Yanbu

POSIZIONE GEOGRAFICA
La piccola città di Yanbu el Bahar che in arabo letterale significa “primavera del mare”, si affaccia sulle splendide coste del Mar Rosso ed è la seconda città portuale più importante dell’Arabia Saudita con una popolazione stimata all’inizio del 2004 di circa 190.000 abitanti. Situata 350 chilometri a nord di Jeddah, Yanbu appartiene giuridicamente alla provincia di Medina. Circa un terzo del suo territorio di 185 chilometri quadrati è attualmente occupato da importanti siti industriali legati principalmente all’industria petrolchimica. Osservandola dall’alto si ha la percezione di una città abbandonata, circondata dall’immensità di un deserto color ocra e bagnata dalle magiche acque del Mar Rosso. Un misto tra passato, presente e futuro ma come buona parte di queste cittadine, anche Yanbu, ad una prima occhiata ha uno stile architettonico poco definito e particolarmente confuso. Case e palazzine poco più che fatiscenti e disordinate sono disseminate senza ordine nell’immensità di una piana desertica senza confini. E’ difficile per un occidentale dare un ordine logico all’urbanistica di questo paese. Certo che da questo primo quadro poco edificante non compare il caratteristico paese arabo che tutti vorremmo incontrare con i suoi mercati colorati, i profumi di spezie e le vecchie abitazioni tipiche della costa del Mar Rosso. Purtroppo del vecchio paese e della sua storia rimangono ormai pochi segni peraltro difficilmente riscontrabili. La sua vera identità si trova oggi venti chilometri a sud dalla cittadina dove sorgono alcune tra le più importanti raffinerie petrolchimiche di tutto il paese e quindi del mondo. Costruzioni dalle forme fantascientifiche che brillano come specchi alla luce del sole e che di notte si illuminano come paesaggi extraterrestri. La vera identità di questo “nuovo” paese è oggi racchiusa all’interno di questi mostri di acciaio.


LA STORIA
Yanbu ha una storia molto più antica e affascinante di quanto appaia oggi dato che già duemila anni fa era considerato uno dei porti più importanti per il controllo del traffico di spezie e incenso provenienti dallo Yemen ma anche da terre molto più distanti come le Indie e la Cina da dove si importavano tessuti e ceramiche diretti in Egitto e successivamente in Mediterraneo. Ma per il mondo arabo mussulmano, Yanbu ha da sempre rappresentato anche uno dei maggiori crocevia per i pellegrini che raggiungevano le coste del Mar Rosso per poi dirigersi alle città sante di Mecca e Medina. Nel corso della prima guerra mondiale il suo piccolo porto servì anche come base di appoggio per l’esercito arabo e per quello inglese, in lotta contro i potenti Ottomani. Di quel lontano periodo sono visibili ancora alcuni resti ormai decadenti dei tipici palazzi costruiti utilizzando la pietra corallina. La tipica architettura del Mar Rosso ormai sempre più rara


YANBU AL NAKKEL ………… il passato
La vecchia storia di questa piccola città costiera è legata al vecchio paese di Yanbu al Nakkel, situato in passato circa 50 chilometri all’interno della piana desertica, laddove dune sabbiose e montagne granitiche separano le due coste. Yanbu al Nakkel che significa “Yanbu la dolce” era un piccolo borgo costruito tra i lussureggianti palmizi dell’oasi, finché una forte siccità a metà degli anni ‘70 ma soprattutto la necessità di disporre di un porto commerciale più ampio, vide svilupparsi sempre di più il paese di pescatori di Yanbu al Bahar fino a farlo diventare in breve tempo il secondo porto più importante della costa saudita sul Mar Rosso. La piccola comunità che fino ad allora viveva tra i palmizi di Yanbu al Nakkel, si spopolò rapidamente fino a farla divenire una città fantasma, abitata dal silenzio delle sue pietre sgretolate.

YANBU AL BAHAR …………… il presente
Yanbu rimase un piccolo porto fino alla metà degli anni ’70 quando il governo saudita decise che il piccolo e anonimo paese sarebbe dovuto diventare una delle due aree petrolchimiche più importanti di tutta l’Arabia Saudita assieme al paese di al Jubayl che si trova sul Golfo Persico. Da allora il piccolo porto, la vecchia Yanbu al Nakkel e tutta la sua storia vennero abbandonate per lasciare posto alla nuova realtà commerciale.


