ritirò nei suoi alloggi lasciando detto di svegliarlo in prossimità dell’isola. Ma all’1,35 di notte l’isola di Saint John (Zabargad) era solo a 8 – 10 miglia a dritta. Il secondo corresse la rotta di una quarta (11° 15’) a dritta e svegliò Breen che infastidito dal fatto che qualcuno avesse dubitato delle sue capacità, decise di proseguire così. Quando si notò il colore dell’acqua poco profonda a prua, la barra fu posta tutta a sinistra e la propulsione “indietro tutta”, trascorsero quattro interminabili minuti, la nave era ormai fuori rotta di collisione con l’isola di Saint John ma poco a sud est di questa si trova l’isolotto di Rocky Island che venne centrato in pieno all’1,39 del 10 giugno 1923. Alle prime luci dell’alba si cercò di porre rimedio alla situazione ma ogni tentativo fu vano. Alle ore 11 del mattino i pochi passeggeri presenti a bordo e il gruppo degli lascars vennero sbarcati su Rocky Island e recuperati nel pomeriggio dalla nave inglese Warwickshire della compagnia Bibby S.S. Co Ltd; anche il comandante Breen e il resto dell’equipaggio furono costretti ad abbandonare la nave che lentamente ma inesorabilmente iniziò a scivolare nelle profondità. La superficialità del comandate Breen gli costò molto cara dato che nell’agosto del 1923 la commissione d’inchiesta lo ritenne colpevole e gli sospese la licenza. Non risulta che abbia più ripreso il mare.


PIANO IMMERSIONE

Non è possibile effettuare immersioni sul relitto della Maidan per via delle eccessive profondità in cui si trova oggi il relitto. Riportiamo poche informazioni ottenute grazie al gruppo di subacquei tecnici del Team Dweller (Deep Wrecks Exploration with Light and Limited Equipment Reserch) specializzati nell’esplorazione di relitti profondi con attrezzatura leggera e limitata. La zona poppiera  della Maidan si trova abbastanza ridossata al profondo plateau posto a 100 metri mentre il resto del relitto è allineato a est – sud est quindi abbastanza distante dalla parete. Lo scafo è diviso in più tronconi, a parte la prua e la poppa posizionati quasi in assetto di navigazione, il resto della nave giace invece appoggiato sul fianco sinistro. Il troncone di prua più distante dalla parete si trova leggermente nascosto dietro un blocco corallino che s’innalza fino a 90 metri. Molti elementi della nave in particolare parte delle sovrastrutture, pezzi di traverse, maniche a vento, il fumaiolo appoggiato sul fondo e una scialuppa di salvataggio si trovano sparsi sul fondo. La nave è scivolata probabilmente di poppa per poi rotolare lungo la parete fermando la sua corsa con un violento impatto sul plateau.

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