L'area di Suez, sin dall'antichità era considerata molto importante, in quanto costituiva uno strategico punto d'unione per il commercio e le conquiste tra l'Asia e l'Africa. Molti tentativi e sforzi furono compiuti in varie epoche storiche per congiungere il Mediterraneo al Mar Rosso, separati solamente da una sottile striscia di terra. Il più antico canale artificiale navigabile, sembra sia stato quello realizzato dagli egiziani nel III secolo a.C., mettendo in comunicazione, attraverso un ramo del Nilo, il Mediterraneo con il Mar Rosso. Il progetto d'aprire una così importante via d'acqua, sembra sia fatto risalire all'ingegno del faraone Necho II.
Il primo canale venne realizzato intorno al 250 a.C., e chiamato "canale dei Faraoni", opera che permise il transito di grandi imbarcazioni da carico e militari. In base ad alcuni documenti storici, sembra che il canale sia stato utilizzato per più di cinque secoli, e successivamente a causa di un probabile insabbiamento, venne abbandonato. Sotto il dominio di Traiano, nel 106 a.C., venne realizzato l'Amnis Traianus, un canale navigabile che collegava di fatto il Mar Rosso con il Mediterraneo e che resistette per ben settecento anni. In tempi più recenti furono presentati innumerevoli progetti, ma nessuno funzionale e concretamente realizzabile sino all'arrivo di Napoleone durante la sua spedizione in Egitto del 1789. L'Imperatore, si dimostrò molto interessato a ricostruire il passaggio tra i due mari, ritenendolo una possibile alternativa alla via marina per le Indie. Anche questo nuovo progetto non fu sviluppato in quanto l'ingegnere nominato da Napoleone, dichiarò che a causa di alcuni rilievi errati, il livello delle acque del Mar Rosso era più alto di quelle del Mediterraneo, e quindi l'opera non era realizzabile.
Finalmente nel 1854 Ferdinanand de Lesseps, della Societè d'ètudes du Canal de Suez, espose un nuovo progetto per la realizzazione dell'attuale canale, e dopo anni, dedicati a reperire i fondi, nell'aprile del 1858 iniziarono i lavori della costruzione. Undici anni dopo il canale venne formalmente inaugurato con una magnifica cerimonia, cui parteciparono reali e dignitari pervenuti da tutto il mondo. I lavori furono interamente finanziati dalla Compagnia del Canale, società di fatto Egiziana ma con capitale principalmente straniero, che si assicurò lo sfruttamento esclusivo del canale con una concessione di 99 anni. Rapidamente il canale divenne una via marittima di prima importanza, soprattutto per l'impero britannico e per i suoi possedimenti in Oriente. A questo punto, fu necessario redigere un trattato internazionale per garantire la libertà di traffico su questa via d'acqua, e così, nel 1888, Francia, Gran Bretagna, Germania, Impero Austro Ungarico, Italia, Russia, Spagna e Turchia, firmano il trattato di Costantinopoli. La neutralità inviolabile del canale, venne però tradita nel corso delle numerose guerre che si succedettero nel XX secolo. Nell'immediato dopoguerra, due fatti importanti segnano la storia del canale di Suez: la nascita d'Israele nel 1948, e nel 1954 l'avvento al potere in Egitto del colonnello Abdel Nasser. La situazione precipitò definitivamente nel 1967, allorché gli israeliani s'impossessarono nel corso della guerra dei sei giorni dei territori del Sinai. La storia del canale di Suez visse il suo periodo più tragico durante questa fase, infatti, nel giugno del 1967 in seguito alla guerra il canale venne chiuso per circa otto anni. Solamente nel 1974 si arrivò ad una soluzione della crisi, e così il 5 giugno del 1975, gli egiziani celebrarono la definitiva riapertura del Canale. Lasciando le acque del Mediterraneo la prima città che s'incontra all'imboccatura nord del Canale è Port Said. La città che sorge sulla riva ovest fu fondata nel 1856 quando iniziarono i lavori per il Canale. Port Said oggi si sviluppa su una stretta striscia di terra compresa tra il mare e la laguna di Bahr el Manzala. Interessante visitare i vecchi quartieri della cittadina che si sviluppano intorno al porto, ammirando gli antichi palazzi in stile coloniale e respirare la particolare atmosfera dal sapore ancora mediterraneo delle città di porto. Per le strade della cittadina s'incontrano persone dai tratti somatici più svariati, ognuno di loro ha nel sangue il passato di un luogo d'incontro di civiltà e di culture lontanissime. Navigando il canale in direzione sud si giunge ad Ismailia, una gradevole città giardino ricca d'agrumeti e palmizi.
Durante lo scavo del Canale in questa zona vennero fatte molte scoperte archeologiche, soprattutto d'epoca Tolemaica e Romana, oggi conservati nel museo della città.
A sud di Ismailia si apre il canale nei Laghi Amari, così chiamato in quanto un tempo utilizzato per l’estrazione del sale, ma in seguito al taglio del Canale riempiti dalle acque del Mediterraneo. Giunti al termine del Canale si arriva a Suez.
Paese che non offre particolari punti d'interesse in quanto troppo danneggiato nel corso degli ultimi conflitti bellici che oggi basa la sua economia sull'attività del Canale e gli impianti di raffinazione del greggio.
All’uscita del canale di Suez, si apre davanti la spettacolare distesa del Mar Rosso.