OCCHI E CUORE A KOMODO

Al rientro da un viaggio che ci ha riempito occhi, mente e cuore… 20 settembre 2014, pomeriggio Dopo un lungo viaggio, partiti da Milano, arriviamo al Komodo Resort sull'isola di Sebayur.

La barriera corallina (ma Emilio mi correggerebbe subito: barriera di madrepore) che si estende davanti al Resort ci stupisce!! Sembra di nuotare dentro un acquario con migliaia di pesci di tutte le forme e colori.

Vorresti che tutto si fermasse per cogliere i particolari, per osservarli uno ad uno mentre si muovono lungo una barriera ricchissima di madrepore dalle forme più eleganti.

L’acqua calda e limpida ci consente di fare snorkeling per ore.

Il Resort è molto bello ed accogliente, ben inserito nell’ambiente con i bungalow costruiti in legno e ricoperti sul tetto spiovente da foglie di palma.

Tutto molto pulito, i boys locali molto sorridenti.

Gli italiani che lo gestiscono sono simpatici ed efficienti… cibo buono.

Un cielo stellato…….

a 5 stelle!!!! Il nostro gruppetto, composto da Luciano, Mario, Jacopo, io (Fatima), Italo ed Emilio, che alla sera prima di cena tiene un’ora di “lezioni di biologia marina”, sembra fin dall’inizio molto cordiale ed affiatato.

Io ed Italo siamo gli snorkelisti, gli altri faranno immersioni.

21 settembre Prima giornata.

Maschere e pinne e via alle emozioni continue: ci lasciamo trasportare, lungo il bordo della barriera, dalla corrente che qui è sempre presente.

Davanti ai nostri occhi si susseguono pesci e formazioni coralline che, se non dovessimo tenere ben stretto il boccaglio, ci lascerebbero a bocca aperta! Bellissime anche le mangrovie, con le loro radici aeree e acquatiche.

Andiamo alla ricerca di un cavalluccio marino, che pare sia stanziale di fronte alla nostra casetta ma non lo troviamo; intanto ci gustiamo un magnifico airone cenerino che sosta sulla piattaforma a due bracciate da noi e una tartaruga che si allontana tranquilla.

Tempo meraviglioso, sensazioni ed emozioni idem.

Nel pomeriggio i nostri compagni di viaggio vengono a fare snorkeling con noi ed Emilio ci fa, sul campo, una lezione di biologia marina su coralli duri e molli.

Vediamo, tra l’altro, un banco di pesci pipistrello e rimaniamo per cinque minuti fermi ad osservare un enorme pesce palla intento a procurarsi il cibo dando delle gran musate ad un corallo.

Alle 19 prima “lezione” sulla barriera indo-pacifica.

Emilio, come sempre, molto interessante e pronto a rispondere a tutte le nostre domande.

Cena very good, cielo stellato e buona notte.

22 settembre Prima uscita in barca con i sub, mare un po’ mosso.

Il responsabile dell’attività diving, Roberto, è un tipo “incazzato” col mondo intero ma molto attento, preciso ed efficiente nel gestire il gruppo di subacquei.

Noi snorkelisti siamo accompagnati da un ventenne locale, Sam, molto attento e sorridente.

La prima sosta a Batu Bolong (sasso bucato) non è narrabile con le parole: il mare è un po’ mosso e c’è corrente, stiamo vicini alla nostra guida e battiamo la costa avanti e indietro.

Quello che abbiamo sotto gli occhi è indescrivibile: pesci di tutte le taglie, forme e colori.

Osserviamo una murena di dimensioni notevoli che striscia sotto di noi e un serpente marino a fasce orizzontali bianche e nere che accompagniamo dall’alto nella sua danza sinuosa.

Ma è ora di ritornare sulla barca, i sub devono risalire e noi… dobbiamo toglierci di mezzo.

