IL VULCANO CHE CRESCE

La passeggiata di notte per raggiungerlo, seguire i dromedari per non perdere il sentiero comunque perso, toccare le stelle con un dito.
Un film di quelli che iniziano con un gruppo di ragazzini che passano dall'anta dell'armadio per entrare in un mondo fantastico; anche se dall'armadio c'ero già passata da alcuni giorni.

Abbiamo spostato fiumi, ricreato laghi, perforato montagne e mari per raggiungere altre sponde ma il vulcano no.
E' un luogo imprevedibile, mutevole, dove le regole non hanno valore andando oltre il controllo umano.

La genesi non è finita. Erta Ale cresce lentamente, non in modo violento ma aggiungendo strato su strato, formando caldere che assomigliano a laghi sempre in movimento, su cui camminare.

Fontane e lapilli di lava, creano filamenti finissimi di vetro, simili a capelli e lacrime, come quelle della Dea Pele, fuggita sul Kilauea e inseguita dalla vendicativa sorella maggiore proveniente dal vulcano.

Bivaccare e addormentarsi sull'Erta Ale è stata una favola.

Testo e foto Claudia Marzocchi

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