Shaaban

Chi ha avuto il piacere d’immergersi con Shaaban ricorderà sempre con enorme piacere questo simpaticissimo personaggio capace di rendere emozionante anche un’immersione apparentemente normale e di trasmettere tutta la sua passione ancora immutata da quando ha cominciato ad immergersi.
Shaaban riesce a trovare in ogni immersione lo spunto per dargli quel valore aggiunto che solo i veri accompagnatori sanno fare. La sua storia inizia proprio qui ad Hurghada dove è nato trentasei anni fa. Suo padre raggiungeva questo piccolo paese di pescatori nel 1953 quando la pesca era l’unica attività presente e quando pescare significava trascorere settimane a bordo di piccole imbarcazioni facendo sacrifici “d’altri tempi”. Shaaban fin da piccolo ha seguito il padre durante queste battute di pesca che avvenivano prevalentemente nella zona di Hurghada ma ha anche navigato fuori dalle coste egiziane raggiungendo lo Yemen l’Arabia Saudita. L’enorme passione e l’amore per il mare, hanno fatto si che fin da bambino, si dedicasse all’immersione in apnea, sua vera passione.
In realtà l’unico aspetto divertente di quella vita faticosa era la possibilità di conoscere il mare osservandolo attraverso una maschera autocostruita regalatagli dal padre.
E’ a metà degli anni ’80 che decide di fare di questa passione un mestiere, cominciando a lavorare presso un diving tedesco ad Hurghada, questa esperienza lo forma come subacqueo ma il vero colpo di fulmine arriva il 20 luglio 1990 quando entra a fare parte della “ grande famiglia” del Diving World, dove nei primi tre anni di attività si specializza come guida in crociera nella zona del Nord Egitto e poi anche nel Sud ma Hurghada e il suo arcipelago rimangono i luoghi dove si sente più a suo agio, questo è il mare dove è nato, dove fin da ragazzino si è immerso e dove ancora oggi nonostante la miriade d’immersioni fatte in tutto il Mar Rosso egiziano, si sente più a suo agio.



Decide di lasciare le barche da crociera e di dedicarsi esclusivamente alle uscite giornaliere, dato che nel frattempo si è anche sposato.
Shaaban sott’acqua ha l’occhio di un falco e riesce a scovare i pesci più strani, quelli che anche se ti sforzi di vedere, non riuscirai mai a trovare perché si mimetizzano talmente bene da sembrare pezzi della barriera corallina. Tra questi ce n’è uno in particolare che da sempre ha stuzzicato le sue simpatie: il tanto temuto pesce pietra. E’ proprio questo strano pesce dall’aspetto primordiale che lo ha reso famoso in tutta Hurghada perché Shaaban riesce con la velocità di un fulmine ad afferrarlo con le mani per le pinne ventrali per portarselo in giro come se fosse un innocuo pesciolino. A quel punto il pesce pietra è assolutamente immobile proprio così come lo si vede quando è adagiato sui coralli, incapace di effettuare qualsiasi movimento, ma attenzione, la sua micidiale difesa arriva da alcuni spine presenti sulla pinna dorsale che emettono un micidiale veleno mortale ma questo per ora è un problema che evidentemente non preoccupa Shaaban. Come ogni giorno, al rientro in porto Shaaban detto “Scibolla”, si mette sulle spalle il suo zainetto e ritorna a casa dove lo aspettano Hadi di 7 anni, Esra di 5 anni e l’ultimo nato Usef, di 2 mesi.  

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