Sulla barca ci scaldiamo e dissetiamo con un bel bicchiere di tè caldo e zuccherato.

Tutto funziona a meraviglia.

Seconda sosta niente di che per quanto riguarda i fondali; io mi allontano dal gruppo e faccio a nuoto un piccolo tratto di mare per raggiungere la barca.

Mi rendo conto di cosa sia la corrente di cui tanto ci hanno parlato, mettendoci in guardia.

Italo, sceso dal gommone per accompagnarmi, si fa buttare giù le pinne… ma… nuotiamo senza avvicinarci alla barca.

Ci vengono prontamente a prendere col gommone, ci attacchiamo ai bordi e tutto OK.

Nel pomeriggio passeggiata sulla collina dietro i bungalow.

Paesaggio magnifico.

Italo vorrebbe andare avanti ma alle 18 il sole puntualmente tramonta e quindi torniamo indietro.

Seconda lezione di Emilio.

Cena very good: pesce, verdura, frutta, dolci e buona compagnia.

23 settembre Seconda uscita in barca, mare un po’ mosso, direzione Manta Point.

Io e Italo non vediamo le mante, gli altri tre snorkelisti sono più fortunati…ma Italo si “consola” osservando un grosso squalo sul fondo.

Uscita, per me, un po’ deludente, ma ci rifacciamo abbondantemente quando ci spostiamo e, nella seconda sosta, ci fermiamo in una baia con una barriera bellissima e… fortuna… fortuna… vediamo una grossa tartaruga adagiata tranquillamente sul fondo.

Noi snorkelisti la “circondiamo dall’alto” e lei dopo un po’, con grande eleganza e tranquillità;, si mette a nuotare per allontanarsi.

Per qualche decina di metri Italo nuota sott’acqua dietro di lei, è una scena bellissima e commovente…! Osserviamo pesci dai colori mai visti, buffi ed eleganti come il pesce chirurgo azzurro e nero con coda gialla.

Nel pomeriggio Emilio prenota una barca per andare a vedere le mangrovie, lato sud-est dell’isola.

Arrivati sul posto ci rendiamo conto che la marea è troppo bassa e la barca non può inoltrarsi.

Poco male, decidiamo di fare il bagno e osservare la bellissima barriera che circonda l’isolotto del Komodo Resort.

Mi siedo sulla panca della barca, mi giro e sento una fitta dolorosissima alla costola in basso a destra.

Faccio dei profondi respiri e quando si decide di fare a nuoto il tratto fino alla scaletta di fronte al Resort, va tutto bene.

Nuoto tranquillamente osservando la barriera così piena di coralli di tutte le forme in cui si aggirano centinaia di pesci coloratissimi.

Il dolore aumenta.

24 settembre Dopo una notte quasi insonne convinco Italo ad andare da solo in barca con gli altri.

Prendo una pillola antidolorifica e mi stendo sulla sdraio davanti alla nostra casetta.

Dormo tutta mattina…Il dolore persiste ma cerco di distrarmi… Ho paura che si sia incrinata una costola.

Nel pomeriggio si parte con la barca per andare in un’isola dove vivono migliaia di volpi volanti(pipistrelli.

Lo spettacolo è indescrivibile: ci troviamo ancorati di fronte a un'isola di mangrovie, sullo sfondo un bellissimo cielo rosso da tramonto, ed ecco che all'improvviso migliaia di grossi pipistrelli si levano per andare a procurarsi il cibo, oscurando il cielo sopra di noi. 25 settembre Giornata bellissima, il mare sembra un lago, gli uccelli ci incantano con i loro versi, le bouganville con i loro colori, la colazione è ottima e fra di noi c'è molta cordialità e simpatia.

Oggi faremo snorkeling lungo la meravigliosa barriera che costeggia il nostro resort.

Incontriamo Anna che, piena di entusiasmo, ci accompagna sotto il pontile per vedere uno scorpion devil.

