L'UOMO DEL RISCIO'

Uomini gracili e asciutti come sterpi con lunghe barbe bianche, oppure ragazzi in giovane età; tutti avvolti nelle loro tuniche dai colori tenui segnate da macchie scure.
Pedalano.

Pedalano divincolandosi tra gas di scarico, tra automobili disastrate, tra rumorosi motorini. Pedalano senza sosta, pedalano da una vita, fin da quando, ancora bambini iniziavano questo mestiere antico come la bicicletta.

Pedalano consapevoli che questo è e sarà il loro destino fino a quando quelle ginocchia stanche e sempre più sporgenti potranno reggere lo sforzo. I Risciò sono un mondo che si muove al ritmo della pedalata, sono un fiume in piena che sembra travolgere tutto quanto gli sta intorno, sono uomini affaticati che si sollevano sui pedali senza fare trasparire nessuna smorfia di dolore o di stanchezza.
Sono uomini che si voltano verso il loro cliente, comodamente seduto in quel minuscolo salottino ambulante, gli offrono un sorriso e chiedono se va tutto bene.

Gli uomini del Risciò sono i padroni di questa strada caotica.

Testo e foto Guido Malara

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