INDONESIA Komodo

Immaginate quel meraviglioso mappamondo interattivo che si chiama Google Map posto di fronte ai vostri occhi.

Chiedetegli di cercare l'isola di Sebayur e il mondo interattivo inizierà magicamente a ruotare come una palla da biliardo per focalizzarsi prima sull'area geografica Asiatica per poi restringere la sua visuale sull'Indonesia.

Inizierà poi ad avvicinarsi sempre di più finchè finalmente vedrete comparire l'isola di Bali e poco più a est l'isola di Komodo, famosa per i suoi draghi.

A poca distanza da Komodo finalmente Google Map si arresterà su una piccola isola collocata dentro il famoso e omonimo arcipelago.

Ecco Sebayur Island! Vi chiederete cosa c'entra questa sconosciuta isola con l'arcipelago, con i draghi, con Bali e con l'Indonesia? Se siete curiosi e avete voglia di leggere una bella storia andate avanti ... UN SOGNO DIVENTATO REALTA'

La prima volta che arrivammo a Labuan Bajo, il naturale punto d'accesso dell'arcipelago di Komodo, fu via mare, portati lì dalla curiosità di incontrare i varani, i famosi draghi di Komodo.

Le poche informazioni che avevamo sul posto, riguardavano esclusivamente come e dove poter vedere i varani; dell'arcipelago e del suo entroterra non sapevamo quasi niente e non ci aspettavamo di trovare un luogo così speciale, nonostante l'Indonesia ci avesse già abituato alla sua bellezze: montagne verdissime che precipitano in mare trasformandosi in spiagge da sogno, paesaggi aspri e verticali coperti da foreste immense tagliate da fiumi impetuosi, vulcani, laghi e migliaia di isole e isolotti che spuntano da un mare zaffiro e turchese.

Quel giorno arrivammo quasi al tramonto, stanchissimi dopo dieci giorni trascorsi su una barca da pesca, dormendo sul ponte di tavole sconnesse, mangiando il pesce che riuscivamo a pescare e ciò che il proprietario della barca e suo figlio si procuravano barattando pesce secco con verdure e riso.

Avevamo costeggiato buona parte della costa nord di Flores, partendo da Riung, fermandoci spesso a fare escursioni nell'entroterra e facendo snorkeling dove ci consigliavano i nostri marinai.

Fu così che il viaggio che sarebbe dovuto durare tre giorni si allungava sempre di più.

La voglia di una birra e di un pasto consumato seduti a un tavolo era fortissima e, dopo avere trovato una stanza nel primo alberghetto incontrato, ci infilammo in un ristorantino abbarbicato sulle pendici della collina che domina il porto di Labuan Bajo da est, senza quasi fare caso allo spettacolo che ci circondava.

Una volta seduti, finalmente spalancammo gli occhi su ciò che avevamo di fronte infatti, dalla terrazza del ristorante, la baia di Labuan Bajo incorniciava di verde e blu un tramonto dalle mille sfumature e una schiera di isole i cui contorni cominciavano a sfumarsi.

Un quadro dipinto da un pittore folle con una tavolozza dai troppi colori.

- Siamo uomini fortunati! - dissi rivolgendomi al proprietario del ristorante che ci era venuto ad accogliere di persona.

- Perché? - rispose lui guardandomi incuriosito, - mi scusi, sono un inguaribile romantico e un tramonto così non è da tutti i giorni – gli risposi, - ma cosa dice?- disse il proprietario del ristorante, - non è da tutti i giorni un tramonto così - ripeto scandendo bene le parole, - ma perché lei viene da uno di quei paesi dove per sei mesi è notte e altri sei mesi è giorno? Qui da noi il sole tramonta tutte le sere! -, - ma io mi riferivo a tutti quei colori -, dissi - beh, è il solito tramonto! Volete qualcosa da bere? - Rispose lui.

Ammutoliti ordinammo due birre.

Ci fermammo dieci giorni invece dei due previsti, esplorammo con i nostri pescatori buona parte dell'arcipelago, quando ci infilammo le nostre maschere ci assalì un enorme dubbio: è più bello fuori o sott'acqua? Negli anni successivi, siamo tornati spesso a Komodo, io tutte le volte che il mio lavoro di commerciante di oggetti etnici mi portava in Indonesia e mi concedeva qualche giorno di pausa mentre Stefano, per il suo lavoro di organizzatore e guida di “ viaggi avventura”.

