Marsa Alam

Marsa Alam, in arabo significa “la baia delle bandiere” veniva chiamata così perché era consuetudine della piccola popolazione elevare bandiere per consentire alle piccole barche in mare di trovare facilmente la via del ritorno. Situata 270 chilometri a sud di Hurghada e a 132 chilometri da Quseir, lungo la costa del Mar Rosso si trovava questo sconosciuto paese di pescatori e allevatori chiamato fino a quando, agli inizi del 2000, da una lungimirante operazione urbanistica e supportata da una impressionante azione pubblicitaria divulgata attraverso tutti i mezzi di comunicazione europei è nata dal nulla la famosa località turistica di Marsa Alam, in questo momento il centro turistico più conosciuto del Mar Rosso. Abitata fino a poco tempo fa da non più di seimila persone che si occupavano di pesca e pastorizia ma soprattutto erano in gran parte minatori che lavoravano nelle antiche miniere di marmo e fosfati che si trovano nella zona interna del deserto. E’ questa la vera origine di Marsa Alam che risale al tempo dei faraoni e successivamente dei romani, periodi nei quali il deserto circostante era ricco di miniere d’oro, smeraldi e pietre preziose. La popolazione locale di Marsa Alam ha origine da due diverse tribù beduine: gli Al Ba Abda e la tribù degli Al Basharya che vissero per lungo tempo nella parte del deserto orientale e ancora oggi queste tribù vengono utilizzate per proteggere il confine orientale del paese. Con il tempo le tribù si mischiarono sempre più alla cultura araba al punto che venne loro inculcata la religione islamica. Gli Al Ba Abda e gli Al Basharya parlano oggi la lingua araba ma le loro lingue originarie sono chiamate Tebdawi o Badawit e sono soltanto parlate e non scritte così come per buona parte dei linguaggi delle tribù beduine. La vera natura di questa gente è da sempre la caccia e i loro rifugi chiamati Khisha venivano costruiti su vari livelli per ripararsi dalle piogge ed era responsabilità delle donne quella di costruire e mantenere le capanne. Oggi il governo egiziano ha avviato un progetto per la costruzione di abitazioni, servizi sociali, ospedali e scuole per queste persone che improvvisamente sono state sbalzate dalla loro piccola comunità beduina per trovarsi oggi immersi in una realtà che non gli appartiene. Marsa Alam è situata all’incrocio tra la strada che costeggia il Mar Rosso e l’antica strada proveniente da Edfu sul Nilo. La prima parte del percorso, provenendo da Edfu è occupata da un deserto piuttosto piatto e leggermente ondulato; più avanti le rocce s’innalzano nelle cime dei monti del Mar Rosso. Questa strada, costruita molto probabilmente da Tolomeo II nel periodo greco, attraversa innumerevoli luoghi storici come Wadi Baramya dove gli antichi egiziani estrassero molto del loro oro, poi Wadi Miya, dove si trova un tempio costruito da Seti I. Lungo il tragitto sono presenti diversi graffiti del periodo prefaraonico che rappresentano perlopiù animali come giraffe, capre e scene di caccia. L’odierna Marsa Alam ha perso tutti i suoi vecchi connotati di paese arabo abitato da beduini e pescatori e oggi è un susseguirsi di hotels che stanno piano piano invadendo tutta la costa. Numerosi hotel sono stati aperti in questi ultimi anni e a differenza delle altre località, a Marsa Alam si sta almeno cercando di costruire rispettando lo stile architettonico del luogo.

