SOCOTRA

SOCOTRA

Caro viaggiatore quello a Socotra non è un viaggio qualunque, l’isola è stata da sempre un luogo difficile da raggiungere. In passato perché isolata e battuta da forti venti, negli ultimi decenni è stata raggiungibile a fasi alterne in quanto facente parte dello Yemen, subendone la situazione politica, oggi finalmente può essere raggiunta attraverso qualche disagio tipico dei luoghi isolati dal resto del mondo.
Abbiamo voluto elencare una serie di piccoli disagi ai quali andremo incontro e che ritengo importante conoscere prima di decidere di affrontare questo viaggio. E’ chiaro che se da una parte incorreremo in qualche disagio dall’altra vivremo una esperienza straordinaria. Ti chiedo solo di dedicare qualche minuto alla lettura e poi se ti ritrovi in questo genere di viaggiatore contattaci


PREMESSA Un viaggio come questo deve avere poche ma chiarissime regole affinchè funzioni nel modo migliore.
La prima regola è sapere dove si va e non farsi suggestionare solo dal nome esotico.
La seconda regola è quella dell’accettazione del gruppo; la differenza in un viaggio la fanno le persone ed è per questo che sarà fondamentale accettare pregi e difetti delle persone presenti.
Discussioni inutili fanno perdere solo tempo ed energie. Le nostre energie e il nostro tempo le vogliamo dedicare solo alla magia dell’isola.
SPEDIZIONE Abbiamo voluto organizzare una vera e propria spedizione, vogliamo uscire ove sarà possibile dalle rotte classiche coscienti che questa scelta ci porterà ad incorrere in una serie di piccoli disagi al momento imprevedibili. Da parte nostra ci sarà la maggiore attenzione affinchè tutto proceda nel modo migliore.
VOLO AEREO L’organizzazione di questo viaggio non è semplice, in particolare nella gestione dell’unico volo settimanale che da Abu Dhabi ci porterà a Socotra. Ad oggi sappiamo solo che il volo sarà il martedì ma non ne conosciamo ancora l’operativo esatto. Allo stesso tempo non possiamo attendere troppo tempo perché i posti destinati ai turisti sul volo per Socotra sono pochi. Per ora abbiamo provveduto ad acquistare 11 biglietti sul volo Milano - Abu Dhabi e questo è già un punto fondamentale. Intanto rimaniamo in attesa di poter confermare anche il volo Abu Dhabi - Socotra che normalmente sarà disponibile solo a pochi mesi dalla partenza.
COMUNICAZIONI Per quasi tutta la durata del viaggio avremo una linea WIFI molto scarsa, questo comporta un utilizzo ridotto dei cellulari.
PERNOTTAMENTI Dormiremo sempre in tenda, nessuna possibilità di dormire in altri soluzioni. Solo per l’ultima notte abbiamo fissato un hotel a Hadibu.
IGIENE I bisogni primari verranno espletati in mare o dove sarà possibile. Non sono disponibili aree comuni, pertanto dovremo organizzarci come avviene normalmente nei viaggi nei deserti.
ACQUA PER LAVARSI La quantità di acqua disponibile per lavarsi è ridotta allo stretto necessario, la sera avremo la possibilità di fare una doccia.
ALIMENTAZIONE La fornitura di alimentari sarà quella disponibile sull’isola, ovviamente il pesce non mancherà mai, per il resto ci forniremo al meglio con quello che sarà disponibilità.
Se hai letto, capito e accettato lo spirito di questa spedizione sei il benvenuto sull’isola più affascinante del mondo.

VISTO CONSOLARE Ci verrà fornito dal nostro corrispondente a seguito del ricevimento di scansione del passaporto.

INTERNET
La copertura internet sull’isola è quasi inesistente. A Socotra non c’è possibilità di acquistare SIM card le SIM ETISALAT le potrai acquistare comodamente all’interno dell’aeroporto di Abu Dhabi nella zona del recupero bagagli e nella sala degli arrivi, ai Terminal 1 e 3. Consigliato 8 GB. (circa 25 euro)

ELETRICITA’
Saremo dotati di un generatore elettrico che potrà essere utilizzato anche per la ricarica dei cellulari.

CAMBIO
Consigliabile cambiare qualche soldo ad Abu Dhabi. A Socotra si può tranquillamente usare moneta locale di Abu Dhabi. Quello che avanza potrà essere usato per le mance.