Paradossalmente, con il trascorrere del tempo questo luogo diventava sempre più bello, da parte dei locali cresceva l'istinto di salvaguardia del loro meraviglioso paese.

In breve la lotta unanime alla pesca con gli esplosivi ha dato grossi frutti e le poche aree dell'arcipelago che ne erano state colpite, oggi sono in grande ripresa così come il divieto alla caccia di frodo che ha ripopolato le isole maggiori di cervi, cinghiali, cavalli selvatici e bufali.

Con tanto cibo a disposizione e non più massacrati dagli uomini come in passato anche i mitici varani, un tempo a gravissimo rischio di estinzione, hanno evitato un destino che sembrava ineludibile.

Così tra un viaggio e l'altro arriviamo al maggio 2009 quando nel corso di un breve viaggio nell'arcipelago, venni a sapere che era stata messa in vendita Sebayur, una delle più affascinanti dell'arcipelago.

Ero in viaggio con la mia compagna che incredula mi vide entrare in azione per avere tutte le informazioni necessarie per intavolare una trattativa, a scapito del nostro viaggio romantico.

Una larva di idea che sonnecchiava e che ogni tanto faceva capolino da qualche recesso della mia mente, era improvvisamente maturata e un piano ben preciso cominciava a delinearsi nella mia mente.

Quella sera stessa telefonai a Stefano, mio vecchio amico e compagno di viaggi per comunicargli che Sebayur era in vendita.

- Sebayur a Komodo? Quanto vogliono? -, - non é ancora chiaro ma ho la sensazione che si possa fare -

Non avevamo mai parlato seriamente di un progetto simile.

Qualche volta avevamo fantasticato sulla possibilità di chiudere bottega e tirar su un piccolo diving resort, da qualche parte, magari proprio a Komodo, ma eravamo ben coscienti che si trattava di un bel sogno delineato dalla nostra fantasia più che dalla reale possibilità.

Eppure nell'arco di quella breve telefonata la decisione era stata presa.

Stefano era d'accordo e allora decidemmo che da quel momento avremmo fatto sul serio e saremmo andati fino in fondo.

Oggi, a distanza di due anni da quella telefonata, grazie anche all'apporto di Daniele e Paola, due amici che sin dal primo momento si sono uniti al progetto, il Komodo Resort è diventato una realtà.

Siamo convinti che si tratti di una bella realtà e di un progetto rispettoso dell'ambiente pur offrendo tutte le comodità necessarie.

In questo anno abbiamo lavorato sodo e seguito direttamente la crescita del Komodo Resort, molte cose sono state realizzate e molte altre lo saranno nel prossimo futuro.

Quando si naviga a distanza da Sebayur è difficile notare il Komodo Resort, l'isola sembra selvaggia e disabitata, le costruzioni si confondono con la natura circostante e questo mimetismo ci rende ancora più orgogliosi del nostro lavoro e delle nostre fatiche.

Oltre a creare uno scenario di grande suggestione fuori dall'acqua non dimentichiamoci delle meraviglie sottomarine che ci offre questo fazzoletto di mare considerato oggi uno dei fondali più belli al mondo.

Non a caso negli ultimi anni l'Unesco ha esteso il riconoscimento di World Heritage Site e di Man and Biosphere Reserve anche ai fondali marini di Komodo.

Gennaio 2012 è nato il KOMODO RESORT Il Komodo resort si trova sull’isola di Sebayur Besar, a 10 miglia da Labuan Bajo sulla rotta di Komodo.

Nella costruzione del Resort è stata dedicata una particolare attenzione al materiale impiegato e alle forme degli edifici in modo da limitare l’impatto visivo delle costruzioni sul paesaggio.

Tutti i bungalows sono costruiti in legno di tek riciclato o proveniente da coltivazioni controllate.

La struttura del tetto a cinque strati di diversi materiali e la sua particolare forma sono state concepite allo scopo di garantire un ottimo isolamento termico e mantenere fresco l’interno del bungalow, in modo da non rendere necessario l’uso di aria condizionata.

I 13 bungalow dispongono tutti di ventilatore e frigobar e sono allineati lungo la spiaggia con vista sul tramonto e su un meraviglioso panorama dell’arcipelago.

Ciascun bungalow ha una superficie di 42 metri quadri divisa tra camera, bagno e una spaziosa terrazza.

