Mi chiamo Patrizia Rosa, sono di La Spezia e lavoro nel settore della subacquea da 15 anni. L'infinita passione per la natura me l’hanno trasmessa i miei genitori; grandi appassionati di montagna. Quando tornavano a casa dalle arrampicate, mi raccontavano le loro avventure e le emozioni provate nel raggiungere la vetta e di quanto fosse emozionante il mondo visto da quelle quote. Mio babbo aveva costruito una casetta nella campagna Toscana, in Lunigiana e lì ho assaporato la vita semplice dei contadini, ho visto partorire mucche, conciare maiali, ho visto come si fa il formaggio, ho bevuto il latte appena munto delle vacche e delle capre, io stessa ho raccolto il fieno e aiutato a deporlo nelle stalle per l’inverno. Splendidi ricordi, semplici e genuini, così come i miei genitori. Ricordo sempre una breve ma intensa frase scritta da Ferruccio Bardotti, un grande poeta amico di famiglia e dedicata ai miei genitori che dice semplicemente: “L’amore che ci fa vedere gli altri” Questa frase racchiude tutto il senso della nostra famiglia!
Mio nonno Angelo era un pescatore per passione e girava il golfo con l'Elia, un bellissimo gozzo tipica imbarcazione della mia regione. A mio nonno dico grazie per avermi insegnato a nuotare, con pazienti cure amorevoli. Un giorno eravamo proprio su Elia e mi disse: “lezione numero uno: o nuoti o affoghi! .. e mi buttò in acqua!Lo zio Luciano, di professione ha sempre fatto il palombaro, lui vive alle Grazie, paese d’origine di mio padre e della sua famiglia; lo zio mi portava sempre i muscoli freschi degli allevamenti della Palmaria, tanto che pensavo che il suo lavoro consistesse unicamente nel portare a me i muscoli! Lui mi affascinava, raccontava storie incredibili dei fondali marini, di pirati e corsari e poi mi parlava di Baciccio do Tin, un pirata famoso dalle mie parti; si mormora che abbia seppellito enormi tesori nelle nostre baie!
Con il trascorrere degli anni provai ad immergermi con un amico di scuola che già si immergeva con suo padre. Loro avevano bombole e compressore mentre noi, uno sparuto gruppetto di scalmanati, iniziammo a cercare i tesori di Baciccio do Tin; di lui raccontano i libri: “ Baciccio do Tin, Marinaio per scelta, Corsaro per necessità, pirata per disperazione” e questo divenne il nostro motto! Non abbiamo mai trovato il tesoro, ma abbiamo trascorso bellissime giornate a cercarlo!Fino ai 24 anni la mia vita è stata come quella di tutti i miei coetanei: gli studi, gli amici, i giochi, i sogni, le speranze. Io frequentavo la facoltà di Lettere a Genova ma covavo già la voglia di evadere, di conoscere e di esplorare il mondo. La mia vita procedeva lineare senza grossi intoppi, dove mi impegnavo riuscivo bene, sempre piena di idee e di energie. Però quell’estate il babbo muore e il vuoto che lasciò in famiglia fu enorme. Incolmabile! Da quel giorno tutto cambiò.§
Era diventato necessario guadagnarsi la pagnotta! Fu così che decisi di aprire un ristorante trattoria a Bonassola, con un amico Luca detto Mega e aprimmo il nostro “Balle d’Ou”. L’attività andò alla grande fin da subito. Un bel giorno scoprii l’amore!! In quegli anni conobbi Marco di Roma, maestro di sci, con il quale mi sposai e mi separai anche, Marco non aveva la benchè minima intenzione di trasferirsi a Bonassola. Lasciai il ristorante, il piccolo paesino e con il mio zainetto mi trasferii a Roma dove termino i brevetti subacquei e comincio a lavorare come Dive Master a Civitavecchia. Da qui ha inizio la mia carriera subacquea e la lunga gavetta, in un mondo dove le donne non sono certo privilegiate.
Colgo l’occasione per dedicare due parole di gratitudine a colui che mi ha insegnato la subacquea , Stefano Terribile, di nome e di fatto, ma non me ne vorrà per questo, la mia stima nei suoi confronti direi che nel tempo è solo aumentata. Ancora oggi ricordo i suoi insegnamenti, spesso duri ma preziosi e le volte in cui mi ha fatto venire la voglia di mollare tutto, mettendomi alla prova: stava forgiando il mio carattere. Negli anni ho avuto veramente bisogno di questo carattere forgiato, specialmente nel paese in cui mi trovo oggi. Ricordo il corso istruttori e l’esame, come momenti speciali della mia carriera di subacquea, un traguardo molto sudato: basti pensare che su 16 candidati, ero l’unica ragazza. Umberto Pepoli fece le valutazioni. Di Umberto Pepoli conservo ancora oggi un piccolo dono che mi mise in mano, sott’acqua, alla fine degli esercizi d’acquaticità, quelli da fare senza maschera per intenderci, ricordo come fosse ora, mi prese la mano, me la aprì e mise qualcosa sul palmo, la richiuse mi fece segno ok e poi di risalire, solo fuori dall’acqua vidi che era un opercolo. Da allora ho fatto molti altri corsi e molti ancora ne vorrei fare, ma quello rimarrà unico e irripetibile.Nel 1999 approdo a Sharm, due anni di collaborazione con Stefano in Mediterraneo mi avevano dato ottime basi di esperienza di immersioni, organizzazione, mare e marketing. Sharm mi sembrò un paradiso, fosse solo per le temperature stagionali dell’acqua, senza pensare alla ricchezza dei fondali e tutto il resto. Ancora oggi rimango di questa convinzione. Il Mar Rosso è un paradiso!
Se mi fermo a pensare a tutte le cose fatte, mi rendo conto di quanti anni sono passati dedicati al mio lavoro di istruttore, video operatore, editor, corsi tecnici, manager e poi tante crociere, dal sud Egitto, al nord, ai relitti. Dal 2006 anche il Sudan. Quante cose viste, quante emozioni, quanti pesci, squali, mante nudibranchi variopinti! E che dire della quantità di pazzi subacquei conosciuti, ritrovati, con i loro amori nati e amori finiti nello spazio di una crociera, quante risate fatte con voi che magari mi state leggendo! Quasi non mi sembra vero! E quello che è ancora più incredibile è che non sono ancora stanca di questo mondo. Ho sempre voglia di tuffarmi, insegnare, di condividere questa grande passione per il mare, il vento, il sole, l’acqua in tutte le sue forme, gli animali i pesci…. il mondo! Mi chiamo Patrizia, molti mi chiamano Patti, lavoro su Aldebaran!La mia pagina Facebook è Rosa Patrizia