Carri Armati

Località Ras Umm Sidd (Sharm)
Distanza dalla Costa sottocosta
Tipo Nave mezzi corazzati
Nazionalità Russia
Cantiere Russia
Varo anni '50
Data Affondamento maggio 1967
Causa Affondamento fine Guerra dei 6 giorni
Lunghezza 6.45 metri
Larghezza 3.27 metri
Stazza nessuno
Propulsione motore
Motori diesel V-55 da 520 hp
Eliche no
Posizione rovesciati lungo parete
Profondità minima e max. da 30 a 45 metri
Profondità max consigliata 35 metri
Visibilità da bassa a media
Corrente alta probabilità
Difficoltà media
Esplorazione Interni non consigliata
Interesse Storico medio
Interesse Biologico basso
Interesse Scenografico medio
Ora migliore mattino – ore centrali
Notturna no
Snorkelling no

NAVE

Il T-54 è stato il primo carro medio realizzato dai sovietici nel dopoguerra, dopo l’insoddisfacente risultato con il T44. Esso e i suoi discendenti diretti sono gran lunga il mezzo più diffuso dell’intera storia dei carri da battaglia. Dotato di un cannone da 100mm, corazze da 100-200mm ben inclinate, motore diesel da 520 hp, Il T-54 era un veicolo molto economico e semplice da portare, pesante 35 tonnellate. Benché risultato inferiore ai mezzi occidentali, ha avuto ugualmente grandissima diffusione anche nei modelli migliorati T-55/59/69 restando in produzione per decenni. I suoi ultimi aggiornamenti hanno previsto persino missili AT-10 anticarro a guida laser e corazze reattive, mentre altri sono diventati trasporti truppe pesanti. Oltre 80.000 prodotti. Caratteristiche generali Equipaggio 4 militari Lunghezza 6.45 metri Larghezza 3.27 metri Altezza 2.40 metri Peso 35-36.6 tonnellate Corazzatura ed armamento Corazzatura: scafo: acciaio saldato, 100-110mm. anteriore a 55°, lati 70mm., fondo 20mm. Torretta: acciaio fuso, inclinazione variabile, max. 200-220mm. frontale Armamento primario: 1 cannone D10T da 100/55mm. a canna rigata, 34 colpi (T-54) o 43 (T-55) Armamento secondario: 1 mitragliatrice da 7,62 PKT (2500cp.) e 1 DSkM da 12,7mm. Apparati di tiro: periscopi TKN3 e TNP con stima della distanza stadimetrica, visori IR. Successivi aggiornamenti hanno visto apparati di tiro computerizzati, come il Matador dei carri catturati dagli israeliani. Mobilità Motore: diesel V-55 520 (T-54), 580 (T-55) hp Trazione: cingolata, 5 ruote per parte Sospensioni: Cristie Velocità: 50kmh km/h Potenza/peso: rapporto hp/ton Autonomia: 450-650 km Pendenza max: 60% Note: trincea 2,7m, guado 1,4,con preparazione 5m.