Il Resort è provvisto di Bar, di un ristorante dove gustare piatti della cucina italiana, indonesiana e internazionale e di un diving center.

Gli amanti dello snorkeling potranno godere dei bellissimi fondali che circondano l’isola semplicemente nuotando dalla spiaggia.

Il reef di Sebayur Besar è particolarmente integro e ricco di vita.

A soli pochi metri dalla spiaggia le molte specie di coralli duri e morbidi, anemoni di mare, crinoidi, stelle marine e una grande varietà di pesci di barriera danno vita ad un ambiente interessantissimo.

Potrete facilmente avvistare tartarughe marine e pesci unicorno, e con un po’ di fortuna aquile di mare, pesci napoleone e grossi carangidi.

A 5-10 minuti di barca si possono raggiungere bellissime spiagge e 4 interessanti siti di immersione.

A distanze di poco maggiori (dai 15 ai 90 minuti di navigazione) ci sono altri 25 siti di immersione.

Grazie alla sua posizione strategica, dall’isola di Sebayur Besar è possibile raggiungere anche le parti più remote dell’arcipelago in poco più di tre ore di barca.

PARTENZE PREVISTE PER KOMODO RESORTdal 3 al 18 agosto Programma di viaggio 16 giorni 15 notti di cui 8 notti al Komodo Resort + 4 giorni Tour Bali Quota Non Sub 2.980 euro - Quota Sub 3.190 euro (volo di linea Cathay Pacific da Milano) Arcipelago di Komodo Le 17.500 isole che compongono l’arcipelago Indonesiano, sono distribuite nella zona equatoriale su tre aree geologiche diverse: due piattaforme continentali, la Grande Sonda a ovest, ultima propaggine della piattaforma eurasiatica e la piattaforma dell’Australia-Nuova Guinea a est mentre nella parte centrale poggiano sullo straordinario crogiolo biologico che è la Bio-regione Wallacea formata da Sulawesi, dall’arcipelago delle Molucche e dalle isole della Piccola Sonda; considerata il punto di separazione e d’incontro geologico e biologico tra i due continenti.

Bagnata a Nord dal Mar della Cina e dall’Oceano Pacifico e a Sud dall’Oceano Indiano l’Indonesia rappresenta l’unico punto di comunicazione equatoriale tra i tre mari.

Questa particolare posizione geografica ha reso l’Indonesia il paese a maggiore biodiversità marina del pianeta.

Tra le innumerevoli gemme naturalistiche che ci offre questo paese, il piccolo Arcipelago di Komodo è una di quelle in assoluto più affascinanti.

Situato nello stretto di Sape, tra le isole di Sumbawa a occidente e Flores a oriente, bagnato dall’Oceano Indiano a sud e dal Mar di Flores a nord.

Nel 1980 ebbe luogo la creazione del Parco naturale di Komodo e sei anni dopo l’area fu dichiarata dall’Unesco “World Heritage Site” e “Man and Biosphere Reserve”.

Grazie a questi interventi di conservazione e protezione dell’area, il flusso turistico subì un incremento senza tuttavia pregiudicare l’integrità dei luoghi.

Paesaggi di straordinaria bellezza spiagge incontaminate e magnifici fondali ne fanno una meta turistica d’eccellenza.

Formato da tre isole maggiori: Komodo (grande circa come l’Isola d’Elba), Rinca (pronuncia Rincia) e Padar, oltre che da decine di isole minori per la maggior parte deserte, l’arcipelago si rivela un dedalo di isole, scogli e barriere coralline dove le correnti possono essere fortissime, come nello stretto di Mola tra Rinca e Flores e dove possono superare i dieci nodi di velocità.

Queste particolari caratteristiche hanno consentito lo sviluppo di un ecosistema marino che per la sua ricchezza rappresenta un vero paradiso per naturalisti e subacquei.

Oltre mille specie diverse di pesci, 260 di coralli duri e 70 di spugne, oltre ad un infinità di nudibranchi, ascidie di ogni colore, crostacei di tutte le dimensioni, cavallucci marini pigmei, squali, mante e delfini che fanno di Komodo un posto da sogno e un paradiso per gli appassionati di fotografia.

Un posto indimenticabile per gli amanti dello snorkeling, che oltre alla fantasmagorica varietà di flora e fauna del reef in superficie, avranno la possibilità di incontrare i grossi pelagici in pochi metri d'acqua.

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