CONOSCERE MARSA ALAM
Attrattive e tempo libero
Diverse escursioni possono essere effettuate partendo da Marsa Alam, si tratta perlopiù di visite di tipo naturalistico, storico e antropologico. Infatti come abbiamo già detto Marsa Alam è circondata dal mare e dal deserto che ancora oggi rimangono predominanti rispetto al luogo nonostante la sua forte espansione. Non esistendo un vero e proprio paese, non esiste neanche una vita sociale, ristoranti, bar e vita notturna potranno essere frequentati all’interno dei numerosi alberghi presenti lungo la costa. Saranno invece la natura e la storia che vi offriranno le maggiori soddisfazioni:

Snorkeling a Dolphin reef
Appoggiandovi al diving center presente presso l’hotel nel quale soggiornate, sarà possibile effettuare una escursione in barca al Dolphin house di sha’ab Samadai. Un reef a forma di ferro di cavallo all’interno del quale vive una famiglia di delfini stenelle che potrete osservare cercando di rispettare le loro abitudini e non disturbarli oltre il dovuto. E’ importante sapere che il delfini come qualsiasi animale (uomo compreso), non amano essere disturbati e distolti dalle loro attività quotidiane. Sarà quindi possibile nuotare all’interno della laguna ed attendere pazientemente il momento in cui saranno i delfini a decidere di venirvi incontro. Non cercate di toccarli anche se la tentazione sarà enorme e non nuotategli dietro all’impazzata, potrebbero stancarsi del sovraffollamento e uscire dalla baia. Nonostante sia stato ultimamente creata una sorta di regolamentazione che vieta a barche e gommoni di accedere all’interno della baia, avrete purtroppo modo di assistere a scene poco simpatiche dovute soprattutto all’ignoranza delle persone. Accettate il consiglio e godete del grande privilegio di poter osservare i delfini sott’acqua senza esagerare. Lasciamoli vivere in pace almeno a casa loro!

Parco naturale di Wadi Gimal
L’isola di Wadi Gimal si trova poche miglia a sud dal porto di Marsa Alam ed è un’oasi naturalistica nella quale convivono innumerevoli specie di volatili tra cui il bellissimo falco pescatore che all’interno del suo enorme nido deposita e custodisce le uova fino alla loro schiusa. Wadi Gimal è un’isola apparentemente desertica ma sarà sufficiente fare una passeggiare per rendersi conto di quanto sia verde. La zona centrale è completamente occupata da fitti cespugli dentro i quali si nascondono centinaia di piccoli uccelli mentre lungo le sue rive si sono formate foreste di mangrovie, le sue spiagge di sabbia bianca sono contornate dall’acqua color turchese e tutt’intorno è circondata da una cintura corallina particolarmente ricca nella parte sud ovest. Wadi Gimal raggiunge il massimo della sua bellezza nelle ore del crepuscolo quando viene illuminata da una luce che ne esalta i colori.

Dive Camp Eco Lodge
Avvicinandoci al sud Egitto, scopriremo coste e mare incontaminati trovando sul nostro cammino paesaggi e colori incomparabili. Marsa Alam è una delle aree non ancora conosciute dove si scoprirà l’antica emozione dell’avventura e della libertà, è proprio in questo contesto che sono sorti gli Eco Lodge nati con questo spirito che unito alla passione per la subacquea, vi permetterà di vivere una esperienza unica. Alzarsi la mattina, alle prime luci dell’alba per affrontare un giornata improntata su relax e divertimento. Ogni giorno itinerari diversi e divertenti che vi permetteranno di visitare punti d’immersione come Elphinstone reef, uno dei siti più famosi in Sud Egitto, dove è facile incontrare branchi di pelagici come: carangidi, barracuda, squali grigi e gli affascinanti squali martello che con le loro movenze sinuose, concretizzeranno il sogno “nascosto” di ogni subacqueo. La sera, tutti riuniti intorno al fuoco, tra racconti e sogni che chiuderanno una giornata che vi regalerà l’ultimo pensiero romantico…….. la notte del deserto Egiziano con il suggestivo tramonto e l’affascinante stellata.