E’ molto mimetizzato ma lo tradisce la facciona da "cattivo".

Poi, sempre con lei, andiamo a vedere il cavalluccio marino che sosta in mare proprio davanti alla nostra casetta.

E' buffissimo: ricoperto di verde, con la "coda" attorcigliata alle alghe, si lascia dondolare, fingendosi un’alga! Nel pomeriggio saliamo sulla collina da dove lo sguardo può spaziare su questo meraviglioso arcipelago che ci ha riempito il cuore e gli occhi di emozioni.

Italo decide di proseguire da solo per esplorare la parte più lontana dell'isola, con due cime che si stagliano sullo sfondo.

Quando ritorna mi racconta della bellezza di quella parte dell'isola inesplorata: lunga vallata con mangrovie, salita con vista mozzafiato, canti di uccelli e vento avvolgente.

Ore 18,45 lezione di Emilio sempre molto stimolante e coinvolgente.

Segue cena, buon cibo e tanta cordialità; Mario si diverte a stuzzicare il simpatico e stentato italiano delle giovanissime cameriere del luogo.

26 settembre Gita all’isola dei Varani o Draghi di Komodo.

Il sogno di Italo sta per realizzarsi….!!! Arrivati sull’isola paghiamo l’entrata e iniziamo il percorso “lungo” che pare sia il più interessante.

Il caldo e la salitina iniziale si fanno sentire ma seguiamo compatti il ranger che sembra sapere il fatto suo.

E infatti, dopo circa 40’ di cammino nella foresta, intravediamo il primo varano.

Il ranger ci racconta che qualche giorno addietro i varani hanno morso un bufalo avvelenandolo e adesso lo stanno divorando.

Raggiungiamo un luogo dove, sotto un grande albero, ci sono quattro varani di tutte le taglie.

Il ranger è molto attento e controlla che nessuno si allontani; ci sentiamo sicuri e protetti.

Poco più in là, annunciato da un fetore insopportabile, ecco il bufalo sventrato con alcuni varani che si avventano nella cavità, piena di mosche, e strappano a morsi pezzi di carne putrida..

Italo non sta nella pelle, è talmente interessato ed eccitato da non sentire l’insopportabile fetore…! Un piccolo di varano si presenta dietro di noi ma non sembra interessato alla nostra presenza.

Riprendiamo il cammino di ritorno, la foresta è, nonostante la lunga stagione secca, abbastanza rigogliosa con palme, acacie ecc.

di proporzioni notevoli.

Ad un tratto, di fianco a noi, lungo il letto asciutto di un torrente, vediamo arrivare un enorme varano che si muove “sculettando” verso la sua meta.

Siamo tutti molto soddisfatti, io e Mario con qualche riserva sulla “bellezza” di questi animali “preistorici” che per Italo, naturalmente, sono “bellissimi!”.

Viaggio di ritorno con due soste per lo snorkeling.

Vediamo un bel serpente marino azzurro e nero e “Io” vedo un grosso pesce leone che appena mi nota si acquatta sul fondo.

Cerco di richiamare l’attenzione di Italo ma è concentrato nelle sue osservazioni.

Non voglio che perda l’occasione di vedere un lion fish, mi fermo sul posto, continuando a nuotare per non essere allontanata dalla corrente.

Finalmente Italo alza la testa per vedere dove sono finita ed io gli faccio segno di avvicinarsi velocemente.

Quando vede il “lion” resta, come me, incantato a guardarlo.

Rientriamo al resort felici ma consapevoli che domattina partiremo lasciando qui un pezzetto di cuore per la bellezza che la natura ci ha mostrato, per la qualità del Resort, l’accoglienza dei gestori, la simpatia dei ragazzi del luogo impegnati nelle varie mansioni e per le utilissime lezioni di biologia marina che Emilio ci ha impartito tutte le sere prima di cena. Testo di Fatima  Consiglio e Italo Venzaghi

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