COSA PORTARE
Sacca da viaggio molle in modo da stivarla nelle 4x4
PER LA NOTTE Sacco lenzuolo o sacco pelo estivo, Cuscino per chi necessita, Lampada frontale, Borraccia
PROTEZIONI Creme solari, cappellino per ripararsi dal sole, Burro cacao ad altissima protezione

IGIENE PERSONALE
Salviette igieniche, Saponi e shampoo ecologici , Anti-repellente per zanzare
Sandali e scarpe da trekking per le camminate, Asciugamano microfibra    

MEDICINALI
Non serve nessuna vaccinazione, seguite le solite norme igieniche. Dotarsi dei medicinali che ritenete necessari. Le dotazioni sull’isola sono scarsissime.

PERNOTTAMENTI
Dormiremo in campi tendati a stretto contatto con la natura e questo richiede un buono spirito di adattamento ad esclusione dell’ultima notte in modesto hotel ad Hadibu

TENDE
Le tende in condivisione modello Air Second 4.2 sono comodissime e spaziose con la possibilità di separare in due zone notte dove sono presenti comodi lettini da campeggio. Forniremo anche un materasso di gomma piuma.

ACQUA PER LAVARSI
Non sono disponibili aree comuni, pertanto dovremo organizzarci come avviene normalmente nei viaggi nei deserti.
La quantità di acqua disponibile per lavarsi è ridotta allo stretto necessario, la sera avremo la possibilità di fare una doccia. Utilizzare saponi biologici.

ALIMENTAZIONE
La fornitura di alimentari sarà quella disponibile sull’isola, ovviamente il pesce non mancherà mai, per il resto ci forniremo al meglio con quello che sarà disponibilità.
Consigliamo di portare ognuno qualche genere di conforto alimentare (marmellate, grana, biscotti, ecc…)

COME CI MUOVIAMO
A bordo di fuoristrada 4x4 (3/4 pax per auto)

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Vestiti comodi e leggeri. Per le signore un paio di pantaloni o gonna lunghi e magliette con le maniche lunghe per le visite ai villaggi.

MARE
Attrezzatura snorkeling: pinne, maschera, boccaglio, mutino licra. Qualche maglietta a manica lunga per proteggersi durante la navigazione.

RISPETTO PER LA CULTURA E LA RELIGIONE
Saremo ospiti in un paese islamico pertanto sarà necessario rispettare le tradizioni di questo popolo che ci ospita attraverso un comportamento educato e responsabile. L’isola appartiene alla sua gente. Noi siamo gli ospiti.

RISPETTO PER L’AMBIENTE
L’ecosistema di Socotra è molto fragile e richiede la massima attenzione e responsabilità.
Severamente vietato portare via dall’isola le sue ricchezze naturali, coralli, conchiglie, semi, fiori. Fotografate tutto quello che vi interessa e lasciare dietro di voi solo le vostre orme.

