NAVE
Costruita a Sunderland dalla Oswald Shipyard Company, il Kingston è stato varato il 16 febbraio 1871. Alimentato da un unico motore a vapore a 2 cilindri, la nave produceva una velocità di crociera superiore agli 11 nodi. Si trattava di una nave da trasporto lunga 78 metri per 10 metri di larghezza con una stazza lorda di 1.449 tonnellate e alimentata da un motore a vapore 2 cilindri. Nonostante fosse utilizzata come nave da trasporto di carbone, il Kingston veniva adibita anche al trasporto di passeggeri. Iscritta presso i Lloyds come “ brigantino a vapore con chiglia in acciaio”.
STORIA
Chiamato per diversi anni con il nome di Sarah H. la vera storia di questo relitto è stata da poco chiarita. Ancora oggi, capita di incontrare i vecchi marinai delle imbarcazione indicare il Sarah H. come il relitto situato sul versante sud del reef di Shag Rock. Battezzata Sarah H da Shlomo Cohen che fu il primo a ritrovare il relitto agli inizi degli anni ’90 dopo innumerevoli ricerche effettuate nella zona di Shag Rock. Nonostante il ritrovamento, il nome non venne identificato e il suo scopritore decise di affibbiargli il nome della sua compagna (Sarah Halal) fino a quando diversi anni dopo venne finalmente identificato il vero nome del natante ma per molti ancora oggi questo è il relitto del Sarah H. La mattina del 20 gennaio 1881, il capitano Cousins mollava gli ormeggi dal porto Londra per raggiungere Aden nello Yemen. Il 20 febbraio 1881, dopo avere navigato in Mediterraneo e attraversato il canale di Suez, il Kingston si apprestava ad entrare nello stretto di Gobal per poi navigare in acque aperte. Il capitano Cousin, decise di rimanere al timone per tutto il periodo dell’attraversamento del canale, dopodiché, convinto di non avere più ostacoli di fronte a sè, decise di concedersi un meritato riposo dopo due giorni trascorsi insonni per sbrigare tutte le pratiche di sdoganamento del canale. Alle prime luci dell’alba il Kingston andava inspiegabilmente a sbattere sulle rocce del reef di Shag Rock, molto probabilmente a causa dei forti venti che spiravano da nord. Per due giorni il capitano e il suo equipaggio lottarono strenuamente per cercare di salvare la nave in modo da rimetterla a galleggiare, purtroppo era una causa persa, l’ultima speranza era che arrivassero in tempo gli aiuti. Cousin rimase sulla sua nave fino al momento in cui questa cominciò lentamente ma inesorabile ad affondare da poppa. In poco tempo soltanto gli alberi rimasero fuori dall’acqua mentre tutto il resto dello scafo era ormai completamente immerso sott’acqua. Fu questa la visione che ebbero i primi soccorritori giunti sul punto del naufragio poco dopo.
PIANO IMMERSIONE
La discesa deve essere effettuata rapidamente in quanto il relitto si trova esposto alle forti onde provenienti da nord. In caso di mare mosso il punto dell’immersione dovrà essere raggiunto con l’ausilio del gommone. Appena in acqua ci si porterà alla massima profondità di -18 metri circondati da una stupenda barriera corallina dove si trovano la poppa, il grosso timone e l’elica a 4 pale ancora in ottime condizioni. Il Kingston è appoggiato in assetto di navigazione lungo la parete e le sue strutture risultano ben conservate fino a metà dello scafo. Il relitto, spezzato in 2 blocchi potrà essere visitato all’interno entrando dalla zona di poppa dove una magica luce illumina le stive con i raggi che penetrano all’interno. Il peso del carico di carbone presente al momento del naufragio e tutt’ora presente in alcune stive, mantiene ancora oggi la nave in assetto evitando che questa scivoli ulteriormente per il forte moto ondoso che si scarica violentemente ogni giorno e con il tempo ha corroso gran parte delle sue strutture generali. Con il passare degli anni sono stati rimossi buona parte degli oblò. Tutte le strutture in legno presenti si sono decomposte lasciando al vivo soltanto le ordinate di ferro. Appoggiata sul reef è ancora presente l’elica di rispetto e la grande caldaia che veniva utilizzata per alimentare il motore a vapore. I resti dell’albero di maestra si trovano appoggiati lungo il reef sul lato destro della nave. Da questo punto in avanti un intersecarsi di strutture metalliche danno soltanto un’idea di come era il resto della nave. In pochi metri di profondità è visibile il secondo albero e diversi parti metalliche ormai concrezionate sul corallo. La zona di prua, ormai completamente decomposta sul reef, ha lasciato soltanto piccoli segni della sua struttura disperdendo enormi pezzi di ferro lungo tutta la barriera. Un’intensissima vita marina e splendidi coralli completamente intatti, fanno da cornice a questo relitto. L’ora migliore per effettuare l’immersione è il pomeriggio quando i raggi del sole filtrano attraverso le strutture della nave.