I FONDALI DI KOMODO

Ancora pochi preparativi da fare, le ultime cose da controllare. Ci sono tutti i caricabatterie? La macchina fotografica è pronta a scattare? Documenti? Ancora una giornata da passare nel mondo conosciuto e poi aereo, cambio, scalo. Ore e ore per poter pensare a cosa si lascia dietro di sé e a cosa si troverà sulla nuova strada. Pronti? Via! Partenza da Trieste alle 9 del mattino circa, con mio padre alla guida imbocchiamo l’autostrada e arriviamo tranquilli al ParkToFly di Linate. Navetta, attesa, check in, ancora attesa e finalmente imbarco verso Amsterdam, dove abbiamo un cambio veloce; quasi neanche il tempo di renderci conto che siamo sbarcati che già passiamo un altro controllo di sicurezza: l’esame al body scanner viene superato brillantemente (per fortuna!) Partenza in orario e adesso stiamo ormai sorvolando l'Ucraina in attesa della cena e poi inizierà la lunga notte che ci porterà prima a fare uno scalo tecnico a Singapore e poi destinazione Bali. Complice il fuso orario ormai siamo già alla mattina del 26 aprile. Ieri sera all’arrivo a Bali abbiamo incontrato Federica, Stefano, Ilaria e Gianmarco con i quali adesso ci stiamo recando di nuovo all’aeroporto. Check in, controllo documenti e ci si prepara per un nuovo decollo alla volta di Labuan Bajo, dove dopo un volo di un'oretta e mezza circa ci troviamo a fare la registrazione presso l'ufficio in loco del Komodo Resort & Diving Club dove conosciamo Elena, che ci accompagna in barca sull'isola di Sebayur. Così finalmente dopo un'ora e mezza di navigazione in mezzo a incantevoli isolette collinose ricoperte da una vegetazione verdissima, che ricordano smeraldi caduti in mare, vediamo spuntare i bungalows con i loro tetti in paglia e possiamo tutti pensare  "ma è davvero come si vede dalle foto!".

Ovviamente per prima cosa ci si lancia sul pranzo indonesiano che ci è stato preparato e capiamo che aglio e peperoncino ci faranno buona compagnia durante la nostra permanenza in questo bellissimo paese, poi subito al bungalow diving dove conosciamo Laura, Alberto e Willy, le nostre guide, e dove prepariamo l'attrezzatura per essere pronti l'indomani mattina alle 8 in punto a saltare in barca e iniziare quello per cui tutti siamo qui: immergersi in questo spettacolare mare blu! In questa prima giornata sull'isola abbiamo ancora tempo per scoprire la spiaggia e capiamo subito che qui non siamo alle Maldive: l'erba arriva quasi fino al mare e con la bassissima marea (siamo in settimana di luna piena) il reef affiora notevolmente e bisogna fare estrema attenzione a scartare i coralli per trovare un passaggio verso l'acqua un po' più alta. La striscia di sabbia che separa coralli e terra è veramente ridottissima, ma già in pochi metri d'acqua si può immaginare cosa troveremo poi in immersione.

PRIMO GIORNO AL KOMODO RESORT
Ebbene si inizia! Subito una bella check-dive al Mini Wall, il punto di immersione più vicino all’isola, dove i nostri occhi vengono inondati dai colori: spugne, coralli e pesci illuminati dal fascio della lampada rivelano pigmentazioni rosse fuoco, viola, gialle, verdi, azzurre, arancio, rosa! Quindi… Che il servizio fotografico abbia inizio! Dopo un’ora di immersione risaliamo sulla barca e ci spostiamo verso il secondo dive site del giorno, Sabayour Kecil, dove incontriamo le prime tartarughe delle settimana e possiamo passare la sosta di sicurezza su un bellissimo giardino di coralli, circondati da banchi di coloratissimi anthias e castagnole. In questa prima giornata di immersioni abbiamo già intuito cosa ci può offrire il mare di questo arcipelago: tante bellissime macro! Crinoidi, nudibranchi, vermi piatti, stelle marine e alberi di Natale sembrano farla da padroni su questi fondali. La giornata termina con un’escursione in barca, all’avvistamento dei “flying foxes bats”, grandi pipistrelli che al tramonto si alzano in volo e si dirigono verso le isole maggiori alla ricerca di frutta per la loro cena e abbiamo così la fortuna di assistere a questa mangereccia spedizione su un tramonto spettacolare.