L’isola si è staccata dall’Africa sei milioni di anni fa, vivendo da allora una autonomia biologica senza interferenze esterne. Le sue montagne non sono mai state sommerse negli ultimi 135 milioni di anni, con il risultato di riuscire a preservare animali e piante risalenti a quel periodo e che oggi non esistono più in nessuna altra parte della terra e che le conferiscono un aspetto primordiale. L’interno dell’isola offre montagne di calcare e picchi granitici alti fino a 1.500 metri, con numerose grotte, fiumi, cascate e profondi canyon. I 350 chilometri di coste alternano falesie precipizi, faraglioni e grotte, enormi spiagge bianchissime deserte dove nidificano le tartarughe, dune di sabbia alte 40 metri, colonie di uccelli e tutt’intorno un mare d’incanto con una straordinaria barriera corallina, fondali di rara bellezza popolati da miriadi di pesci e di crostacei multicolori.
L'isola principale è costituita da una piccola piana costiera, altipiani calcarei di tipo carsico e le Haghier Mountains che raggiungono i 1.525 m.s.l.m. dalle cui vette si possono udire i rumori del mare che divora i calanchi sabbiosi e del vento che sbriciola le grotte. Magari si potessero sentire ancora i profumi perduti delle carovane orientali e dei commerci marinari dell'Arabia Felix.
Splendide sono le coste a Nord che si affacciano sul Mar Arabico, frequentemente costituite da spiagge bianchissime con dune molto alte ed un mare limpidissimo con tratti di barriera corallina. Nella zona Sud lunghissime spiagge bianche si affacciano sull'Oceano Indiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando i mercanti iniziarono a commerciare con Socotra, nacquero le numerose leggende sull'isola, legate forse alle specie viventi, piante e animali che non si trovano in nessun altro luogo perché, fin da epoche remote, profondi abissi marini hanno isolato l'arcipelago delle grandi masse continentali. Mentre non è certa l’etimologia dell'arcipelago, forse da collegare al sanscrito Dvipa Sukhadhara o Dvīpa Sukhatara, che significa "Isola Felice", non c'è dubbio sul fatto che che il nome Socotra si riferisca alla Panchaia citata da Virgilio e  in qualche modo ricollegabile al mito della fenice.
I Greci a loro volta la collegavano ai Dioscuri e da questo le sarebbe infatti stato dato il nome di Dioskouridou con cui viene ricordata nell'anonima trattazione risalente al 40-70 d.C., il Periplo del Mare Eritreo, vale a dire dell’Oceano Indiano mentre per i Romani era Dioscoridis Insula. Socotra è citata tra gli altri anche da Cosma Indicopleuste che è lo pseudonimo di Costantino di Antiochia, mercante siriaco vissuto nel VI secolo, da Marco Polo, e dai geografi arabi Yaqut (1229), al Qazwini (1283), al Idrisi (XII sec.) e al - Hamdani (1538). Malgrado la tradizione cristiana sostenga che i suoi abitanti sarebbero stati convertiti al Cristianesimo dall’apostolo Tommaso nel 52 d.C., la popolazione dell’isola è oggi interamente mussulmana e ammonta a circa 30.000 persone fra Arabi, Somali, Indiani e discendenti di schiavi neri africani. Sebbene alcune fonti attribuiscano all'esploratore portoghese Tristao da Cunha il merito di aver raggiunto Socotra nel XVI secolo per poi proclamarne l'annessione al Portogallo, l'impresa va invece ascritta a Alfonso de Albuquerque che nel 1507 mise per primo il piede sull'isola. A quel tempo il Cristianesimo era scomparso da Socotra, ma erano ancora visibili le croci di pietra che sarebbero state erette un tempo dai suoi abitanti. Intorno al 1550, anno in cui i portoghesi ebbero qualche momento di gloria e dominio sull'isola, Socotra visse per lungo tempo sotto i sultani Mahra dell'Arabia meridionale. Un impero iperflorido. Furono secoli di commerci, spezie, avorio e ricchezze che transitavano dalle Indie verso l'Africa e l'Europa, facendo scalo tra queste baie. Solamente nel 1886 il sultano di allora accettò la protezione degli inglesi che, nel frattempo, avevano acquisito influenza e controllo sull'intera regione yemenita. Fu colonialismo periferico. Poi nel 1967 fu la volta della Repubblica Democratica dello Yemen, di simpatie e dogmi socialisti. Nulla a che vedere con i fratelli dello Yemen del Nord. In quel periodo Socotra venne abbandonata a se stessa, il sultano trucidato e le sue rocce vennero dichiarate off-limits per tutti, tranne che per i militari. Socotra fa parte del governatorato di Aden ed ha notevole importanza strategica in quanto unica isola di una certa dimensione collocata in una rotta di sostenuto traffico marittimo.

 Suqutrà (Diascorida per gli antichi romani e Dwipa Sukhutara in sanscrito, cioè l'isola delle meraviglie ) è la più grande di quattro fazzoletti di terra emersa che si trovano in pieno Oceano Indiano (le altre sono Abd Alkuri, Sahma, Darsha), a sud-est del Golfo di Aden, 350 chilometri dalle coste dello Yemen meridionale al largo di Capo Guardafui in Somalia. Geograficamente appartiene all'Africa; economicamente e strategicamente ha da sempre legami con l'India e il lontano Oriente, ma politicamente è di proprietà oggi del governo yemenita di Sana'a. L'isola, che è grande due terzi della Corsica, grazie alla sua clausura geografica ha sviluppato endemismi unici nell'intero panorama della biodiversità marina e terrestre. I suoi 3.625 chilometri quadrati (è lunga 120 chilometri e larga circa 20) ospitano una varietà di piante e animali, nonché una serie di stranezze geologiche, davvero sorprendenti. A ovest di Socotra si trovano le altre tre piccole isole dell'arcipelago yemenita. Samha, che misura solo 10 km per 5, ospita meno di 100 abitanti stabili e si trova a circa 4 ore di navigazione dal villaggio di Qualansiya a ovest. Abd Al-Kuri (25 km per 5), invece, ha una popolazione di circa 300 pescatori. Ma ci vogliono almeno 12 ore di barca per raggiungerla. Darsah è poco più di uno scoglio ed è completamente disabitata. Su tutte queste isolette la vegetazione è rada e le risorse scarsissime. Poca acqua potabile (di cattiva qualità), nessuna struttura sociale, niente scuole o assistenza medica. Vita grama di isolani e nessun contatto, se non visite occasionali a Hadibu, la capitale dell'arcipelago.

