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Località Abu Faramish (Jeddah)
Distanza dalla Costa 12 miglia
Tipo Nave mercantile
Nazionalità Liberia
Cantiere Glasgow
Varo 1862
Data Affondamento 20/02/1883
Causa Affondamento collisione contro reef
Lunghezza 120 metri
Larghezza 18 metri
Stazza 9894 tons.
Propulsione motore
Motori sconosciuto
Eliche 1 a 4 pale
Posizione assetto navigazione su parete
Profondità minima e max. da 0 a 33 metri
Profondità max consigliata 33 metri
Visibilità da media a buona
Corrente bassa probabilità
Difficoltà media
Esplorazione Interni semplice
Interesse Storico basso
Interesse Biologico medio
Interesse Scenografico medio
Ora migliore mattino – ore centrali
Notturna no
Snorkelling si

NAVE

Il relitto chiamato Unn Unn si presenta relativamente integro nelle sue strutture ferrose principali. Dalla poppa a circa metà della nave le strutture sono ancora in buono stato mentre dalla zona centrale ma soprattutto nel terzo di prua le condizioni sono nettamente peggiori per il forte impatto contro il reef. Data la sua imponenza 120 mt di lunghezza il relitto appare comunque interessante da visitare.


STORIA

La nave in partenza da Aqaba in Giordania era diretto a Karaci con un carico di fosfati. La notte del 20 febbraio 1883 andava a sbattere contro il reef di Abu Faramish 35 miglia a nord di Jeddah per spezzarsi in due tronconi prima di affondare.


PIANO IMMERSIONE

La barca diving ormeggia pochi metri di distanza a sud del relitto che è appoggiato lungo la parete del reef. Raggiunta la nave direttamente sul fondo, è consigliabile portarsi subito nella zona di poppa che appoggia su un fondale a -33 metri di profondità dove si noterà l’elica a 4 pale e l’enorme timone. In prossimità dell’elica si trova una piccola murena che vive nascosta tra un ammasso di lamiere, qui sono presenti anche bellissimi cespugli di alcionari. Risalendo a circa metà del relitto sulla fiancata di destra, è presente un enorme bigo di carico appoggiato sul fondo a circa -18 metri mentre sulla murata opposta adagiato sul fondale sabbioso è presente un intenso ammasso di lamiere contorte. Le fiancate della nave sono perfettamente integre fino a metà dello scafo. Dopo avere visitato la zona poppiera, si raggiungerà il ponte superiore dove avrà inizio la vera e propria esplorazione, La zona superiore della nave è posta a circa -18 metri di profondità ed è rivestita da blocchi corallini intorno ai quali nuotano una grossa quantità di pesci di diverso tipo: dai classici pesci corallini a qualche solitario esemplare di carangide. E’ possibile l’incontro con esemplari di squali di barriera che nuotano sulla sabbia intorno alla zona poppiera. Enormi argani, sono posizionati nella parte posteriore della nave a ridosso della poppa mentre sulla parte destra, di fronte agli argani, si trova un piccolo castello, sopra il tetto è appoggiata una grossa elica di rispetto; poco oltre si possono individuare diversi passaggi che immettono all’interno delle stive e alle cabine. Superato il terzo dello scafo, a circa 50 metri di distanza dalla poppa, inizia la zona disastrata; in questo punto sono rimaste soltanto parte delle fiancate a sorreggere lo scafo, tutta la zona centrale è inesistente. La bianca sabbia corallina ha sostituito la pavimentazione e cumuli di grosse lamiere contorte a circa -15 metri sono appoggiati sul fondo. Proseguendo oltre si raggiunge l’ultimo terzo della nave quello di prua, qui le lamiere seppur contorte a causa del forte impatto contro il reef, hanno forme più identificabili. Le fiancate di prua originariamente erano molto più alte di come si presentano ora. Residui di battagliola nella loro posizione originaria si alternano con lunghi spazi vuoti. Nella fiancata di destra le lamiere che oscillano a causa del moto ondoso sempre presente, emettendo forti rumori ben presenti sott’acqua. Raggiunta l’ultima parte della nave a ridosso con la prua, si può notare come questa si sia staccata completamente dal resto e probabilmente a causa del forte impatto contro la barriera, si è ruotata verso l’alto.

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