Pian piano il cielo passa da un azzurro chiaro ad un giallo canarino, per poi tingersi di arancione, rosso, viola fintanto che il sole non scompare totalmente dietro all’isola delle volpi volanti e lascia il posto ad un blu profondo, quasi nero, cosparso di puntini bianchi e luminosi come diamanti poggiati su una tappeto di velluto. Sotto la via lattea la barca sta tornando al Resort dove ci aspettano per la cena. Oggi è il grande giorno, quello per cui tutti siamo qui. Al gruppo si sono aggiunti anche Romina e Stefano, arrivati ieri al Resort, e dopo la prima immersione di “riscaldamento” ci dirigiamo al Manta Point con un po’ di ansia in realtà, perché la settimana precedente non era stata fortunata per chi era alla ricerca di queste nere alate creature marine ma la luna piena ha portato forti correnti sul nostro cammino e appena arrivati la vediamo dalla barca, elegante, che vola serena nell’acqua.. Manta! E poi un’altra e poi un’altra e poi ci tuffiamo! E finalmente per la prima volta tutti proviamo l’emozione di avere vicino questi stupendi ed enormi pesci, che sembrano ridersela non poco nel vederci arrancare per trovare uno scoglio sul quale aggrapparci per non venir portati via dalla corrente, mentre loro senza alcuno sforzo apparente ci volano sopra, piroettano, si affiancano e fanno un po’ le dive per farsi fotografare e filmare.

Salutate le mante, nel pomeriggio ci prepariamo all’ultimo tuffo della giornata prima del rientro sulla nostra isoletta e, se al Manta Point c’era corrente qui siamo in formula uno! Diciamo che le macchina fotografica si è rivelata un accessorio inutile in questa immersione fino alla sosta di sicurezza sul giardino di coralli alla fine del circuito del gran premio di Siaba Kecil, dove un paio di tartarughe e qualche nudibranco si sono messi in posa. Però probabilmente abbiamo provato le stesse sensazioni di Harry Potter quando è salito per la prima volta su una scopa volante. Dopo una tranquilla giornata di immersioni, ci prepariamo alla crepuscolare della settimana per l’avvistamento dei famosi Mandarin Fish, quindi alle quattro del pomeriggio pronti in barca e dopo una quarantina di minuti di navigazione ci tuffiamo con il sole che sta iniziando il suo declino serale. Bisogna veramente aguzzare la vista ed essere molto veloci nello scatto perché i mandarini sono un po’ schizofrenici “mi faccio vedere, non mi faccio vedere, mi faccio vedere..”… però raggiungiamo l’obiettivo e riusciamo ad immortalare entrambi i tipi che vivono qui. Poi pesci scatola, piccoli lion fish, nudibranchi, piccoli balestra. Ottima muck-dive che termina con il tramonto visto dall’acqua, in attesa di risalire sulla barca: direzione resort, obbiettivo cena. Crystal Rock, Castel Rock, il “Calderone”, Batu Bolong, Tatawa, Siaba… i punti di immersione si susseguono giorno dopo giorno, ognuno con caratteristiche proprie che lo rendono unico: down current, up current, pinnacoli, giardini di coralli, passaggi in piccoli canyon creati dai coralli e dalle rocce. E in ogni immersione possiamo ammirare coralli molli e duri di moltissimi colori, parimenti per le spugne, vermi piatti e nudibranchi con le loro livree arcobaleno, pesci palla, pesci scatola, dolcilabbra, carangidi, pesci ago, barracuda, granchi porcellana e pesci pagliaccio che sbucano da bianchissime anemoni, aragoste e gamberi timidi che al nostro passaggio si nascondono nelle loro tane e banchi infiniti di anthias, castagnole, pesci sergente, che rendono ancora più colorata la stupenda barriera corallina che caratterizza questo arcipelago. Durante la settimana abbiamo la fortuna anche di incrociare un paio di pinna bianca, qualche bel balestra titano e dei grandi napoleoni, che si lasciano cullare tranquilli nella corrente.