YANBU AL SINAIYA …………… il futuro
In breve venne ampliato il suo porto fino a farlo diventare il secondo più grande di tutta la costa Saudita dopo quello di Jeddah. Rapidamente vennero costruite le nuove strutture per la raffinazione del petrolio e così venne creata Yanbu al Sinaiya che letteralmente significa “la Yanbu industriale”, la nuova città nata intorno al 1975 con una architettura decisamente all’avanguardia. Yanbu è oggi il capolinea occidentale dei gasdotti che trasportano il gas naturale liquefatto e il petrolio per oltre 1300 chilometri attraversando il deserto e le montagne. La città è un centro industriale crescente con tre grandi raffinerie di petrolio, un complesso petrolchimico modernissimo e la presenza di un grande impianto di desalinizzazione.

ROYAL COMMISSION
La Royal Commission, fondata nel 1975 è la struttura preposta ad occuparsi dello sviluppo delle cittadine di Yanbu in Mar Rosso e di Jubail sul Golfo Persico. La Commissione è responsabile di fornire l'intera infrastruttura, sia fisica che sociale, necessaria per costruire e far funzionare le due importanti aree industriali. Inoltre, la Royal Commission è anche responsabile della comunità e dello sviluppo per le risorse umane, della tutela ambientale e della promozione di investimenti del settore privato nelle due città. Yanbu è collocata in una posizione strategica dal punto di vista commerciale in quanto si trova molto vicino al canale di Suez e questo le permette una totale apertura verso il mercato europeo.

LA CITTA’ INDUSTRIALE E LA ROYAL COMMISSON
La nuova città industriale di Yanbu al Sinaiya è stata pianificata come la punta di una lancia per l'ammodernamento di tutta l'Arabia Saudita, nelle zone rurali della regione costiera a nord-ovest. La Royal Commission ha previsto la costruzione di 14 quartieri residenziali suddivisi tra le nuove realtà urbanistiche della Yanbu industriale e di Yanbu al Bahar. La città di Yanbu rappresenterà entro breve tempo un esempio di praticità, efficienza e rispetto per la tradizione, oltre a rappresentare uno dei maggiori casi di sviluppo del paese. Per il 2020 è stata pianificata la creazione di una città modello con strutture abitative e uno stile di vita seconde a nessun altra città saudita; è previsto un incremento della popolazione urbana che supererà i 150.000 abitanti.

YANBU AIRPORT
Lo Yanbu Airport è situato sei chilometri da Yanbu al Bahar e a 25 chilometri dalla città industriale. In uso dal 1979, l'aeroporto dispone di una pista lunga 3.210 metri per 45 metri di larghezza, con una torre di controllo e terminal passeggeri e i migliori sistemi di navigazione e moderni impianti di movimentazione delle merci. Anche se la maggior parte del traffico aereo è di piccole e medie dimensioni di aeromobili, in passato sono atterrati anche i Jumbo Jets 747 e il vecchio Concorde che hanno usato l'aeroporto in alcune occasioni particolari. Lo Yanbu Airport attualmente gestisce regolarmente voli di linea della Saudi Arabian Airlines da e per Jeddah e Riyadh.

LA RETE STRADALE
Yanbu dispone di una moderna rete stradale che si collega a Jeddah e a Medina grazie alla King Abdul Aziz road, una vera e propria autostrada a sei corsie che prosegue anche all’interno della città e che costituisce la spina dorsale dello sviluppo industriale di tutta la zona. La rete stradale di Yanbu, consiste in circa 460 chilometri di superficie pavimentata in modo da prevedere spostamenti rapidi e sicuri offrendo anche la possibilità di raggiungere le varie comunità limitrofe presenti nei 14 distretti confinanti. Tutto il flusso è regolato da un sistema computerizzato e sincronizzato di controllo del traffico. Inoltre una moltitudine di percorsi pedonali si collegano con le zone residenziali poste in prossimità dei centri commerciali e di altre zone ad alto uso, come appartamenti, scuole e strutture ricreative. Tutto questo per garantire alla popolazione la possibilità di vivere gli spazi del paese nel massimo della libertà e sicurezza potendo muoversi agevolmente anche a piedi.

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