STORIA

E’ bene fare un passo indietro per capire come possono essere andate le cose: Israele è sempre stato nel secolo scorso, la spina nel cuore dei popoli arabi. A metà degli anni ’60 la Russia era nel pieno del suo espansionismo e appoggiava gli arabi. Nell’ottica di questa politica furono ceduti a prezzi di liquidazione diverse centinaia di aerei Mig e carri armati pesanti del tipo T54D agli egiziani e, in minor quantitativi all’esercito siriano. Nella primavera del 1967, Nasser si sentì pronto alla guerra, convinto di schiacciare l’esercito israeliano. Più di mille carri armati nuovi erano schierati nel Sinai e oltre 300 aerei, quasi tutti da caccia e da attacco al suolo erano pronti ad appoggiare le truppe a terra. La Russia dal canto suo si era impegnata ad intervenire nel conflitto nel caso in cui fossero intervenuti gli Stati Uniti e gli Inglesi in appoggio ad Israele. Per creare una valida motivazione alla guerra, Nasser cacciò via da Sharm i caschi blu dell’ONU, mise le sue forze armate a presidiare lo stretto di Tiran e il 23 maggio 1967 ne interdisse l’uso assieme al canale di Suez, alle navi di bandiera israeliana e a quelle che avessero trasportato merci destinate ad Israele. Questa mossa metteva Israele con le spalle al muro, dato che per lo stretto di Tiran passavano le navi che entravano nel Golfo di Aqaba ed erano dirette al porto israeliano di Eilat. Israele invocò subito l’aiuto dell’Onu, ma al Palazzo di Vetro non riuscirono a mettersi d’accordo sulla mozione da pubblicare per far recedere gli egiziani dal loro obiettivo. Così gli israeliani, alle prime ore del 5 giugno 1967, attaccarono con i Mirage le basi aeree egiziane. Persero 17 velivoli ma ne distrussero oltre 300 egiziani, 60 siriani, 35 giordani e 15 iracheni. Gli israeliani ebbero così il totale dominio dell’aria. Contemporaneamente, l’esercito israeliano sfondò le linee egiziane nel nord del Sinai e si divise in due colonne: una diretta verso il canale di Suez, Gaza e le coste del Mediterraneo; l’altra verso il sud del Sinai dove gli egiziani avevano concentrato oltre 900 mezzi corazzati. Mentre scendevano a sud per arrivare a Sharm e liberare lo stretto di Tiran, distrussero o catturarono, quasi 700 carri armati, molti del tipo T 54 D appena consegnati dai russi. Il comando israeliano prevedeva di dover combattere duramente per Sharm e aveva preparato un piano d’attacco coordinato tra la sua marina e l’esercito. Molte unità leggere dovevano controllare la costa di Sharm, mentre truppe paracadutate avrebbero dovuto tagliare la ritirata ai difensori. Alle 10 di mercoledì 7 giugno 1967, i paracadutisti israeliani furono lanciati nella zona dell’aeroporto di Sharm mentre le motosiluranti controllavano la costa e dai mezzi da sbarco si precipitavano sulla spiaggia i fanti della marina. I paracadutisti non incontrarono una forte resistenza, nessun carro armato, nessun trasporto truppe corazzato, neppure cannoni. Solo soldati a piedi che immediatamente si arresero. Venerdì 9 giugno fu concordato il cessate il fuoco, che diventò realmente esecutivo la domenica 11 giugno. Israele aveva vinto la partita ma dove erano andati a finire i carri armati di Sharm?


PIANO IMMERSIONE

Una parete a picco che cade verticale con lunghe striature, come se qualcuno avesse gettato in mare dall’alto oggetti molto pesanti e voluminosi e questi avessero rapato la roccia segnandola profondamente. Profondità -15 metri con parete di roccia tutta franata senza coralli e pesce. Seguendo la caduta verso ovest compaiono i primi pezzi di rottami sparsi un po’ ovunque abbarbicati alle rocce: ruote di trattori militari, differenziali e ponti anteriori e posteriori di camion, un abitacolo… e poi la parete si riempie si riempie improvvisamente di mezzi militari, accatastati uno sopra l’altro, di cingolati interi e a pezzi, che si perdono verso le grandi profondità. I primi relitti si trovano a -30 metri di profondità. Nella caduta (è evidente che tutti quei veicoli militari sono stati buttati giù dall’alto della rupe) qualche automezzo si è fermato contro una roccia sporgente che ha resistito all’urto, ma gli altri, buttati dopo devono avere proseguito verso il fondo. Aggirandosi tra questi relitti viene in mente immediatamente il conflitto tra egiziani e israeliani e si vedono almeno una ventina di cingolati (trasporto truppe) di produzione dei paesi dell’est, russi o cecoslovacchi (si distinguono dai mezzi inglesi o americani poiché sono a cielo aperto) e anche un automezzo con le ruote anteriori e i cingoli sotto il cassone. Tra le lamiere compare pure un cannone dalla canna lunghissima, tipo 88 tedesco. Tutti questi mezzi sono in posizione instabile lungo la franata e pericolosamente appoggiati con il rischio di cadere. Il primo carro armato è un mezzo leggero, forse di fabbricazione inglese, niente a che fare con i poderosi T-34 oppure con i T-54 costruiti in Russia.

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