Argonautis

Località sha’ab Shu’aybah (Yanbu)
Distanza dalla Costa 15 miglia
Tipo Nave mercantile
Nazionalità Grecia
Cantiere sconosciuto
Varo sconosciuto
Data Affondamento circa 1970
Causa Affondamento collisione contro reef
Lunghezza 120 metri
Larghezza 14 metri
Stazza 2.400 tonnellate
Propulsione motore moderno
Motori 1a 7 cilindri
Eliche 1 a 4 pale
Posizione assetto navigazione
Profondità minima e max. da 0 a 25 metri
Profondità max consigliata 25 metri
Visibilità da buona a ottima
Corrente nulla
Difficoltà semplice
Esplorazione Interni semplice
Interesse Storico basso
Interesse Biologico basso
Interesse Scenografico medio
Ora migliore ore centrali - pomeriggio
Notturna no
Snorkelling si

NAVE

Iscritto al registro navale di Eraclea, il relitto dell’Argonautis è appoggiato sul cappello del reef di sha’ab Shu’ayabah per due terzi della sua lunghezza. La nave è posizionata con la prua rivolta a nord e la poppa a sud. Il primo bigo di carico, quello rivolto verso prua, emerge per due terzi della sua altezza mentre il secondo e il terzo sono totalmente affioranti. In condizioni di mare estremamente calmo è possibile salire a bordo da dove si potranno osservare 3 delle cinque stive emerse mentre le altre due sono sommerse. Dall’esterno si può accedere all’interno dei 3 ponti. L’enorme sala macchina è emersa e la si potrà visitare facendo attenzione agli scalini arrugginiti. Caratterizzata da un grosso lucernario che illumina l’ambiente. E’ ben visibile l’enorme motore a 7 cilindri illuminato dai fasci di luce provenienti dall’esterno. Entrando attraverso il primo ponte si incontrano l’accesso alla sala macchine e alcune cabine equipaggio con le docce. Sul secondo ponte, quello di sevizio, si trovano la cucina, 2 sale mense, l’officina, la piccola sala adibita a infermeria e altri alloggi equipaggio. Sul terzo ponte vi sono gli alloggi di comando con cabine e bagni dotati di vasca e salottini privati che appartengono al quadrato ufficiali. Nella zona esterna a poppa vi sono gli argani di manovra, una scialuppa di salvataggio di legno posta sul terrazzo di poppa. Sul terrazzo del castello, di fianco al lucernario si trova l’enorme elica di rispetto.


STORIA

La storia di questo relitto è sconosciuta, al suo interno non è presente nessun carico e data la sua posizione con la prua rivolta a nord e poppa a sud, si presume che provenisse da Jeddah diretta a Suez. La data di scadenza di alcuni medicinali rinvenuti in infermeria fanno supporre che l’incidente sia avvenuto intorno al 1970.


PIANO IMMERSIONE

Scendendo in acqua e seguendo la fiancata di sinistra, si raggiunge la prua che appoggia su un fondale a -25 metri. Adagiate su due scogli madreporici, si notano le enormi ancore calate in acqua nella speranza di bloccare la nave sul reef. L’ancora di sinistra appoggia in verticale alla base di uno scoglio madreporico con la catena posizionata in diagonale mentre quella di destra, poco oltre, è incagliata nel reef con la catena fluttuante. Tra le due catene si nota l’imponente prua a -25 metri di profondità, deformata dal forte impatto contro la barriera. Seguendo la fiancata di sinistra, noteremo un primo avvallamento del reef, attraversandolo si può accedere al versante opposto. Sulla chiglia sono presenti piccole gorgonie attaccate alle lamiere. La fiancata di destra, più esposta alle correnti è ricoperta di formazioni madreporiche, risalendo verso poppa si incontra un secondo avvallamento con fondale di sabbia chiara che può essere a sua volta attraversato. Proseguendo oltre si raggiungere l’enorme timone all’interno del quale si trova l’enorme elica a 4 pale ancora in perfette condizioni. Tutt’intorno al relitto sono presenti parti delle strutture della nave collassate al momento dell’impatto tra cui il reggi bussola e il telegrafo di macchina. Nonostante il poco interesse generale, si tratta di una immersione comunque interessante dal punto di vista scenografico per la posizione del relitto, in particolare della zona di prua che nelle giornate di mare calmo potrà essere osservata in tutta la sua totalità.

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