IL SAPERE DELLE MANI

A Milan se sta mai coi man in man. Mani meticolose. Mani attente. Mani ruvide segnate dal tempo. Mani che cuciono, dipingono, tagliano, scolpiscono, plasmano. Mani che cucinano, che creano sensazioni, che donano bellezza e sogni.


Sono queste le mani di tutti gli artisti che preferiscono farsi chiamare artigiani, un bene prezioso e spesso dimenticato, che poco per volta scompare nella penombra delle botteghe milanesi.
Il sapere delle mani, non s'impara sui libri, ma nella ritualità dei movimenti, che poco per volta genera una indissolubile simbiosi tra le mani e la materia.

Dita che si muovono veloci, accarezzando e modellando il cuoio, la stoffa, la creta e il vetro, ripetendo movimenti che affondano in tradizioni secolari.
Lavori preziosi, rari, fragili come le pagine di un libro, che racconta il passato e storie di vita lontana. Mani, che corrono svelte, sembrano danzare, creando movimenti misteriosi, magici, ma che grazie alla loro creatività e operosità generano innovazione e sviluppo.
Mani che da secoli tutto il mondo ci invidia.

.... Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore, è un artista.
(San Francesco D’Assisi)

Testo e Foto di Giorgio Mesturini

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