Federico Mana

Ho provato sensazioni di felicità fin da bambino ogni volta che ero immerso nella natura e ancor più se ero immerso in acqua. A cinque anni attendevo trepidante il giorno del corso in piscina e in estate assaporavo la gioia di passare dalle piastrelle azzurre ai fondali del Mediterraneo. Il percorso scolastico formativo ha necessariamente seguito quello di molti ragazzi ma dentro di me cresceva l’intuizione che l’acqua sarebbe stata il mio percorso.
Sfogliando un libro sugli Indiani d’America lessi un loro proverbio: “la vita è molto semplice, basta desiderare una cosa che gli spiriti provvedono a portartela… se ciò non accadete è perché in tuo desiderio non è sufficientemente forte”.
Fu una sorta di illuminazione, decisi pertanto di continuare il percorso di studi iniziato, ma parallelamente iniziai ad alimentare concretamente la mia passione per il mare. In settimana studio e frequenza dei corsi di mare ed il week-end a bordo di imbarcazioni come mozzo, cuoco, ma intanto l’esperienza di mare cresceva. I lavoretti del fine settimana mi permisero di ottenere i primi brevetti subacquei, la patente nautica, i brevetti da apneista e seguire i corsi di yoga. Queste ultime due discipline mi trovarono in piena sintonia, ogni volta che facevo apnea o yoga mi sentivo completo e intimamente unito a tutto ciò che mi circondava.
Questa sensazione non è mai svanita e ancora oggi, ogni occasione per tuffarsi nel blu o sciogliersi nella fluidità di un movimento costituisce per me un momento magico.



Divento istruttore di Apnea Academy nel 2002 e decido finalmente di vivere esclusivamente di mare. Ho 28 anni e mi sento pronto per la mia nuova vita e grazie ad Umberto Pelizzari lascio la metropoli e parto per la mia prima avventura in Egitto. Arrivo a Sharm el Sheikh (ero il primo e unico istruttore di apnea) dove per quattro anni tengo corsi di apnea e yoga. Scopro che se in Italia mi capitava di sentirmi fuori dai comuni canoni di vita, la nuova realtà invece mi circondava di persone con filosofia di vita molto simili alla mia. La condivisione di emozioni legate al mare agevola la crescita umana e professionale e ti accorgi che quando fai ciò che ami accadono cose che ti permettono di acquisire consapevolezza e desiderio di trasmettere queste sensazioni agli altri, per condividerle. Imparare le discipline dell’apnea e dello yoga in contesti naturali e meravigliosi come quelli del Mar Rosso e del deserto che lo circonda, amplifica le possibilità di acquisirne contemporaneamente tecnica e pensiero al punto che spesso mi trovo a guardare l’orizzonte con il sorriso nel cuore ed una immensa voglia di ringraziare il Blu.
La maturità acquatica raggiunta mi ha portato anche a cimentarmi nel mondo delle competizioni con importanti risultati.
Nel 2007 decido infatti di tornare al mondo delle gare e in un solo anno sono riuscito a stabilire due record italiani in apnea in assetto costante senza pinne e classificarmi 4° ai Campionati del Mondo AIDA. Il mio obiettivo finale resta comunque l’insegnamento di queste discipline. Spesso le tecniche utilizzate per eseguire un esercizio si rivelano preziose anche per svolgere le nostre attività quotidiane e possono diventare un valido supporto. Questo coinvolgimento non viene vissuto come un’invasione, ma come una riscoperta di ciò che realmente siamo. LA SVOLTA Dicembre 2003: Sto facendo un’escursione su di un ghiacciaio a 3000m di quota, mentre osservo estasiato il “mare di ghiaccio” ricevo una telefonata. E’ Umberto Pelizzari che mi chiede se sono disposto ad andare a vivere in Egitto aderendo ad un progetto di diffusione della didattica Apnea Academy in questo meraviglioso posto. Sarei stato il primo istruttore di Apnea Academy a lavorare in pianta stabile in Egitto. La mia risposta è affermativa ed il sabato successivo volo su Sharm el Sheikh.