Ultimo giorno di immersioni e vogliamo finire alla grande, quindi ci ripresentiamo al Manta Point in trepida attesa di incontrare di nuovo le nostre amiche. Iniziamo a girare con la barca e niente. Chiediamo anche alle persone sulle altre barche che incrociamo durante la perlustrazione, ma sembra che oggi non si siano viste. Inizia a trasparire un po’ di delusione sui volti delle persone. E poi, di colpo, eccola là: affiorante a pelo d’acqua! Manta! Siamo prontissimi, ci buttiamo in acqua e iniziamo l’immersione sperando di incrociarle il prima possibile. Passano una quindicina di minuti ma per il momento ancora nulla. Che ce ne fosse solo una oggi? In effetti la corrente è meno forte dell’altra volta e potrebbero essersi spostate. Ma poi vedi questa enorme ombra nel blu, sembra uscire dalla nebbia vista la sospensione che c’è oggi, e agganciati al fondo al riparo da qualche roccia filmiamo il volo di questi stupendi pesci neri, che rimangono con noi per tutta l’immersione e ormai i sessanta minuti sono passati e dobbiamo salutarle e uscire. Ma abbiamo le foto, i filmati e soprattutto i ricordi di questo emozionante incontro, che porteremo sempre con noi. Arriva la sera e abbiamo ancora una notturna da fare prima di far asciugare l’attrezzatura quindi ci portiamo al Mini Wall per questo ultimissimo tuffo nel mar di Flores. E anche la notte non delude le nostre aspettative: gamberetti ovunque, nudibranchi, crinodi a passeggio, paguri e la ballerina spagnola per concludere in bellezza questa esperienza. Inoltre la luce della lampade attira vermi e ogni tipo di organismo acquatico che forma il plancton infatti, appena le spegniamo e agitiamo un po’ le mani, ci ritroviamo circondati dalla sua famosa luminescenza. Ormai sono passati anche questi ultimi sessanta minuti, risaliamo sulla barca e salutiamo definitivamente i fondali marini di questo arcipelago: domani l’esplorazione sarà terrestre.

ULTIMO GIORNO AL KOMODO RESORT
Ultima giornata da trascorrere in mezzo alle isolette di Komodo. Ci trasferiamo in barca sull’isola di Loh Buaya, dove incontriamo il ranger Kuba (per gli amici, Fidel….) che ci accompagna in una camminata in mezzo alla foresta  per vedere i famosi draghi di Komodo, i varani più grandi e pericolosi al mondo, in quanto la loro saliva contiene una buona dose di agenti patogeni che rende il loro morso velenoso. Visti così distesi all’ombra delle case dei ranger non sembrano più che tanto pericolosi, poi però vediamo lo scatto che fa una di queste mega lucertole per cercare di azzannare una scimmietta distratta e ci rendiamo conto che forse non sono proprio tutte storie per turisti le raccomandazioni fatte nel briefing pre-camminata. Tra urla terrorizzate la scimmietta comunque è riuscita a salvarsi tra i rami di un albero anche se, lo ammettiamo, abbiamo tutti tifato per il drago: sarebbe stata una gran foto…!

C’è ancora un pomeriggio di snorkeling e sole e poi l’ultima cena al resort, le valige da preparare, gli indirizzi Facebook e mail da scambiarsi, le foto e i filmanti da condividere sui vari tablet e computer. Ancora pochi preparativi da fare, le ultime cose da controllare. Ci sono tutti i caricabatterie? La macchina fotografica è riposta nella sua custodia? Documenti? Ancora una momento per i saluti e poi aereo, cambio, scalo. Ore e ore per poter pensare a cosa si porta di nuovo a casa con sé e a cosa si ritroverà sulla vecchia strada, con la certezza di aver conosciuto delle persone stupende con cui si ha avuto la fortuna di condividere un’esperienza bellissima e appagante. Grazie a Roberto, Federica, Stefano, Ilaria, Gianmarco, Romina, Stefano e al prossimo tuffo insieme!

Testo e foto di Barbara Belaz

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