 

Gli abitanti dell’isola sono gente semplice, affabile e molto ospitale e hanno una propria cultura e una propria lingua oltre all’arabo, perlopiù concentrati nella capitale Hadibu e nella zona orientale, sopravvivono a stento. Parlano arabo e socotri, un antichissimo linguaggio, non scritto, di origine pre-islamica, semitico, parente del mahri, la lingua madre dell'Arabia meridionale. La regione dei Wadis è abitata da nomadi di origine araba, mentre la regione delle montagne è abitata dai discendenti di una tribù del Sud Arabia, che parla il "socotri", un antico dialetto arabo.
Quelli che erano discendenti di schiavi arabi e africani vivono oggi in piccoli villaggi lungo la costa settentrionale oltre la montagna composti da poche case spesso costruite con blocchi di barriera corallina, mentre all'interno si incontrano pastori con piccoli greggi di capre. La maggioranza dei socotrini sono pastori seminomadi, che allevano capre, pecore, bovini, cammelli, e che coltivano palme. Nei centri maggiori, un buon numero di abitanti sono impiegati statali o si dedicano al commercio. L’agricoltura è pressochè sconosciuta. Il cibo consiste perciò in pesce locale, carne, latte, datteri con l’aggiunta di farina e riso importati. Pochissimi mangiano frutti e verdure coltivati localmente. La maggioranza dei residenti non si può permettere cibi importati. Lungo le coste o nelle vicinanze di Hadibo vive una minoranza di origine africana dedita alla pesca. Socotra è il territorio più povero del resto dello Yemen. Oltre al pesce, ben poco viene esportato dall’isola. Per l’impossibilità di far fronte alle necessità umane di base quali l’approvvigionamento di cibo, di acqua potabile, assistenza medica, scuole ecc. la maggioranza della popolazione vive al di sotto del limite di povertà. Si stima che 8.000 socotrini vivano e lavorino negli Emirati al fine di mantenere i propri congiunti residenti nell’isola.
Le popolazioni costiere di Socotra dipendono completamente dalla pesca. I pesci più comuni sono gli squali, Il tonno e il king fish che vengono seccati o conservati sotto sale. I pesci della barriera ed aragoste producono un buon guadagno e vengono generalmente venduti alle barche da pesca straniere. Attualmente sono i commercianti che determinano il costo del pescato, la quantità e le specie, controllando il mercato locale e lo sfruttamento.

Socotra è definita la “Galapagos dell'Oceano Indiano” in quanto ricchissima di endemismi naturali inseriti in paesaggi di elevata bellezza. A renderla degna di attenzione contribuiscono soprattutto le numerosissime specie botaniche che richiamano l'interesse mondiale anche in campo scientifico. L'incontaminata vegetazione fa di questo luogo la decima isola più ricca del mondo per la varietà della flora esistente. Il suo irresistibile fascino per i biologi risiede nel fatto che Socotra è un vero e proprio "laboratorio" di studio dell'evoluzione biologica. La flora primitiva presente, con le sue circa 850 specie di piante di cui circa 240 endemiche - molte delle quali sono resti di fiori antichissimi scomparsi dalla terra da lunghissimo tempo - è talmente abbondante da mantenere intatte condizioni molto simili alle ere preistoriche. La pianta più antica dell'isola è il famoso è il Dragon’s Tree “l’albero del drago” il cui nome deriva dal fatto che incidendone il tronco ne fuoriesce un liquido rosso (il cinabro), attribuito, secondo antiche credenze, al sangue di drago versato durante un cruento combattimento fra un drago ed un elefante.

 Il cinabro è una fenomenale eredità estetica dei tempi andati. Sembra una lacrima arborea, un po' come i nostri pini o l'incenso. La resina ha un colore rosso cremisi che venne apprezzato nei secoli scorsi soprattutto come pigmento colorato per il vetro, il legno e il marmo. Era usato anche per ravvivare i toni delle pietre preziose, come fissante per i denti, e come medicamento contro la dissenteria e per la cura delle ustioni. Persino per abortire o per alleviare le sofferenze post-parto. Qui lo usano ancora oggi per tingere la lana, incollare e decorare la ceramica, o come balsamo o linimento. Le donne lo mettevano al posto del rossetto.

Partenza -

Destinazioni Terra Ferma

Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
OmoSurma ETIOPIA dal 27 ott. al 10 nov. 15 4.150 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
LADAK sul tetto del mondo 15 - 28 giugno 14 3.980 € Alta
INDIA mondo invisibile 10 - 22 novembre - 3.400 € Alta
KUMBH MELA centro della spiritualità 24 gen - 4 feb - 3.770 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
BOTSWANA Natura Selvaggia 22 ott. - 2 nov. - 4.790 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
ARGENTINA magica Puna 5 - 23 agosto 19 5.690 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
MAURITANIA dal sahara all'oceano dal 5 al 16 dicembre - 2.630 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
VIETNAM nord 7 - 21 maggio - 2.790 € Alta
Destinazione Partenza Durata Prezzo Dispo
ALGERIA magia del Tassili 25 sett. - 4 ott. 10 2.460 € Alta

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