Febbraio 2004: Sono giunto da poco in Mar Rosso e come un bambino guardo stupito ed incuriosito il mio nuovo giocattolo fatto di acqua e sabbia. Per me è la prima volta in Egitto e tutto mi è nuovo. Ascolto coloro che sono qua da molti anni cercando di assorbire il maggior numero di informazioni per imparare la nuova logica di vita. Leggo libri, guide e opuscoli per assimilare le nozioni base, ma poi decido di fermare questo processo di acquisizione dettato dalla logica.  Mi accorgo infatti che il “non sapere e il “non conoscere” può trasformarsi condizione di privilegio. Ascoltare i racconti di chi conosce bene i paesi arabi, è affascinante, altrettanto è leggere e documentarsi, ma la vera forza di questi luoghi la si scopre e la si assapora osservando, annusando, toccando e ascoltando. Ecco come desidero imparare a conoscere il mio Mar Rosso: aprendo i miei sensi alla straordinaria forza degli elementi che mi circondano. Non conoscendo nulla di questo angolo di mondo, infatti, tutte le sensazioni che provo non sono condizionate da nulla e quindi sono “pure”. Solitamente la natura è colei che sa comunicare nel modo più diretto e svela per prima le sue molteplici sfaccettature. Ero venuto in Mar Rosso per vivere con il Mare, ma appena arrivato sono stato inaspettatamente colpito dalla potenza e dalla bellezza di un’altra grande entità: il Deserto. Ora mi ritrovo sospeso tra Terra e Acqua immerso in un turbine di sensazioni. Negli occhi ho ancora le immagini di una notte trascorsa nel deserto in totale assenza di fonti luminose che mi permetteva di scorgere una quantità di stelle indescrivibili. Che spettacolo! La via lattea sembrava un sentiero bianco che solcava un cielo diverso che appariva più grande, più vicino e più piatto. I fondali marini così variopinti in contrasto con le innumerevoli sfumature desertiche suggeriscono innumerevoli spunti per elaborare la conoscenza del luogo. Ci si potrebbe fermare per ore in un posto senza mai osservare mai lo stesso dettaglio. Anche gli odori sono differenti: la particolarità più strana è che il mare sembra apparentemente privo di odore, nell’aria non vi è traccia di quegli aromi salmastri ai quali siamo solitamente abituati.



La nuove essenze fluttuano anonime aspettando di essere finalmente scoperte e riconosciute dal nostro olfatto. Tante sono le novità che a volte ci si sente disorientati. Una difficoltà che si può incontrare e quella di avere la tendenza a rapportare questo mondo e questi stili di vita alla nostre realtà. Così facendo si rischia di cadere nel giudizio senza comprendere le motivazioni di tali differenze. Ciò che si deve fare è un reset mentale, un “tabula rasa” che ci permetta di vivere in questo contesto in modo istintivo, consapevole di una realtà ne migliore ne peggiore, semplicemente diversa e affascinante. Una volta assorbiti attraverso i 5 sensi tutti gli elementi che costituiscono lo straordinario ambiente “Mar Rosso” possiamo affrontare l’elemento acqua con una nuovo atteggiamento. Da questo presupposto ha inizio la mia avventura di apneista in Mar Rosso. L’INCONTRO CON LA COMPAGNIA Tra i vari piacevoli incontri con i tanti amanti del mare quello con La Compagnia del Mar Rosso ci porta in breve tempo sulla stessa lunghezza d’onda, creando una sinergia tra l’esperienza di un apneista professionale e una Compagnia di Conoscitori del Mar Rosso Parlando con Laura della reciproca passione per l’apnea e per lo yoga nasce l’idea di proporre settimane in crociera “fuori dalle rotte turistiche” improntate all’acquisizione di tecniche della respirazione e del rilassamento per affacciarsi alla disciplina dell’apnea in un ambiente straordinario e incontaminato. Si tratta di un’ iniziativa rivolta sia a persone che desiderano affacciarsi all’apnea, sia a persone che praticano la subacquea da tempo e siano curiosi di provare in mare da protagonisti. Il mare si presenterà in una nuova forma e come sempre sarà mezzo di conoscenza e fonte di stupore.

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