CONCIATORI DI FES

Raggiungo Fes e punto dritto al Souk dei conciatori. Un salto indietro nel tempo, cento, duecento, trecento anni.
Vengo invaso dagli odori descritti in “Profumo” di Suskind.


Pelli di animali scuoiati in ogni angolo: appese, a bagno nelle vasche, per terra.
Cumuli maleodoranti che presto diventeranno borsette, cinture, scarpe e portafogli.

Cade una pioggia finissima che avvolge tutto e tutti.
I conciatori lavorano in qualsiasi condizione, senza percepire il freddo che li circonda.
Poltiglia di fango ovunque. Tinture e pelli imbrattano terreno, muri e persone.

I “caporali” distribuiscono lavoro e salario in questo quartiere fuori dal tempo e da ogni logica, dove gli uomini trascorrono giornate senza regole alcune.
Coperti di stracci e vecchi stivali alimentano i nostri bisogni di consumismo impulsivo.


Testo e Foto di Giovanni Miceli

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