Miniere smeraldo
Il deserto orientale si estende da nord verso sud come una immensa distesa che separa la zona costiera dalla valle del Nilo. Il deserto egiziano è prevalentemente roccioso con montagne che superano abbondantemente i 1.000 metri di altezza, in questo deserto hanno lasciato segni tangibili le più grosse civiltà del passato dai faraoni ai romani fino ai tempi più recenti. Da queste montagne veniva estratto il prezioso granito utilizzato per la costruzione delle mastodontiche colonne che sarebbero servite per la costruzione dei templi, inoltre innumerevoli miniere di smeraldi presenti hanno fornito per diverso tempo il mondo intero della più antica gemma conosciuta. Le zone di wadi Sikeit, wadi Nugrus e wadi Zagara furono al tempo dei faraoni il più famoso complesso minerario allora conosciuto e le miniere vennero sfruttate incessantemente durante il periodo romano e tolemaico. Alcuni di questi insediamenti minerari sono ancora visitabili oggi affidandosi ad esperte guide locali.

Shalatin
Shalatin è un piccolo paese di frontiera a 270 chilometri da Marsa Alam sulla costa del Mar Rosso, l’ultimo avamposto egiziano prima del confine amministrativo con il Sudan mentre il confine politico è situato una settantina di chilometri più a sud ad Halaib. Shalatin è divisa in tre zone principali: il porto, il mercato e la zona delle abitazioni mentre alle spalle è contornata da uno splendido deserto di acacie.  Il porto di Shalatin è situato nella zona nord est del paese in una piccola baia colma di piccole barche da pesca tutte colorate, fuori dal porto si trovano alcune abitazioni storiche come il palazzo del governatore e quello delle autorità amministrative. Le case del governatorato sembrano appena pitturate in contrasto con tutte le costruzioni governative del resto del Mar Rosso e la cittadina dà l’impressione di avere una buona urbanistica presentando ampi spazi tra le varie abitazioni, le strade principali del paese sono contrassegnate con indicazioni in arabo ed inglese. E’ al mercato di Shalatin che arrivano i migliori cammelli dal deserto del Sahara dopo avere attraversato l’Eritrea e il Sudan. Da qui percorreranno il triangolo d’oro dei mercati di cammelli dell’Egitto sulla rotta Shalatin, Aswan e Berkash (circa 40 chilometri a nord di Cairo) da dove poi raggiungeranno le coste del nord Africa in Libia e Marocco e poi ancora sul Golfo per le rinomate corse dei cammelli di Abu Dhabi. Da sempre i cammelli hanno costituito una preziosa dote nei matrimoni beduini e ancora oggi costituiscono un importante assetto patrimoniale nel matrimonio anche se nella Shalatin del duemila si è perso un pò del romanticismo che ha raccontato di matrimoni leggendari tra donne beduine con gli occhi contornati di mascara e gli uomini dediti alla caccia. All’interno dell’enorme spazio adibito al mercato, si formano gruppi di persone che indossano sopra la loro galabya un gilet ricco di tasche nelle quali sono contenuti mazzi di soldi e il cut, una sostanza eccitante con proprietà anfetaminiche che masticano per placare il nervosismo. Sulla testa portano lunghi turbanti di stoffa chiara per proteggersi dal caldo sole, contrattano ad alta voce creando concitate trattative che spesso sembra che si risolvano con risse colossali. Oggi questi cammelli non sono più “le navi del deserto” di una volta ma vengono trasportati da un mercato all’altro a bordo di capienti pick up, stipati come sardine con le zampe anteriori legate da dove spuntano solo le loro teste ed emettono urla stridenti che si perdono nel silenzio del deserto. I maggiori clienti oggi sono i macellai.
Al mercato di cammelli di Shalatin si accede attraverso l’entrata posteriore dell’unico albergo presente in paese. È la tribù dei Rashayda a controllarne il commercio, gli arrivi e le partenze da Shalatin. Nomadi e privi di cittadinanza, sono circa 2 o 300 famiglie, stanziate pochi chilometri fuori dal paese. I Rashayda sono gli unici che possono attraversare la frontiera con il Sudan senza necessità di visti e documenti. Negli anni, si sono talmente affermati, economicamente, nel business dei cammelli, che ora appaltano l’attività del trasporto per gli altri mercati dell’Egitto alla tribù dei Bashaira, da cui il nome di un tipo di cammelli. Questa è la Shalatin del 2000, una realtà nomade ai confini con il progresso.

 

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