Asmara

Breve storia di Asmara
In tigrino, “Arbate Asmera” significa “i quattro unificati” e la denominazione avrebbe origine, intorno a cinque secoli fa, dai rapporti instauratisi fra i quattro villaggi che sorgevano in questa località dell'altopiano eritreo ad oltre 2300 metri sul livello del mare. Successivamente all'occupazione italiana nel 1889, lo sviluppo della città inizia ad essere pianificato intorno al volgere del secolo, all'indomani dell'insediamento della prima amministrazione civile della colonia, che nel 1899 trasferisce la capitale da Massaua ad Asmara. Negli anni Trenta la città vede più che quintuplicare la propria popolazione, giungendo a quasi 100.000 abitanti, oltre la metà dei quali italiani.
La primavera italiana ha avuto vita breve in Eritrea. Le forze alleate inglesi vi entrarono nel 1941 e Asmara, circondata, capitolò. E' così subentrata l'amministrazione militare britannica che tra il 1944 e il 1950 ha demolito centinaia di costruzioni italiane a Massaua, smantellato la maggior parte delle infrastrutture industriali del paese, ma lasciando miracolosamente intatta Asmara. Nel 1951, Haile Sellassie, di ritorno dagli USA, ha annesso l'Eritrea all'Impero etiopico, facendone un feudo settentrionale per i membri della sua famiglia. Ignorato dalle Nazioni Unite, il risorto popolo eritreo ha sparato i primi colpi della lotta per l'indipendenza all'inizio degli anni '60 e, quanto più la guerra si intensificava, tanto più il paese accentuava il suo isolamento dal resto del mondo. Fu così che Asmara venne dimenticata. Alla fine degli anni '80 la città fu occupata da 140.000 soldati etiopici e da centinaia di consiglieri militari russi. Il dittatore etiopico Menghistu cadde nel 1991, quando la battaglia di Asmara stava per cominciare. Mentre gran parte dell'Eritrea andava in rovina, la meravigliosa capitale fu salvata per la seconda volta in cinquanta anni.

Nonostante il passato di oppressione coloniale che le sue origini richiamano, la popolazione eritrea ha assimilato la Asmara storico-novecentesca, che continua a essere il fulcro di una città pervasa da un sorprendente sincretismo culturale che unisce tratti europeo-italiani e africano-eritrei, in cui convivono culture, religioni e gruppi etnici diversi.

La città sospesa
Asmara è un gioiello sospeso a quasi 2400 metri di altezza sull'altopiano Eritreo, una cittadina coloniale di una bellezza strabiliante che è riuscita a salvaguardare la propria preziosa architettura nonostante le guerre che l'hanno falcidiata dalla metà del novecento alla fine degli anni '90. Guerre e rivoluzioni che nonostante la loro barbaria hanno sempre e miracolosamente girato intorno alla cittadina. Un segno del destino? Questo è quello che ci auguriamo tutti noi italiani in primis, ma anche tutti gli amanti del bello, perchè l'architettura di Asmara è unica al mondo, perchè Asmara ha mantenuto inalterati buona parte degli esperimenti che venivano realizzati durante il periodo colonialista da giovani architetti che qui potevano esprimere liberamente i loro stili con l'eleganza  per la quale erano storicamente rinomati.

Certamente influenzati da un clima mite, dalla luce tersa delle cittadine di altura riuscirono a creare una abbagliante città moderna e internazionale ben pianificata e ben costruita, funzionale e nello stesso tempo di assoluto fascino. Situata al centro del mite altopiano, Asmara assomiglia a una cittadina mediterranea di villeggiatura degli anni '30. Ampi viali costeggiati da palme sono abbelliti da grandi palazzi rivestiti di marmo e mosaico; strade pittoresche convergono in tranquille piazze circondate da caffè, bar, ristoranti e negozi. In tutta la città i marciapiedi sono decorati con graziose mattonelle. Fontane, parchi e giardini sono vivacizzati da bouganvilles, giacarande e gelsomini e un dolce profumo aleggia costante nell'aria. La sua gente vive in maestose ville o modesti villini sparsi tutt'intorno alle assolate colline.

Le abitudini degli asmarini
Non è difficile immaginare, pur non essendoci mai stati, a quelle che sono le abitudini di vita degli asmarini. Basta avere vissuto l'Italia degli anni '50 e '60 o più semplicemente avere visto un film di quell'epoca per capire come si vive oggi nella bella cittadina dove il tempo si è congelato al secolo scorso. La tipica giornata di un asmarino è caratterizzata da alcuni punti fermi a partire dalla colazione al bar a base di caffè espresso o cappuccino in compagnia dell'immancabile brioche, per proseguire poi con l'imperdibile espresso a metà mattinata accompagnato da pizzette o focaccia. La sensazione che si prova passeggiando per la città è quella di essere comparse in un film di metà secolo scorso con la differenza che quelle nelle quali ci muoviamo non sono ambientazioni ricostruite a regola d'arte ma è tutto straordinariamente vero e palpabile.

Basti pensare ai bar di Asmara, vere opere d'arte che hanno mantenuto inalterato il loro fascino o addirittura lo hanno accresciuto perchè rientrano in quel processo inesorabile di decadimento storico, con la differenza che oltre all'aspetto architettonico esiste anche quello umano ad impreziosire ulteriormente questi luoghi. Dicevamo che i bar sono opere d'arte che non hanno subito cambiamenti sostanziali sia nell'arredamento così come nelle abitudini dei loro frequentatori. Ogni bar ha ancora il proprio bancone originale sul quale poggia una vecchia ma funzionante macchina del caffè. Gli arredi come le sedie e i tavoli sono gli stesse che furono importate in quegli che fanno da corollario a lampade che diffondono luci soffuse. In sottofondo il rumore della  biglia che rotola sul tappeto verde di un vecchio biliardo sgualcito. Dietro ad ogni bancone file di bottiglie di cui la maggior parte delle quali vuote ed impolverate, eredità di tempi passati, si mescolano con le bottiglie piene di araki, il liquore locale a base di anice.

