Marco Bettocchi

Come spesso accade, un grande amore nasce all’improvviso, così… senza che ce lo aspettiamo.A me è accaduto nell’ormai lontano 1984.Come molte altre persone amavo raccogliere conchiglie dalla spiaggia e poi le portavo a casa; per qualche giorno rimanevano in bella vista, poi in un angolo e dopo finivano regolarmente in uno scatolone che veniva svuotato periodicamente.Così è stato per diversi anni. Poi, un giorno, mi sono trovato davanti ad un esemplare di Conus miles ed è stato subito il classico colpo di fulmine. Era, adesso lo posso affermare, un esemplare davvero molto bello, con i suoi bruni, gialli, arancioni, rossi, panna, ben evidenti e disposti nel disegno classico della specie.
La sua forma semplice e lineare mi fece apprezzare subito quella conchiglia e volli saperne di più.Da quel giorno in poi, la mia biblioteca sulle Conidae è aumentata di molto e, man mano, i testi sono diventati sempre più specializzati. Con essa è accresciuta anche la mia conoscenza sull’argomento e, come di solito accade, anche i dubbi, le perplessità, le accettazioni, le negazioni e, in qualche caso, la difficoltà nell’assegnare un esemplare ad una specie ben definita.Ormai sono trascorsi 25 anni. Da quel primo esemplare, la mia collezione ne annovera ora più di cinquemila e copre almeno 750 fra specie, sottospecie, forme e varietà.Ho anche modificato il mio modo di acquisire esemplari. Inizialmente comperavo e basta. Mostre specializzate mi vedevano assiduo frequentatore e diversi rivenditori sono diventati col tempo degli amici, con i quali scambiare idee ed opinioni.
Poi, non disponendo di molto denaro, ho trovato altre strade: scambi con altri collezionisti, acquisti diretti dai pescatori che operano nei luoghi di raccolta e, ormai la principale, raccolta diretta durante le mie immersioni con sola maschera e boccaglio o con le bombole.
Queste ultime con molti degli amici di Cesena Blu.La raccolta diretta mi ha permesso di dare una impronta sempre più specializzata alla collezione, perché di molte specie riesco a trovare dall’esemplare giovanile al vecchio gerontico e sono quindi in grado di documentare la sua evoluzione durante i vari stadi di crescita e vi assicuro che è davvero interessante osservare una specie che, quando misura 10-15 mm. di lunghezza è di un colore giallo verdastro che poi passa, sui 25-35 mm., al bianco con bande gialle e flammule assiali brune ed evolve in un esemplare quasi totalmente marrone-bruno sui 90-100 mm., per poi ritornare abbastanza bianco sui 130-150 mm.Di molte specie ho anche esemplari che lascio con il loro periostraco ed altri ancora con  tutte le eventuali incrostazioni, proprio per dare una visione più completa possibile di come realmente vive e si mostra una determinata specie.
Infatti, i Coni che vivono nella sola sabbia hanno spesso il periostraco sottile e trasparente, con la conchiglia a volte anche lucida e priva di segni di crescita o rotture, mentre quelli che vivono in zone anche rocciose o coralline, possono avere delle rotture più o meno riparate dal mollusco stesso e il labbro esterno più o meno rotto e non bello liscio. Ma è molto meglio un Cono “naturale” che con il labbro limato.Da tutto questo si è certamente capito che la mia è una collezione che “vive”. Concedo poco alla spettacolarità. Certo, un bell’esemplare piace anche a me: è bello da vedere e gratifica quando viene mostrato ad altri. Ma poi resta chiuso nel cassetto, come quello coperto da incrostazioni. Molto meglio, quindi, una collezione da studiare di continuo, che non una puramente estetica e fine a sé stessa.Nella vita sono scultore per vocazione e architetto per necessità.
Non sono né biologo né malacologo; sono solo un collezionista specializzato in una famiglia di gasteropodi marini e nulla più.Mi piace sempre scambiare idee, opinioni ed esemplari di Coni e quindi, se qualcuno mi volesse contattare, può scrivermi al seguente indirizzo:conusmarmoreus@fastwebnet.it

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