Gigi Ferrari

Luigi Ferrari, conosciuto da tutti come Gigi. L’abbiamo incontrato la prima volta, molti anni fa, al Movenpick hotel del Cairo mentre attendeva di imbarcarsi per un volo diretto ad Hurghada.
Stiamo parlando di circa vent’anni fa, quando ancora il turismo in Egitto non era decollato e per raggiungere Hurghada bisognava effettuare una sosta notturna al Cairo.
La sosta al Movenpick era considerata l’ultimo vero sfizio occidentale prima di raggiungere le deserte lande Hurghadiane, dove ci avrebbe atteso uno splendido mare, che per noi rappresentava l’unico obiettivo di questo paese ancora tutto da scoprire.
Era la sera che precedeva l’Epifania e come ogni albergo che si rispetti, il Movenpick ci aveva fatto trovare sui nostri letti una bellissima calza ricca di dolci.
Neanche il tempo di curiosare cosa contenessero quelle calze che Gigi, ci chiedeva con la sua sorprendente educazione, se potevamo lasciarle così com’erano che avrebbe pensato lui a portarle ad Hurghada e consegnarle ai bambini locali che sicuramente ne avrebbero apprezzato molto di più il contenuto.
Rimanemmo sorpresi da questo strano personaggio che a differenza di tutti coloro che si apprestano a raggiungere un luogo di vacanza e pensano solo a divertirsi, si preoccupava di racimolare calze da donare ai bambini egiziani.
Ma questo è Gigi e da quel giorno sono trascorsi molti anni e lui è rimasto sempre lo stesso.
Un uomo che ha deciso di stabilirsi in un paese che in questi anni è completamente cambiato e che ha subito “la contaminazione” turistica diventando uno dei maggiori poli turistici del mondo. Dopo avere trascorso qualche vacanza ad Hurghada, Gigi un bel giorno ha deciso di stabilirsi in questo piccolo paese circondato dalle montagne e dalle splendide acque del Mar Rosso, ma allora c’era solo questo! Era il 1985 e nulla e nessuno gli avrebbero fatto più cambiare idea.
Durante il giorno con la testa sott’acqua ad accompagnare i primi turisti che lentamente si affacciavano ad Hurghada e il pomeriggio dedicato a tutti i bambini del paese ai quali aveva assicurato che se non avessero litigato tra di loro, avrebbero avuto tutti la possibilità di indossare una maschera che gli avrebbe permesso di conoscere il loro mare.
Ogni sera, una massa di bambini si raccoglievano sulla spiaggia del paese e a turno, sguazzavano in pochi metri d’acqua ad osservare i pesci.
Gigi è sempre stato fuori dagli schemi e questo suo modo d’essere ha fatto si che in poco tempo diventasse il tramite tra il mondo locale e quello degli stranieri che nel frattempo cominciavano ad insediarsi ad Hurghada.
Tutte le porte del paese sono sempre state aperte per lui, e lui è sempre stato presente a qualsiasi avvenimento locale: dai matrimoni alle discussioni familiari, dalle decisioni importanti del paese che si apprestava ad accogliere i primi flussi turistici alle classiche discussioni da bar.
Appuntamento fisso per Gigi sono sempre stati i bambini per i quali ha dedicato quasi tutto il suo tempo libero; proiezioni di diapositive in tutte le scuole di Hurghada e paesi limitrofi l’hanno consacrato anche oltre i confini del paese.
Una passeggiata in giro per Hurghada con Gigi è un vero tripudio perché ovunque spunteranno bambini a salutarlo, abbiamo visto piccoli bimbi corrergli dietro solo per salutarlo o chiedergli il nome di un pesce osservato sott’acqua, persone adulte chiedere consigli su come secondo lui andrebbe risolto un problema e per tutti loro c’è sempre una parola o un consiglio.
Dieci anni passati a bordo di piccole imbarcazioni da crociera, trascorrendo giorni e notti intere a respirare l’acqua salata del Mar Rosso e a carpire i segreti di questo mare attraverso le poche parole dei capitani e dei marinai che si sono avvicendati nel tempo.
Per tutti loro Gigi è stato un esempio al quale hanno confidato anche i segreti più intimi.
Chi vuole conoscere i segreti più reconditi del mare di Hurghada sa benissimo che l’unica persona alla quale affidare le proprie esigenze sarà Gigi che in tutti questi anni ha portato sott’acqua i migliori fotografi del mondo, riuscendo ancora a stupirli per la facilità con la quale è in grado di esaudire ogni loro desiderio.
Non è possibile stilare un curriculum di Gigi da Turbigo perché, per quest’uomo dai capelli ormai schiariti dal sole egiziano, non sono sufficienti le parole ma basta e avanza la sua storia.
Ancora oggi come allora, uscire in mare con Gigi è diverso perché sono sufficienti le sue parole per fare apprezzare ogni piccola sfumatura di questo mare.
Non allarmatevi se nel corso di un’immersione si dirigerà verso un “insignificante” corallo, sicuramente lì sotto si troverà un pesce introvabile in altri punti, magari un frog fish o chissà quale altro rarissimo pesce del Mar Rosso.

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