La sera verso le sei alcuni asmarini si danno appuntamento al Bar Lodi per l'immancabile partita a boccette oppure al bar Aquila dove ci si incontra per la partita a stecca oppure ancora al prestigioso bar Impero. La lista dei bar è infinita. I bar ad Asmara non mancano di certo e ognuno ha una propria peculiarità, basti pensare all'affascinante bar Crispi e al bar del cinema Roma dagli affascinanti arredi in stile. Oppure il piccolo bar Zilli inserito all'interno di un palazzo dalle linee futuriste con le finestre a forma di oblò.  Dei bar di Asmara potremmo parlare all'infinito perchè sono molti e ricchi di fascino. Ognuno ha una propria storia che ancora oggi sopravvive nelle piccole ed immutate abitudini di chi li frequenta. La serata si concluderà poi al cinema Roma, o al cinema Impero, oppure al cinema Odeon o chissà in quale altro cinema della città visto che questi, così come i bar, sono parte integrante della vita degli asmarini.

La passeggiata della domenica
Il ritrovo domenicale per buona parte degli asmarini è presso la famosa cattedrale, simbolo della città dove al mattino si celebra la messa anche in italiano. Terminata la messa la gente scende in strada per la classica passeggiata, una degna tradizione che è ormai scomparsa dalle abitudini di buona parte del mondo mediterraneo ma che è viva più che mai a questa latitudine. Le famiglie si radunano, gli amici si incontrano e le donne passeggiano sole e indisturbate lungo quello che un tempo si chiamava viale Mussolini e oggi è viale della Liberazione costeggiato da infinite file di palmizi. Anziani con inappuntabili cappelli a larghe tese e antiche ombre italiane che parlano ancora oggi correttamente la nostra lingua, intrattengono lunghe discussioni.

Partendo a piedi dall’estremità opposta di Liberation Avenue e proseguendo verso il centro ci si imbatte nel Teatro dell’Opera, situato a pochi passi dal palazzo delle telecomunicazioni per poi raggiungere finalmente il Cinema Impero e il Bar Impero. Sosta obbligata per incontrare amici e sedersi nei tavolini esterni al bar. La domenica il tempo trascorre ancora più lento perchè ad Asmara la domenica va vissuta con i suoi ritmi e le sue abitudini. Oggi Asmara è loro per essere nuovamente goduta.

Il Futuro di Asmara
Uno dei maggiori problemi del paese è la rapida crescita della popolazione urbana, che si concentra soprattutto ad Asmara. Aumenta quindi la pressione che persone e autoveicoli esercitano sulla città nello sforzo di collocarvisi. Le eleganti strade sono piene di traffico, l'aria pura di montagna inizia a riempirsi di smog. Nuove e ingombranti costruzioni minacciano lo skyline cittadino. La super slanciata officina futuristica della Fiat Tagliero, è ora oscurata dall'incombente palazzo di uffici Nakfa a soli trecento metri dalle palme del viale della Liberazione. Il casermone della Red Sea Corporation troneggia fuori luogo tra case basse e negozi. I grandi affari stanno conquistando il cuore della città-giardino. Il rischio è che questa città unica al mondo possa in breve tempo diventare una cittadina anonima senza identità con l'incombente rischio che nel tempo si possa pensare di buttare giù il vecchio per ricostruire. Il rischio vero è che le architetture di Asmara possano un giorno scomparire nell'anonimato. Esiste un progetto dell'Unesco di salvaguardia ma abbiamo troppi esempi di progetti mai realizzati e intanto il tempo sgretola inesorabile le sue pietre facendole diventare anonimi cumuli di sassi.

Oggi Asmara è una città eritrea degli eritrei ma è anche un patrimonio che deve essere assolutamente salvaguardato perchè si tratta di un tesoro di inestimabile valore invidiato in tutto il mondo. Il popolo eritreo è stato capace di dispiegare qualità straordinarie nella sua solitaria lotta per la libertà. La fiducia in se stesso e l'essere pieno di risorse sono le vere virtù richieste perché la capitale unica di questo popolo possa evolvere verso una forma originale di sviluppo, realizzando un'architettura che renda omaggio alla città storica, invece di rimpiazzarla. Vorremmo immaginare un'architettura esuberante e innovativa per l'Africa del Nuovo Millennio - una capitale per la gente. Conservazione e sviluppo devono andare di pari passo. Asmara è sfuggita alla orribile crescita disumanizzante che è stata inflitta a quasi tutte le altre capitali del mondo negli ultimi cinquanta anni. Isolata per tutto questo tempo, Asmara possiede già ciò che altre città stanno cercando di ricreare. La gente ha oggi l'opportunità unica di creare un nuovo modello urbano, qualcosa che noi abbiamo una grande urgenza di apprendere.

L'Eritrea è una terra fragile e di grande diversità. Grandi imperi l'hanno attraversata e hanno lasciato il loro segno. Questi imperi adesso non esistono più. Con l'approccio cauto ma pieno di immaginazione che hanno gli Eritrei verso lo sviluppo, da questo turbolento passato potrebbe aver origine un futuro dignitoso. Conservare Asmara e nello stesso tempo ingrandirla con sensibilità potrebbe arricchirci di una capitale mondiale a misura d'uomo che diventerebbe un riferimento per l'Eritrea. Potrebbe diventare un modello di vita urbana come una volta è stata un modello dell'impero coloniale.

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